InfoAut
Immagine di copertina per il post

Non è Carlo Rovelli, ma Rampini a vivere in un altro mondo

Durante la puntata del 17 ottobre 2023 del programma In altre parole, condotta da Gramellini, si prendono di mira le affermazioni del noto fisico Carlo Rovelli sul conflitto israelo-palestinese che in un tweet ha scritto:

“Gli israeliani massacrano i palestinesi: nessun problema per l’Occidente. I palestinesi massacrano gli israeliani: l’Occidente è totalmente scioccato. Decenni e decenni così, e continuano. Se questo non è razzismo, cos’è?”

da InfoPal, di Lorenzo Poli

A rispondere in studio è il giornalista Federico Rampini, che ormai da anni vive a New York, dicendo: “Rovelli è un grande scienziato ma evidentemente occupandosi di fisica vive su un altro pianeta. Il mondo reale in cui vivo io è l’esatto contrario di quello che dice lui. Noi abbiamo visto in questi giorni le piazze delle più grandi città d’Occidente, a partire da New York, riempirsi quasi esclusivamente di manifestazioni pro-Palestina e addirittura – afferma Rampini – pro-Hamas. Manifestazioni in cui non è mai stato segnalato il minimo sentimento di orrore, empatia, solidarietà per i bambini israeliani uccisi. Anzi, quelle vittime, quei bambini uccisi sono stati imputati alle colpe di Israele. La rappresentazione di Rovelli è un falso“.

Non solo, Rampini, oltre a fare delle divagazioni sui “figli di papà” americani che manifestano per la Palestina, afferma in modo sarcastico: “Siccome Israele fa parte dell’Occidente, dal punto di vista geopolitico, è dalla parte del male. Noi siamo sempre i colpevoli di tutto e gli altri sono sempre le vittime ed hanno sempre ragione anche quando uccidono e massacrano… hanno sempre ragione loro”.

Da queste affermazioni è evidente che quello che vive in un altro mondo è Federico Rampini. In Europa le manifestazioni pro-Palestina sono oggi represse spesso anche con le manganellate della polizia, come a Londra; messe fuori legge come in Francia e Germania; tacciate volgarmente di “antisemitismo”, quando in realtà si tratta di un attacco strumentale, poiché nessuno ha messo in discussione la Shoah, ma il sionismo e l’occupazione coloniale di Israele nei Territori Palestinesi Occupati; e nessuna di queste gode di appoggio governativo, anzi spesso vengono boicottate.

In Europa c’è un clima di neo-maccarthismo per cui essere palestinese o filo-palestinese è una colpa che si paga anche con la carriera professionale, vedasi gli episodi delle dimissioni di Moni Ovadia e della negazione del premio letterario alla scrittrice palestinese Adania Shibli. Tutto l’Occidente, i media mainstream e la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica sono schierati con Israele per via della disinformazione che da decenni i media egemonici diffondono sulla questione palestinese, sulle intenzioni dei governi Netanyahu di de-arabizzare la Palestina e sul colonialismo sionista israeliano.

Inoltre, caro Rampini, la notizia sui bambini israeliani uccisi da Hamas è stata accertata come un falso anche dai giornalisti del mainstream occidentali che per primi l’avevano diffusa. Il fatto che personaggi televisivi come lei continuino a rilanciare una notizia falsa è vergnoso.

Quanto affermato da Carlo Rovelli esemplifica perfettamente il problema del doppio standard occidentale, il problema del razzismo anti-arabo e l’islamofobia che i media continuano a alimentare soffiando su un’opinione pubblica che già parte prevenuta sugli arabi.

In tutto ciò, la dichiarazione che dimostra la totale ignoranza di Rampini sul tema è proprio il riferimento all’Occidente come “vittima”, esattamente come Israele. Quella che lui racconta è la vecchia narrazione dell’Occidente “civile, bravo e buono” contro tutto il mondo in caos. L’Occidente, più che “civile”, è stato “civilizzatore” ed ha la grandissima responsabilità di aver pensato per secoli di creare il mondo a sua immagine e somiglianza e di averlo fatto colonizzandolo con guerre, genocidi, etnocidi ed epistemicidi, imponendo la sua unica visione. L’arroganza occidentale, dal 1492, non ha eguali nella storia e porta con sé gravissime responsabilità anche attuali che, con l’avvento della globalizzazione neoliberista, è drasticamente peggiorata. Purtroppo il mondo sta ancora facendo i conti con il colonialismo occidentale, con le guerre imperialiste made in USA o addirittura con le guerre e i bombardamenti “umanitari” che avevano la vergognosa pretesa di esportare la democrazia e i diritti con le bombe, proprio su quelle popolazioni a cui si volevano far conoscere i diritti umani. Peccato che Rampini non lo veda: d’altronde, vivendo nell’altra parte del mondo, non può accorgersene.

Assurde, inoltre, sono le congetture secondo cui negli Stati Uniti è molto sentita la solidarietà alla Palestina, a tal punto che sta aumentando l’antisemitismo e la persecuzione degli ebrei, persino nelle università.

Che differenza c’è oggi tra un Federico Rampini e un Giuliano Ferrara nella solidarietà al colonialismo israeliano?

Rampini non solo vive nel suo mondo, ma si limita a raccontare solo il suo, quello che vede da New York, dimenticandosi che c’è una parte dell’umanità che attende giustizia.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

disinformazioneisraelepalestinarampinistati uniti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la destra bolsonarista dietro la strage nelle favelas, Lula in difficoltà

Il 28 ottobre scorso circa 140 persone, di cui 4 agenti, sono state uccise e un centinaio sono state arrestate nel corso di un assalto condotto da 2500 membri della Polizia Civile e della Polizia Militare brasiliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia: La ex presidente golpista Jeanine Áñez è liberata per ordine del TSJ

Durante il suo governo di fatto, la Áñez ha emanato il decreto supremo 4.078, che esentò dalle responsabilità i militari e i poliziotti che attuarono i massacri di Senkata e Sacaba, nei quali furono assassinate 36 persone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Youtube ha cancellato silenziosamente oltre 700 video che documentano le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Il gigante della tecnologia ha cancellato i canali YouTube di tre importanti gruppi palestinesi per i diritti umani, una capitolazione alle sanzioni di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un “pericoloso comunista” sindaco di New York… E vai!

Riprendiamo questo articolo apparso su Il Pungolo Rosso sulla elezione di Mamdani a sindaco di New York. Il contenuto ci pare largamente condivisibile in diversi punti.