InfoAut
Immagine di copertina per il post

Paolo Mieli e il razzismo democratico dell’Occidente

Fra le novità storiche emerse in questi due anni di guerra, in Ucraina e a Gaza, spicca in Italia la piccola guerra psicologica, una forma di squadrismo mediatico, condotta da un gruppo di giornalisti impegnati a intimorire e emarginare tutti coloro che deviavano dalla versione dominante.

di Piero Bevilacqua, da Volere la Luna

L’eccezionalità bellica li ha come costretti a rivelare i compiti nascosti che costoro da anni sono chiamati a svolgere sotto traccia: difendere gli interessi dell’establishment con un’accorta rappresentazione della realtà, elaborando le retoriche utili a coprire i fatti con una versione gradita ai gruppi dominanti, talora loro padroni editoriali. Lo stesso fine viene perseguito tacendo su fatti rilevanti che contraddirebbero troppo apertamente la loro vulgata. Dallo scoppio della guerra in Ucraina costoro hanno condotto la caccia ai cosiddetti putiniani, sport in cui si è distinto il Corriere della Sera, il maggiore elaboratore di menzogne della grande stampa italiana (https://volerelaluna.it/commenti/2024/03/05/i-cattivi-maestri-del-corriere/). Ora cercano di nascondere il clamoroso fallimento della narrazione che hanno condotto su quel conflitto e, capovolgendo il modo di ragionare con cui hanno mentito per due anni, orchestrano una nuova messinscena a favore di Israele e Stati Uniti per sdrammatizzare il massacro che stanno perpetrando a Gaza.

In questa opera di cinica e maldestra operazione di supporto giornalistico agli assassinii di massa dell’esercito israeliano, all’uccisione mirata di bambini inermi e di donne incinte (alcuni soldati si vantano di uccidere due palestinesi con un sol colpo), alla demolizione di gran parte degli abitati, alla negazione di acqua, viveri e medicine ai sopravvissuti, spicca – insieme a quella di giornalisti come Galli della Loggia o Pierluigi Battista e diversi altri – l’attività di Paolo Mieli.

Questo giornalista, sedicente storico, che probabilmente non ha mai messo piede in un archivio, che gode di una visibilità mediatica spropositata, copre e giustifica l’eccidio in corso a Gaza con argomenti di falsificazione degni di nota. Alla trasmissione Tv Piazza Pulita del 1 febbraio 2024, condotta da Corrado Formigli, in dialogo con Tomaso Montanari, alla domanda del conduttore se riteneva o meno spropositata la risposta di Israele all’eccidio del 7 ottobre, Mieli ha risposto in maniera netta. Tanto le morti di Israele che quelle a Gaza sono responsabilità di Hamas. Forse mai era stato espresso con tanta cinica sfrontatezza il nocciolo della narrazione dominante, la formula narrativa con cui da mesi gran parte delle élites europee difendono gli interessi sanguinari degli Usa in Medio oriente e la politica genocida di Israele.

Dunque, i civili palestinesi sono periti a migliaia, altri stanno morendo di fame, di stenti e di malattie e tutto per responsabilità di Hamas. Ma davvero? Ma che storico è Paolo Mieli? E i 75 anni di sopraffazione e stragi subite dai Palestinesi non sono mai avvenuti? Ma non si accorge dell’enorme erroneità della sua retorica? Secondo questa formula fondata sulla legittimità della vendetta, la responsabilità dei morti alle Fosse Ardeatine non sarebbe dei nazisti, ma degli autori dell’attentato a via Rasella. È vero che il 7 ottobre Hamas ha ucciso anche civili, ma non c’è limite al numero dei palestinesi che Israele può uccidere per essere soddisfatto? E se la logica della vendetta vale per tutti, quanti israeliani avrebbero dovuto uccidere gli uomini di Hamas, avendone la forza, dopo le migliaia di morti palestinesi subiti per l’operazione Piombo fuso (2008) e Margine di protezione (2014)?

È noto che la vendetta vale solo per Israele, lo Stato a cui è concesso di vivere al di sopra delle leggi, che può perpetrare qualunque crimine, in virtù dell’immane tragedia che grava sul suo passato. Questa abborracciata interpretazione della storia, sta tuttavia bene in bocca a Mieli. Ne rivela l’intimo e sostanziale razzismo che sta al fondo del conservatorismo italiano e occidentale. Fa riaffiorare il nascosto suprematismo bianco. Nel suo caso coperto da una pomposa solennità cardinalizia. Alla trasmissione di Formigli questo giornalista, che ha scritto qualche libro di argomento storico e s’intesta una professione che non possiede, e a cui non farebbe onore, in tanti minuti di discussione non ha trovato mai il modo per una parola, non dico di dolore, ma di pietà, nei confronti dei civili palestinesi, come se la martoriata striscia di Gaza fosse abitata da una indistinta popolazione di insetti.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAisraelemediapropagandarazzismosionismo

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Difendere Anan, Alì e Mansour significa difendere la resistenza del popolo palestinese

Udienze ed iniziative all’Aquila Il 25, 26, 27 giugno si terranno al tribunale dell’Aquila tre udienze consecutive del processo ad Anan, Alì e Mansour, tre palestinesi accusati di proselitismo e finanziamento del terrorismo, contemporaneamente si terranno alcune giornate di mobilitazione. La corte ha intenzione di arrivare alla sentenza entro il 10 luglio. Le iniziative proposte […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

MAGA vs neocons: la coalizione trumpiana si spacca sulla guerra all’Iran

Qualcosa di interessante sta accadendo all’interno della coalizione che ha portato alla vittoria Donald Trump: la tentazione di entrare in guerra direttamente contro l’Iran al fianco di Israele sta creando scompiglio.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Chi importa in Europa il gas di Israele?

Le guerre di Israele si nutrono anche di gas: quello estratto dai giacimenti offshore di Tamar, Leviathan, Karish e Tanin (questi ultimi contesi con il Libano), e in previsione anche di quello sottratto ai palestinesi nei mari di fronte a Gaza. di Collettivo Gastivists, da ECOR Network Come è noto, nell’autunno 2023 il Ministero dell’Energia […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Riprendiamo di seguito questo articolo di Soumaya Ghannoushi, apparso su Effimera. Condividiamo in gran parte quanto scritto nel testo e nell’introduzione di Effimera, ci teniamo a sottolineare per quanto riguarda il nostro punto di vista che sicuramente quello del multipolarismo rappresenta un orizzonte del desiderio tra le masse del sud del mondo (ed anche qui […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.