Stretta sull’ondata di scioperi in Gran Bretagna durante il “Winter of Discontent”: legge contro chi protesta
Gran Bretagna. Il governo conservatore inglese, guidato da Rishi Sunak, ha annunciato una stretta sulle manifestazioni definite più “radicali” e sugli scioperi che negli ultimi mesi hanno investito il paese.
“Winter of discontent”, è così che viene definito l’inverno inglese in corso, segnato negli ultimi mesi da proteste, manifestazioni e scioperi di gran parte del settore pubblico: infermieri, autisti di ambulanze, ma anche addetti ai controlli aeroportuali, lavoratori e lavoratrici delle poste e delle ferrovie. Uno dopo l’altro in sciopero per ottenere un tavolo con il governo sull’adeguamento salariale.
La risposta del governo è stata però quella di una stretta sulle proteste “in grado di provocare intralci al traffico o ai pubblici servizi”. Il governo mostra quindi i muscoli: lo “Strikes minimum service levels Bill” prevede che sia il Ministero per le attività produttive a stabilire il livello minimo di servizio in settori come la sanità pubblica, le attività d’emergenza come vigili del fuoco e ambulanze, le scuole primarie e secondarie, i controlli di frontiera, la sicurezza nucleare e così via. E saranno i datori di lavoro, trasformati in “controllori”, a verificare il rispetto dei criteri fissati. Una stretta sul diritto a manifestare che lede, oltre gli scioperi di lavoratori e lavoratrici, anche le iniziative di blocco del traffico messe in campo da Extincion Rebellion, Last Generation (la realtà inglese di Ultima generazione) e Just Stop Oil, quindi in riferimento anche a iniziative politiche che denunciano l’emergenza climatica.
Con noi per parlarne c’è Nicola Montagna nostro collaboratore e docente alla Middlesex University di Londra. Ascolta o Scarica.
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