InfoAut
Immagine di copertina per il post

Si accende la Corsica dopo l’aggressione a un prigioniero politico. Proteste in tutto il paese

||||

Detenuto nel carcere di Arles, accusato di essere il responsabile dell’assassinio del prefetto Jean-Pierre Erignac, Yvan Colonna è stato aggredito, nei giorni scorsi, da un altro detenuto all’interno del carcere. Ora, in stato di coma cerebrale, è stato trasferito all’ospedale di Marsiglia. Manifestazioni in tutta la Corsica in solidarietà al militante e contro lo Stato francese.

Da Antudo

Yvan Colonna, militante e prigioniero politico corso, è stato aggredito nei giorni scorsi all’interno del carcere di Arles da un compagno di reclusione. Ora in coma cerebrale, Colonna si trova all’ospedale di Marsiglia mentre il popolo corso, in solidarietà con il militante, sta organizzando diverse proteste in tutto il paese contro lo Stato francese, definito dai corsi «assassino». La lotta d’indipendenza contro lo stato centrale, infatti, non si è mai arrestata per i corsi. Da più di 30 anni militanti, attivisti, partiti e sindacati invocano la libertà per i prigionieri politici, per chi ha lottato per la separazione politica dalla Francia.

Un attacco alla lotta indipendentista?

Un attacco alla lotta indipendentista quello che si è consumato nei giorni scorsi. Le organizzazioni politiche indipendentiste sanno già chi sono i responsabili della vicenda. Pochi giorni prima della sua aggressione sembrava esserci un tentativo di concedere la semi-libertà ad alcuni prigionieri politici detenuti nelle carceri speciali francesi. Ma l’attacco al militante fa capire bene la situazione attuale e le volontà politiche dei piani alti francesi. Eliminare ogni esperienza rivoluzionaria e di autodeterminazione, questo il tentativo degli apparati repressivi francesi; dichiarare terroristi tutti i militanti coinvolti nella lotta per l’indipendenza.

Ma la volontà corsa è ben chiara. Lo dimostrano le piazze che si sono susseguite in questi giorni e che hanno registrato già diversi scontri tra polizia francese e corsi. Diversi i feriti ma tanta la rabbia contro il tentativo di reprimere un popolo che ha sete di libertà. Ma prima di capire cosa sta succedendo in Corsica, cerchiamo di conoscere meglio Yvan Colonna e perché è stato oggetto di repressione da parte dello stato centrale.

la colere de la rue a corti 10 a 12 000 manifestants pour denoncer un scandale d etat et reclamer la verite full actu

Chi è Yvan? Perché chiediamo la sua libertà?

Yvan Colonna è un prigioniero politico corso. Nato ad Ajaccio nel 1960, la capitale della Corsica meridionale, successivamente si sposta nel sud della Francia per seguire la famiglia. Il padre viene eletto deputato al Parlamento di Parigi nelle file del partito socialista. Rientrato sull’isola, insieme alla sua famiglia si stabilisce a Cargese ed inizia gli studi per diventare un insegnante di Educazione Fisica. Da quel momento entra in contatto con gli ambienti indipendentisti e nazionalisti corsi. In una fase in cui lo Stato francese si ritrovò in difficoltà a seguito della forte spinta nazionalista, i militanti politici alimentavano in tutta la Corsica un sentimento comune di sottrazione dallo Stato di Francia, a favore di un processo di indipendenza violento e di rottura con l’apparato statale francese.

Il 6 febbraio del 1998 lo Stato francese trema: un commando uccide in pieno centro ad Ajaccio, il Prefetto della Corsica – Claude Jean-Pierre Erignac – mettendo alle strette la Repubblica Francese davanti agli occhi dell’opinione pubblica. Conseguentemente parte la repressione negli ambienti indipendentisti e nazionalisti con numerosi arresti tra le file dei militanti.

Nella primavera del 1999, un gruppo di militanti viene arrestato. Dopo gli interrogatori esce fuori anche il nome di Colonna. Il militante si dà alla latitanza sulle montagne corse. Ma Il 4 luglio 2003 Colonna viene arrestato vicino a Olmeto e messo in stato di fermo. La sera stessa dell’arresto, il ministro dell’interno Nicolas Sarkozy si presenta in tv da trionfatore e annuncia che «la polizia francese ha appena arrestato Yvan Colonna, l’assassino del prefetto Érignac».

 

Il processo

Yvan Colonna viene rinviato a giudizio davanti ad un’ennesima corte d’assise speciale a Parigi, formata per «assassinio in relazione ad azione di stampo terroristico». La corte si riunisce dal 12 novembre al 12 dicembre 2007; dopo cinque settimane di un processo, che la difesa definì «equo», il pubblico ministero richiese per l’imputato la pena dell’ergastolo ostativo con isolamento diurno per ventidue anni. La difesa invece l’assoluzione. Il 13 dicembre 2007 la Corte condanna Yvan Colonna all’ergastolo in prima istanza.

Il processo terminerà ufficialmente il 27 marzo 2009, in loro assenza. La Corte accoglie in appello integralmente le richieste dell’accusa: Yvan Colonna è condannato all’ergastolo ostativo con 22 anni di isolamento diurno (la pena si avvicina notevolmente al “41 bis” italiano). La motivazione della sentenza è per «Assassinio in relazione a impresa terroristica a associazione a delinquere atta alla preparazione e alla realizzazione di azioni terroristiche».

A fine giugno del 2009 la Federazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo (FIDH), che ha monitorato il processo, afferma che il carattere equo del processo d’appello a Yvan Colonna è assolutamente dubbio, e che l’accusa ha politicizzato il processo e destabilizzato l’intera Corte. L’affermazione della FIDH è pesante e l’avvocato generale dello Stato le rivolge dure critiche per i suoi sospetti sistematici e per «l’offesa alle vittime»

Il 30 giugno, la Corte di Cassazione annulla la condanna di Yvan Colonna da parte della Corte d’appello; come motivazione precisa, la Cassazione stabilisce che la Corte d’Appello non ha rispettato la procedura in occasione dell’audizione di un esperto in balistica. Dunque, Il processo d’appello deve essere rifatto interamente, ma il 20 giugno 2011 Yvan Colonna è di nuovo condannato all’ergastolo. La Cassazione respinge un nuovo ricorso l’11 luglio 2011; la condanna è quindi definitiva. L’11 gennaio 2013, Yvan Colonna si appella alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, ritenendo che non ha avuto diritto a un processo equo.

Statu francese assassinu

Non indifferente la reazione della Corsica all’aggressione di Colonna. Subito dopo la notizia in tutto il paese si sono registrate manifestazioni di solidarietà nei confronti del militante e della sua famiglia. In seguito, una grande assemblea all’interno degli spazi universitari della Pasquale Paoli a Corte. Tra studenti, giovani indipendentisti e realtà politiche come Ghjuventù indipendentista, Ghjuventu Paolina, Consulta della Ghjuventù Corsa e pezzi della politica istituzionale dell’Assemblea Nazionale Corsa erano presenti più di 500 persone.

WhatsApp Image 2022 03 07 at 19.41.05 2

È intervenuto durante il dibattito organizzativo anche Gillet Simeoni, Presidente del Consiglio esecutivo. «Hanno assassinato un militante – ha affermato Simeoni – cercheremo di capire cosa è successo esattamente. Hanno permesso che tutto ciò accadesse. C’è una volontà politica ben precisa. Ci stringiamo attorno a militanti e alla famiglia, ma dobbiamo comunque cercare di essere positivi e migliorare la nostra risposta». L’obbiettivo dell’assemblea era quello di elaborare una strategia comune nonostante le diverse posizioni all’interno delle realtà corse.

«L’importante è portare un percorso comune perché lo Stato francese non considera il popolo corso» ha affermato un rappresentante della Ghjuventù Paolina. Un’assemblea molto eterogenea; tutti gli interventi che si sono susseguiti hanno espresso la necessità di superare le divergenze interne al movimento indipendentista per avere chiaro che il nemico principale è esclusivamente lo Stato francese. Reagire contro l’apparato significa trovare l’unione delle diverse forze politiche in piazza.

L’assemblea ha deciso, dunque, per una grande mobilitazione nella giornata di ieri a Corte, mentre a fine assemblea si sfilava in corteo fino alla sede della sottoprefettura del paese in protesta contro lo Stato e le sue responsabilità.

WhatsApp Image 2022 03 07 at 19.41.05 1

Le manifestazioni

Durante il primo presidio, davanti al cancello della sottoprefettura, è stata schierata la celere barricata all’interno del palazzo. Un gruppo di giovani ha cercato di entrare in contatto con la polizia e di infastidire le forze dell’ordine attraverso il lancio di fumogeni e appiccando il fuoco all’ingresso della sottoprefettura.

WhatsApp Image 2022 03 07 at 19.41.05

Nella giornata di sabato, a seguito del primo incontro fuori la prefettura, un gruppo di marinai organizzati ad Ajaccciu hanno bloccato lo sbarco della Mega Smeralda della Corsica Ferries, giunta da Livorno non solo con civili ma soprattutto con agenti di polizia inviati dalla Francia per sedare le rivolte corse contro l’aggressione a Yvan Colonna. Dopo alcune ore i sindacalisti e la prefettura hanno raggiunto un accordo e hanno fatto sbarcare i passeggeri e le merci, lasciando i gendarmi a bordo.

WhatsApp Image 2022 03 07 at 19.46.06

Le proteste si sono susseguite per tutto il fine settimana. Domenica la mobilitazione più grossa e numerosa indetta dalle organizzazioni indipendentiste giovanili. Un grande corteo tra le 10 e le 12 mila persone è partito dalla stazione e si è diretto alla sottoprefettura di Corte dove sono state installate barriere antisommossa dalla polizia. I manifestanti hanno cercato di avvicinarsi alla prefettura, lanciando i fumogeni nel tentativo di entrare in contatto con le forze di polizia, che hanno risposto con i cannoni ad acqua e lanciando gas lacrimogeni e granate assordanti. Quattro gli agenti feriti, ventiquattro i manifestanti. I giovani di tutta la Corsica, ancora una volta, con la propria determinazione hanno dimostrato che lo stato francese ha delle responsabilità nette, che solo la lotta e la mobilitazione popolare potranno far emergere la verità sulla vicenda che coinvolge il prigioniero politico Yvan Colonna, per la libertà di tutti gli ostaggi dello Stato francese.

275347039 4818732601526381 6796005108489928260 n

Non finiscono le proteste in tutto il paese. Anche oggi diversi gruppi di studenti liceali, hanno bloccato gli ingressi delle scuole, tra cui il liceo Fesch d’Ajaccio. La lotta per l’indipendenza è una lotta eterogenea che coinvolge tutti e tutte. Si prospettano ulteriori manifestazioni in paese che ci dimostreranno come la gente ha bisogno di verità e giustizia per un popolo che si è sempre ribellato contro le ingiustizie francesi. La lotta in solidarietà di Yvan Colonna è una lotta per tutti i prigionieri politici che ancora oggi sono detenuti nelle carceri francesi.

A nostra cuscenza hè resistenza!

Libertà pi tutti i prigiuneri pulitici, Antudo!

 

[iframe width=”560″ height=”315″ src=”https://www.youtube.com/embed/Beyltx04_es” title=”YouTube video player” frameborder=”0″ allow=”accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture” allowfullscreen ]

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

corsicaINDIPENDENTISMO

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni in Regno Unito. L’analisi del voto e gli scenari di scontro possibile

Abbiamo chiesto a George, del collettivo politico e d’inchiesta militante Notes From Below, una panoramica sui risultati delle elezioni in UK e sulle conseguenze politiche per l’area britannica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Inquietudini irrisolte in Euskal Herria e Corsica

Domenica scorsa, 3 marzo 2024, cadeva il 48° anniversario del massacro operato dalla polizia spagnola a Vitoria-Gasteiz e costato la vita a cinque operai

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amnistia in Catalogna, prosegue il dibattito

In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Una poliziotta si è infiltrata per tre anni nei movimenti popolari a Girona

L’ufficiale del Corpo di Polizia Nazionale spagnolo Maria I.T. è la quarta spia scoperta nella classe del 2019. La sua missione di spionaggio si è concentrata sull’indipendentismo, l’antirazzismo e il movimento per la casa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fuoco cova ancora – Aggiornamenti dalla Corsica

A quasi un mese dall’aggressione a Yvan Colonna continuano le rivolte indipendentiste in Corsica. Il racconto della piazza di domenica 3 Aprile ad Ajaccio, animata dalla spinta giovanile del movimento. Come sta evolvendo la lotta e cambiando l’atteggiamento dello stato Francese. Domenica prossima si terranno le elezioni presidenziali in Francia, sarà un banco di prova […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Yvan Colonna è morto

E’ morto ieri, 21 marzo 2022, l’indipendentista corso. Collegamento con un compagno che si trova nell’isola, ci racconta le prime reazioni e chi era Yvan Colonna.   {mp3remote}https://archive.org/download/ror-220322_1014-1029-/ror-220322_1014-1029-.ogg{/mp3remote}   Da Radio Onda Rossa

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa succede in Corsica? Forti proteste indipendentiste e scontri in tutta l’isola

Scontri, molotov, cortei, assalti alle prefetture. Ma cosa sta succedendo in Corsica? Il tutto parte dall’aggressione quasi mortale ai danni di Yvan Colonna: militante e prigioniero politico corso, è stato aggredito nei giorni scorsi all’interno del carcere di Arles, in Francia, da un compagno di reclusione, finendo ora in coma cerebrale. Yvan Colonna è in […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SPAGNA: AGENTE ACCUSA “ATTENTATI A BARCELLONA PER DEPOTENZIARE IL MOVIMENTO INDIPENDENTISTA”

Bufera in Spagna per le dichiarazioni di un ex-alto funzionario dei servizi segreti spagnoli, José Manuel Villarejo, nell’ambito del processo che lo vede imputato per intercettazioni illegali ai danni di poltici e uomini d’affari. L’uomo ha accusato il Centro Nacional de Inteligencia, e in particolare l’allora direttore dell’agenzia, Felix Roldan, di essere rimasti spettatori degli […]