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Nazione Mapuche: La Corte d’Appello di Temuco tutela l’identità dei testimoni senza volto nella causa contro Héctor Llaitul

“La Sentenza della Corte d’Appello di Temuco, che ha accolto un ricorso di tutela del Pubblico Ministero, convalida la legittimità dei testimoni senza volto, per sostenere le accuse penali contro Héctor Llaitul, e mette in evidenza la persecuzione politica contro il dirigente del CAM, perché identifica nella sua persona la lotta rivendicativa del popolo mapuche contro uno stato oppressore che storicamente è stato al servizio dello stesso settore sociale che si nutre dei privilegi conferiti dall’istituto ereditato dalla dittatura militare, contenuto normativamente nella Costituzione dell’80, che i governi post-dittatoriali non hanno voluto rimuovere mantenendo una linea di continuità rafforzata da un approfondimento del modello capitalista neoliberale, usurpatore e privatizzatore.

di Alberto Espinoza Pino

È una sentenza politica perché prescinde dai principi fondamentali di un dovuto processo, sottraendosi alle regole che garantiscono il diritto alla difesa nel quadro di un procedimento accusatorio garantista, favorendo un carattere inquisitivo rappresentato dal segreto e dalla mancanza di identificazione dei testimoni a carico, costituendosi la decisione giurisdizionale in una atto di subordinazione agli interessi politici perseguiti dallo stato e agli interessi economici dei privati che questo stato difende.

Ammettere un ricorso di protezione per impugnare una risoluzione giudiziaria è una forma sbagliata di applicazione della legge, perché in modo occulto conferisce ad un’azione costituzionale cautelare di diritti fondamentali, un carattere di ricorso di risoluzioni giudiziarie, snaturando l’essenza del cosiddetto ricorso di protezione. La sentenza della Corte segnala che il Ricorso di Protezione è stato diretto contro la Giudice del Tribunale di Garanzia e non contro la sua risoluzione, per terminare, risolvendo l’illegalità della risoluzione giudiziaria.

La sentenza della Corte d’Appello non dà nessun fondamento sugli eventuali pericoli o rischi per l’integrità dei testimoni, solo in modo retorico, senza nessun sostegno probatorio sostiene che la rivelazione dell’identità dei testimoni costituisce una minaccia all’integrità fisica e psichica dei testimoni estendendola anche a quella dei loro familiari.

È una sentenza discriminatoria perché prescinde dal Diritto Internazionale speciale per i popoli originari, non riconoscendo l’appartenenza di Héctor Llaitul al popolo Mapuche, prescindendo dall’applicazione della Convenzione 169.

La risoluzione della Corte è una sentenza di trincera nella logica della dottrina della sicurezza nazionale, identificando nella persona di Héctor Llaitul, rappresentando in quanto dirigente del Coordinamento Arauco Malleco, il nemico interno, il nemico delle imprese forestali, il nemico del sistema capitalista, il nemico dell’integrità territoriale di uno storico stato usurpatore, prescindendo da un’analisi giuridica fondata sul diritto internazionale, senza esercitare un controllo di convenzionalità che stabilisce che i testimoni con riserva di identità o senza volto, costituiscono una lesione flagrante del diritto alla difesa, collocandosi i giudici al lato del persecutore non riconoscendo il diritto a un dovuto processo, stabilendo una relazione processuale squilibrata, asimmetrica, a detrimento dell’accusato, ledendo il principio di uguaglianza di armi, generando un processo con chiari vantaggi per il pubblico ministero, anticipando indebitamente e premonitoriamente una sentenza di condanna sulla base, esclusiva, della dichiarazione di testimoni senza volto. In definitiva, un capitolo della cronaca di una sentenza di condanna annunciata.”

*Alberto Espinoza Pino: Avvocato.

fonte: Radio Kurruf

14 maggio 2023

Resumen Latinoamericano

Traduzione di Comitato Carlos Fonseca

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