InfoAut
Immagine di copertina per il post

Paesi Baschi: nasce Sortu, per la Rivoluzione Democratica Nazionale

Un partito che si proclama “di sinistra e indipendentista” e che si propone come strumento della Rivoluzione Democratica Nazionale e della Disobbedienza civile di massa. Categorie finora mai utilizzate in maniera centrale dalla sinistra basca e che vengono invece poste al centro ora in conseguenza del nuovo scenario determinato dalla proclamazione da parte dell’ETA della fine dello scontro armato con lo Stato Spagnolo. Per il governo di Madrid la cessazione della guerra di bassa intensità iniziata negli anni ’60 non ha cambiato nulla, e proprio in questi giorni altri militanti dell’organizzazione clandestina sono stati arrestati. Ma per la base sociale di quella che fu Batasuna il passo storico dell’ETA ha significato un cambiamento radicale che si riflette nel nuovo modello organizzativo e soprattutto negli obiettivi politici: a partire dalla risoluzione del conflitto, passando per la battaglia di idee e per il conflitto, frontale e senza sconti, contro i governi di Madrid, Parigi e Bruxelles e le loro politiche di austerità ed esclusione sociale. “Ci troverete nelle strade, nei posti di lavoro, nelle scuole, in ogni lotta ogni giorno. Ogni sfratto, ogni licenziamento, ogni taglio ai servizi sociali dovrà avere una risposta” è stato il messaggio di Amaia Izko, giovane avvocato e neocomponente del Consiglio Nazionale di Sortu, gridato davanti a un migliaio di persone che sabato pomeriggio hanno riempito l’Anaitasuna di Pamplona nonostante la neve. Un intervento pronunciato mentre alle sue spalle sfilavano decine di militanti dei movimenti contro l’alta velocità, gli sfratti, i licenziamenti, la chiusura degli ospedali.

Arraiz, alla fine dell’assemblea congressuale, è stato anche più esplicito sulle basi ideologiche di Sortu, chiedendo un “cambiamento radicale contro un sistema criminale. La socialdemocrazia ha fallito perché non è possibile umanizzare questo capitalismo selvaggio”. Per il presidente di Sortu “non è più l’ora di mostrare i denti al capitalismo, ma di mordere, perché altrimenti sarà il sistema a divorarci”.

Il Consiglio Nazionale appena eletto ha lasciato vacante un incarico, quello di segretario generale, affidato ad Arnaldo Otegi, portavoce di Batasuna da alcuni anni rinchiuso nelle carceri spagnole per reati d’opinione e che la base militante di Sortu ha scelto come portavoce della nuova formazione politica. Il messaggio di Otegi inviato al congresso di Irunea parla di Sortu come di “un nuovo strumento di lotta che sorge come frutto di una nuova correlazione di forze e dall’utilizzo rivoluzionario della legalità borghese”. «La sinistra abertzale è nata per resistere, ma anche per creare le condizioni per conquistare la libertà e la conquisteremo” ha mandato a dire il leader incarcerato nel messaggio letto da Karmele Aierbe. Otegi ha insistito nel chiedere ai militanti della sinistra basca “una rivoluzione della loro mentalità” ricordando il che il cambiamento strategico determinato dalla fondazione di Sortu non consiste solo nella cessazione della lotta armata. “Siamo coscienti che qui e ora il nostro compito storico è costruire la larga maggioranza sociale che fonderà lo Stato basco e costruirà un modello sociale alternativo al capitalismo?” ha chiesto retoricamente il portavoce incarcerato.

Il documento di fondazione di Sortu, approvato quasi all’unanimità dai 400 delegati, impegna l’organizzazione a “Formare un Blocco Nazionale Popolare a favore dell’indipendenza con settori e soggetti sociali e politici di tipo diverso” e a “ampliare e rafforzare le alleanze realizzate con altre forze politiche nazionaliste e di sinistra negli ultimi anni, senza precludersi altri accordi tattici che possano basarsi sul riconoscimento del diritto all’autodeterminazione”.

Centrale nel dibattito congressuale il tema dei prigionieri politici, alla quale Sortu manda a dire che lotterà fino in fondo per la loro liberazione e dalla quale riceve il sostegno attraverso un messaggio di EPPK, il coordinamento che riunisce i circa 610 militanti rinchiusi in una settantina di carceri spagnole e francesi.

da Contropiano

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

euskal herriaPaesi BaschiSortu

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini sfruttati e affumicati nei campi della California

Molto lontano dai campi di Entre Ríos o Santa Fe, i bambini contadini della California lavorano dagli 11 ai 12 anni, sfruttati, mal pagati, in terreni affumicati con pesticidi e con il terrore di essere deportati insieme alle loro famiglie di migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina, i coloni attaccano volontari internazionali: feriti tre italiani

Un nuovo attacco dei coloni israeliani ha colpito la comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, nella Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Drone assassino israeliano massacra due fratellini palestinesi

Fadi Tamer Abu Assi e Juma Tamer Abu Assi, bambini palestinesi di 10 e 12 anni, sono stati ammazzati da un drone israeliano a est di Khan Yunis (sud della Striscia) mentre raccoglievano legna per il padre ferito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Membro della Knesset: Israele sta “importando la guerra di sterminio” da Gaza alla Cisgiordania

Un membro israeliano della Knesset (Parlamento) ha affermato che Tel Aviv sta “importando” la sua “guerra di sterminio” dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Linee gialle e zone verdi: la divisione di fatto di Gaza

Crescono i timori che il nuovo mosaico di zone diverse di Gaza, separate da una Linea Gialla, possa consolidarsi in una partizione permanente del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Germania è in crisi e vaga nella nebbia

Le ultime notizie dal paese teutonico indicano che la sua crisi economica non si arresta ed entra ormai nel suo quarto anno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I sindacati baschi convocano lo sciopero generale per Gaza

Per ora non ha aderito ELA, il maggiore sindacato basco, che però potrebbe farlo nei prossimi giorni insieme ad altre sigle di settore o indipendenti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aske realizza una marcia verso il carcere di Basauri

L’organizzazione ha manifestato la propria solidarietà ai prigionieri politici baschi, sottolineando la necessità di sostituirli e di raggiungere “l’indipendenza e il socialismo a cui mirano”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Inquietudini irrisolte in Euskal Herria e Corsica

Domenica scorsa, 3 marzo 2024, cadeva il 48° anniversario del massacro operato dalla polizia spagnola a Vitoria-Gasteiz e costato la vita a cinque operai

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Euskal Herria. Manifestazione di massa per chiedere che il ritorno a casa dei prigionieri politici baschi diventi realtà

Sotto lo slogan “Etxera bidea gertu” e dopo due anni di mobilitazioni decentralizzate nei villaggi a causa della pandemia, Sare e Bake Bidea hanno riunito decine di migliaia di persone a Bilbao in difesa dei diritti dei prigionieri baschi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Caso del 14 luglio a Saint-Jean-de-Luz: rilasciati i quattro giovani arrestati

Tre giovani sono stati arrestati mercoledì 15 settembre e un quarto è apparso alla stazione di polizia in relazione agli eventi del 14 luglio a Saint-Jean-de-Luz. Posti in carcere, i quattro sono stati rilasciati. Tre giovani sono stati arrestati alle 6 del mattino di mercoledì 15 settembre e presi in custodia presso la stazione di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Txikito, situazione di allarme estrema

Txikito, Iñaki Bilbao Goikoetxea, un prigioniero politico basco, ha iniziato il suo ultimo sciopero della fame il 6 agosto. Il giorno prima aveva annunciato a chi gli era vicino che stava iniziando uno sciopero della fame e delle comunicazioni a tempo indeterminato. I suoi obiettivi sono gli stessi che ha mantenuto nei suoi ultimi scioperi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il governo basco fa spaccare la faccia a un sindacalista

La violenza della Ertzaintza, la polizia basca, su un picchetto di lavoratori. Solo la repressione funziona a pieno ritmo a Lakua Mentre a Rochester, New York, gli agenti si esercitano nello sport preferito per i poliziotti del loro paese, l’abuso su giovani afroamericani (guarda qui il pezzo di Popoff), la polizia dello stato spagnolo, sembra […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

EUSKADI: A 10 ANNI DAL “CESSATE IL FUOCO” QUALI LE CONDIZIONI DEI PRIGIONIERI POLITICI?

Era il gennaio del 2011 quando uno degli ultimi gruppi armati attivo in Europa , Euskadi Ta Askatasuna, Eta (Patria Basca e Libertà) dichiarò un “cessate il fuoco permanente, generale e verificabile” dalla comunità internazionale. Il “cessate il fuoco” del gennaio 2011 ha dato il via al percorso verso la completa dissoluzione di Eta avvenuta […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Saioa Sanchez , prigioniera politica basca rifiuta un trasferimento umiliante

Saioa Sanchez Iturregi è un’attivista rivoluzionaria basca per l’indipendenza imprigionata a Nantes. Dal 2013 sta scontando una pena detentiva di 28 anni per l’esecuzione di due guardia civil da parte dell’ETA e deve affrontare ulteriori procedimenti legali nello Stato spagnolo per le sue attività in clandestinità. È incarcerata nel carcere femminile di Rennes come le […]