InfoAut
Immagine di copertina per il post

SIRIA. Raid israeliano nella notte nel sud

||||

Sono sempre più frequenti gli attacchi dell’aviazione di Tel Aviv in Siria. Nella notte i jet con la stella di Davide hanno colpito Tal al-Hara, nel governatorato di Deraa. Secondo l’agenzia Sana, l’attacco sarebbe stato in parte respinto dal sistema difensivo siriano

 

della redazione

Roma, 12 giugno 2019, Nena News – Ancora una volta i jet israeliani hanno colpito la Siria. A riferirlo stamane è l’agenzia siriana Sana. Il raid è avvenuto nella notte a Tal al-Hara, nel governatorato di Deraa (sud del Paese), un’area molto importante dal punto di vista strategico dato che affaccia sulle Alture del Golan occupate da Israele.

Secondo quanto riporta l’agenzia filo-governativo siriana Sana, i bombardamenti avrebbero creato soltanto dei danni e sarebbero stati in parte respinti dal sistema difensivo siriano. Tel Aviv, scrive Sana, starebbe portando avanti anche una “guerra elettronica” sottoponendo i radar siriani a interferenza.

Il raid a Tal al-Hara giunge a una settimana di distanza dall’ultimo attacco israeliano in territorio siriano durante il quale sono state colpite alcune postazioni militari di Damasco sulle Alture del Golan (tre soldati sono rimasti uccisi, sette i feriti). Tel Aviv ha giustificato l’attacco parlando di una “risposta” ai due razzi lanciati dalla Siria verso il Monte Hermon, sul “suo” territorio.

Nell’ultimo anno Israele ha ammesso di aver compiuto decine di raid contro “obiettivi iraniani” presenti nel confinante stato arabo. Lo stato ebraico è stato chiaro: impedirà in ogni modo possibile che la “nemica” Iran possa mantenere una presenza militare in Siria. Secondo quanto ha riportato la scorsa settimana il canale 13 della tv israeliana, Israele avrebbe anche chiesto agli Usa di fare pressioni su Mosca per tenere le forze iraniane ad almeno 70-100 chilometri dal confine con lo stato ebraico. La questione sarebbe stata più volte affrontata dagli americani in vari incontri diplomatici con i russi.

Sui bombardamenti in Siria è stato chiarissimo dieci giorni fa il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Lo abbiamo dimostrato più volte nella storia del nostro stato e lo abbiamo dimostrato anche la scorsa notte – ha detto – quando attaccati, rispondiamo”. Bibi può ostentare sicurezza (fondamentale in vista delle elezioni del 17 settembre) perché sa che dalla sua parte ci sono gli statunitensi. Evidente quanto accaduto la scorsa settimana quando il presidente Usa non ha fatto riferimento ai due recenti attacchi israeliani in Siria, ma ha parlato di quelli russi e siriani nella provincia di Idlib, roccaforte di al-Qa’eda. “Sento che la Russia, la Siria e, in misura minore l’Iran, stanno bombardando la provincia di Idlib, uccidendo indiscriminatamente molti civili innocenti. Il mondo guarda questo massacro. Qual è lo scopo? Cosa otterrete? Basta!” ha scritto su Twitter.

 

da Nena News

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israelesiria

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: i/le giovani scendono due volte in campo contro Israele

Più di 15.000 a Udine solidali con la Palestina: considerazioni sul corteo del 14 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Alba: Blocchiamo tutto! Free Palestine!

Alba. Venerdì scorso un corteo in sostegno alla popolazione palestinese è partito da Zona h (parco cittadino) in direzione del teatro sociale: si inaugurava la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco; oltre al presidente della regione Alberto Cirio, era previsto l’intervento di Paolo Zangrillo ministro del governo Meloni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: in 15mila mostrano il cartellino rosso ad Israele

In migliaia da tutta Italia hanno raggiunto Udine per manifestare contro la partita della vergogna Italia – Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: non passa la mozione per interrompere il gemellaggio con Tel Aviv. Proteste dentro il consiglio comunale, cariche fuori

A Milano proteste dentro e fuori il consiglio comunale: a Palazzo Marino passa il voto con la maggioranza di 22 a 9 (3 gli astenuti) contro la mozione che chiedeva l’interruzione del gemellaggio con Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Show Israel the red card! Corteo nazionale a Udine

Domani, 14 ottobre, alle 20:45, si giocherà a Udine Italia–Israele, match di qualificazione ai Mondiali 2026. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti della Flotilla rinchiusi nella prigione di Ketziot

Israele trasferisce i volontari sequestrati della Freedom Flotilla alla prigione di Ketziot: cresce l’indignazione internazionale

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ ufficiale il “cessate il fuoco” a Gaza

Il governo israeliano ha ratificato a tarda notte la prima parte del piano Trump con la dura opposizione dei ministri dell’ultra-destra Ben Gvir e Smotrich.