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Rivolta nella fabbrica cinese Foxconn. Diversi feriti ed arresti

Sin dalle prime ore della mattina i vari mezzi di informazione riportavano la notizia di una rissa tra centinaia di dipendenti scatenata all’interno della fabbrica, notizia diffusa da un comunicato della Foxconn. Sembrerebbe in realtà, che all’origine della sommossa ci sia stato un “no” che non è piaciuto, di fronte al quale un addetto della sicurezza interna alla fabbrica ha malmenato duramente un operaio che si è rifiutato all’ennesima richiesta di lavoro straordinario. Una miccia che ha fatto esplodere i quasi 2mila dipendenti che hanno dato il via ad una rivolta, sfociata successivamente in uno sciopero di 24 ore. Negli scontri con la polizia si conta un bilancio di 40 operai feriti e un numero imprecisato di persone arrestate, e la chiusura dello stabilimento per qualche giorno.

Quanto avvenuto all’interno della fabbrica è l’ennesima dimostrazione di un sistema economico in cui la forza lavoro deve essere sfruttata per raggiungere livelli di produzione elevatissimi sottoponendo i lavoratori e le lavoratrici ad una pressione inumana, e qualcuno, evidentemente, è ancora in grado di dire no.

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