InfoAut
Immagine di copertina per il post

Occupy Gezi ancora in piazza, barricate nei centri universitari

La polizia turca ha annunciato che servono subito 100 mila nuove cartucce di lacrimogeni, 45 bildati e 15 camionette. In 20 giorni di scontri, ne sono state usate più di 130 unita di gas e le riserve sono esaurite. Le forze dell’ordine hanno quindi chiesto al Ministero delle finanze l’autorizzazione a un acquisto straordinario. Mentre emergono sempre più prove che la polizia abbiamo diluito nell’acqua sparata dagli idranti per disperdere i manifestanti gas liquido OS (oleoresin capsicum) in grado di provocare ustioni di primo grado in contatto con la pelle.
«Nell’acqua sparata dagli idranti non è presente alcun elemento chimico, ma una medicina a cui i cittadini sembrano ormai essersi abituati» aveva detto ironico il prefetto di Istanbul Avni Mutlu, ma secondo i medici e le indicazioni riportate sulla confezione del prodotto commercializzato in Turchia come Gas Os Jenix, quando il liquido entra a contatto con i vestiti vanno tolti immediatamente per evitare ustioni e violente irritazioni. Per l’avvocato Omer Kavili, intervistato dal quotidiano Radikal l’utilizzo del gas Os liquido sarebbe un reato: «Ho visto con i miei occhi nella mia carriera usare acqua con questo tipo di gas su ragazzini di 10-11 anni. L’uso di questa sostanza è un reato. Va iniziata subito un’indagine su coloro che comprano e utilizzano il gas Os liquido senza rispettare le indicazioni».
La repressione intanto continua, nelle piazze e sul fronte giudiziario. Nuovi scontri hanno trasformato in campo di battaglia martedì notte la Eskisehir città universitaria tra Istanbul e Ankara nell’ovest del paese. La polizia in serata ha attaccato un corteo di circa 5mila persone che scandivano slogan «Taksim ovunque, rivolta ovunque» chiedendo le dimissioni del governo. Dopo le prime cariche un gruppo di circa 500 studenti ha reagito erigendo una barricata su via dell’università abbattuta qualche ora dalle ruspe del comune dopo una violenta carica, ma i ragazzi hanno continuato a resistere per tutta la notte per le strade della città fino alle cinque del mattino.
Intanto rimangono in manette molte delle persone arrestate in questi giorni. Ieri pomeriggio il tribunale di Istanbul si è pronunciato sull’istanza di arresto di 20 membri di Çarsi un gruppo di tifosi del Besiktas molto attivi nelle proteste di questi giorni. Cinque di loro, tra cui i leader Bülent Ergenç e Cem Yakiskan rimarranno in carcere. I giudici hanno convalidato gli arresti anche di quattro militanti dei partiti della sinistra colpiti negli scorsi giorni da un’ondata di fermi e perquisizioni in molte città del paese. Intanto continuano a Istanbul e in molte altre città del paese le proteste non-violente contro il governo.
Centinaia di cittadini hanno riempito per tutta la giornata di ieri piazza Taksim rimanendo immobili rivolti verso il centro culturale Atatürk, una protesta che ha raggiunto il suo apice alle 20 quando altri «uomini e donne immobili» che si erano dati appuntamento tramite internet. Ad Ankara invece Galip Firat, studente dell’Università tecnica del Medio Oriente (Odtu) ha iniziato ieri uno sciopero della fame di una settimana nel luogo dove è stato ucciso Ethem Sarisülük, il manifestante che ha perso la vita il primo luglio quando un agente ha aperto il fuoco contro la folla durante una manifestazione di solidarietà al movimento Occupy Gezi: «Ho visto quando lo hanno colpito, dopo che è caduto a terra non sono stato in grado di aiutarlo e per questo di notte non riesco a dormire, voglio la fine della repressione e di questa dittatura». E il movimento cresce.
Ieri in 19 piazze e parchi della città gli attivisti di Occupy Gezi si sono riuniti per la seconda volta per discutere su come continuare la mobilitazione nei quartieri. In centinaia partecipano con i megafoni a forum aperti, uno dopo l’altro con interventi di due minuti circa. Niente applausi, l’assenso o il dissenso si esprimono con gesti delle mani, un metodo mutuato dagli alti movimenti «occupy» che hanno riempito le piazze europee e americane negli scorsi mesi.

di Alberto Tetta dal quotidiano il Manifesto, fonte Nena News

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gasmobilitazioneoccupy gezipiazza taksimpoliziaprotestarepressioneturchia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: approfondimento sulla situazione politica in Bangladesh a un anno dalla rivolta del luglio 2024. Intervista a Romane Cauqui

L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La viltà sionista e i suoi oppositori

Di tutti i comportamenti che degradano l’uomo la vigliaccheria è il più infimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio a Venaus

Ripubblichiamo due contributi radiofonici che hanno il pregio di illustrare le caratteristiche che si propone di avere l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio alle ore 12.30 a Venaus, durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: il bilancio degli scontri settari a Sweida sale ad almeno 250 morti. Israele bombarda anche Damasco

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime degli scontri settari intorno alla città meridionale a maggioranza drusa di Sweida è di almeno 250 morti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Google ha aiutato Israele a diffondere propaganda di guerra a 45 milioni di europei

Uno studio ha rilevato che, da quando ha colpito l’Iran il 13 giugno, l’Agenzia Pubblicitaria del Governo Israeliano ha speso decine di milioni in annunci pubblicitari solo su YouTube.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Napoli: tre arresti tra i disoccupati nel corso del click day fallito

Tutte e tutti liberi e lavoro per le platee storiche dei disoccupati. da Movimento di Lotta – Disoccupati 7 novembre Dopo 10 anni di lotta dei disoccupati e delle disoccupate delle platee storiche della città di Napoli, stamattina 10 Luglio si doveva tenere il click-day per la procedura messa a bando per l’assunzione delle platee […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Chi importa in Europa il gas di Israele?

Le guerre di Israele si nutrono anche di gas: quello estratto dai giacimenti offshore di Tamar, Leviathan, Karish e Tanin (questi ultimi contesi con il Libano), e in previsione anche di quello sottratto ai palestinesi nei mari di fronte a Gaza. di Collettivo Gastivists, da ECOR Network Come è noto, nell’autunno 2023 il Ministero dell’Energia […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Verità e Giustizia per Mahmoud!

Anche se si hanno ancora poche notizie, se non filtrate dalla polizia e dai giornali main stream, alcuni fatti sono chiari. Un altro giovanissimo è morto, molto probabilmente inseguito da una volante della polizia, schiantandosi alla guida di una moto a notte fonda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Russia: i segreti della resilienza economica

Abbiamo tradotto il testo di Mylène Gaulard, docente di economia presso Università Pierre Mendes France – Grenoble 2, apparso originariamente su Hors-serie in quanto intende mettere a nudo l’enorme distanza tra la narrazione dominante occidentale (e principalmente europea) sul conflitto in Ucraina e la realtà materiale dei rapporti di forza economici e geopolitici che si stanno ridefinendo su scala globale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pkk annunciato lo scioglimento della struttura organizzativa e la fine della lotta armata

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sicurezza

Blitz del governo, approvato il decreto Sicurezza, varato dal governo Meloni nel Consiglio dei ministri di ieri sera.