InfoAut
Immagine di copertina per il post

Singal, Iraq: il Pkk nella città fantasma [Video, Foto, Audio]

 

Singal è stata invasa dallo stato islamico il 3 agosto 2014. I Peshmerga del Pdk hanno abbandonato la cittadinanza al suo destino senza combattere, ritirandosi prima ancora che miliziani raggiungessero il centro abitato. Gran parte della popolazione è stata ammassata in fosse comuni e trucidata, o assassinata per le strade mentre cercava di fuggire. Migliaia di donne e minori sono stati ridotti in schiavitù e/o deportati, e sottoposti ai peggiori abusi fisici e psicologici. Migliaia sono state le persone che hanno preso la via dei monti a nord della città, ostacolati dai Peshmerga (per ragioni tuttora non chiare) e protetti da poche decine di guerriglieri del Pkk scesi dalle montagne, dove non pochi sfollati hanno trovato la morte per la fame e gli stenti. Anche le Ypg siriane hanno dato il loro contributo, aprendo un corridoio verso il confine con il Rojava. Oggi decine di migliaia di ezidi vivono in campi profughi allestiti in Turchia e nel Kurdistan iracheno. Ancora attendono inutilmente di tornare nelle loro case, e in molti hanno scelto la via dell’emigrazione clandestina verso l’Europa, attraverso il mare che separa la Turchia dalla Grecia.

Ascolta l’audio (1):

{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2016/03/Shingal_primocontributo.mp3{/mp3remote}

A partire dall’autunno 2014 il Pkk ha cominciato ad inquadrare e addestrare migliaia di profughi ezidi nelle unità per la difesa di Singal, le Ybs (da non confondere con le Yps, unità curde che difendono le città del Kurdistan in Turchia, e con le Ypg, che difendono il Rojava). Il Pkk e le Ybs hanno quindi iniziato una lunga guerra riconquistando i villaggi sulle montagne e spigendosi verso il centro abitato, dove hanno preso possesso prima di alcuni edifici, poi di alcuni quartieri. Nel frattempo in città le prigioniere e i prigionieri ezidi spesso riuscivano a sottrarsi al controllo dell’Is fuggendo a piccoli gruppi verso la montagna. A fine ottobre 2015 è stato lanciato l’attacco finale per liberare Singal, ma Pkk e Ybs sono state bloccate lungo la strada che scende dalle montagne dai Peshmerga del Pdk, le cui forze erano state nel frattempo ricostituite con volontari ezidi, sempre dipendenti dal governo di Erbil. La ragione di questo atto fu che il Pdk, alleato del presidente turco Erdogan, non voleva che Singal fosse liberata prima delle elezioni turche del 2 novembre, ciò che avrebbe potuto provocare un maggior successo dell’Hdp, importante partito turco vicino al Pkk.

Ascolta l’audio (2):

{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2016/03/Shingal_secondo-contributo.mp3{/mp3remote}

Dopo il 2 novembre, gli Stati Uniti (grande burattinaio del presidente del Krg e del Pdk Barzani) hanno dato l’ok per l’offensiva dei Peshmerga da nord, che sono giunti nella città già controllata in parte da Pkk e Ybs (contrariamente ad alcune ricostruzioni, le Ypg del Rojava non hanno mai partecipato ai combattimenti per la riconquista di Singal, ma hanno svolto soltanto un ruolo di protezione umanitaria per i profughi nell’agosto 2014). Gli Stati Uniti hanno bombardato la città contribuendo a provocare la ritirata verso Tel Afar dei miliziani superstiti dello stato islamico. Il 13 novembre 2015 le bandiere del Pkk e delle Ybs hanno cominciato a sventolare su alcuni edifici prima controllati dall’Is, quelle del Pdk su altri. Il presidente Barzani ha dichiarato, dopo pochi giorni, che il Pkk e le Ybs erano “forze di occupazione” a Singal, pretendendone un ritiro che non è avvenuto. Da allora tra guerriglia e Peshmerga c’è una tesa convivenza a pochi metri di distanza, con il Pkk/Ybs che controlla il nord della città distrutta e disabitata, il Pdk che controlla il sud. Permane la presenza simbolica di alcune decine di poliziotti e soldati del governo di Baghdad, in parte ezidi. Il territorio montuoso a nord di Singal è in gran parte controllato da Pkk e Ybs, mentre le principali comunicazioni stradali con il nord del Kurdistan iracheno sono controllate da check-point dei Peshmerga.

Ascolta l’audio (3):

{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2016/03/Shingal_terzo-contributo.mp3{/mp3remote}

Il parlamento del gopverno regionale del Kurdistan iracheno (Krg) ha chiesto la formazione di una commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti di Singal nell’agosto 2014, che è stata negata dalla presidenza del Kurdistan e dal governo. I media mainstream internazionali hanno mentito fin dal primo giorno, e continuano a mentire oggi, sulla situazione a Singal, per proteggere l’immagine internazionale del presidente Barzani, grande petroliere alleato di Europa e Stati Uniti. Radio Onda d’Urto e Infoaut intendono con questo e altri reportage contribuire a un’informazione autonoma su uno degli eventi più tragici della storia recente.

Ascolta l’audio (4):

{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2016/03/analisi-conclusiva_-futuro-Shingal.mp3{/mp3remote}

A fondo articolo una gallery di immagini da Singal realizzate dal nostro corrispondente.

Dal corrispondente di Radio Onda d’Urto e Infoaut a Singal, Iraq

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

iraqkurdistanmediorientepkkSingal

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pkk annunciato lo scioglimento della struttura organizzativa e la fine della lotta armata

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

PKK: rispetteremo l’appello del leader Öcalan, dichiariamo il cessate il fuoco

Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan” e dichiariamo un cessate il fuoco a partire da oggi. Tradotto da ANF Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan così com’è, e dichiariamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: appello storico di Ocalan. “Tutti i gruppi devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi”

cL’atteso appello del leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, è stato diffuso oggi pomeriggio, giovedì 27 febbraio 2025, ma senza l’atteso video-messaggio, evidentemente bloccato da Ankara. A parlare quindi deputate-i del partito della sinistra curda e turca Dem che si sono recati recata sull’isola-carcere di Imrali, dove Ocalan è detenuto da 26 anni. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

150 realtà politiche e sociali si incontrano a Vienna per la People’s Platform: alcune valutazioni sulla 3 giorni

Riprendiamo da RadioBlackout: Centinaia di organizzazioni politiche e sociali, per un totale di 800 delegati/e, si sono incontrate a Vienna tra il 14 ed il 16 febbraio in occasione della People’s Platform Europe. Si è trattato di un incontro internazionalista organizzato da collettivi e realtà vicine al movimento di liberazione curdo con l’obiettivo di creare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

TURCHIA: IL LEADER DEL PKK OCALAN INCONTRA PER LA SECONDA VOLTA UNA DELEGAZIONE DI DEM

Riprendiamo da Radio Onda D’urto: Dopo anni di completo isolamento, nel giro di poche settimane una delegazione del partito della sinistra curda e turca Dem, terza forza del Parlamento turco, ha potuto incontrare oggi, mercoledì 22 gennaio e per la seconda volta Abdullah Ocalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan – Pkk, imprigionato dal […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’escalation di Erdogan contro il Rojava

La Turchia e le milizie islamiste filo-turche, in particolare l’Esercito nazionale siriano (SNA), stanno sfruttando lo spostamento di potere a Damasco per colpire le aree di autogoverno controllate dai curdi nella Siria settentrionale e orientale. Ankara giustifica queste azioni sostenendo che i gruppi che operano nella regione, in particolare le Unità di difesa popolare curde […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: arresti durante le manifestazioni contro la violenza sulle donne

Riportiamo la traduzione di questo aggiornamento pubblicato da Secoursrouge: Il 25 novembre, piazza Taksim a Istanbul è stata messa sotto stretta sorveglianza dalla polizia in seguito al divieto di manifestare e cantare lo slogan “Jin, jiyan, azadî” (Donne, vita, libertà) in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nonostante il divieto, […]