InfoAut
Immagine di copertina per il post

SVIZZERA: RI-OCCUPATO LO STORICO CENTRO SOCIALE IL MOLINO DI LUGANO. ARRIVA LA POLIZIA

||||

A Lugano, Svizzera Italiana, rioccupato mercoledì 29 dicembre 2021 l’ex Macello di viale Cassarate 8, sede – fino al 29 maggio 2021, giusto sette mesi – dello storico centro sociale Il Molino, attivo in città fin dal 1996 Attiviste e attivisti, verso mezzogiorno, sono tornati nei locali sgomberati a fine maggio e lasciati, da allora, in stato di abbandono, tra macerie e poco più.

AGGIORNAMENTI:

Giovedi 30 dicembre: Sgombero nella notte contro il centro sociale Molino di Lugano, rioccupato ieri pomeriggio dopo il primo sgombero di fine maggio. Per tutta la serata e la notte è andato avanti il presidio solidale. Alle 5 del mattino la polizia in antisommossa è intervenuta contro l’ex Macello, mentre sul tetto sono saliti due attivisti, uno dei quali è sceso a inizio mattinata, mentre la seconda attivista resiste. Sotto, un presidio solidale fuori dallo spazio di viale Cassarate 8.

ORE 18.30 – mercoledì 29 dicembre: Le forze di polizia hanno circondato il Centro Sociale. Non fanno avvicinare nessuno all’area, mentre gli occupanti sono saliti sui tetti e continuano a sistemare lo spazio.

ORE 17.00: Arrivate sul posto le forze di polizia dopo la denuncia eseguita dal comune di Lugano per violazione di domicilio.

Ore 15.00: “La libertà non si mendica, si conquista!” questa la parola d’ordine della ri-occupazione, nata per uno “stato di necessità”, quello di riprendere «con le nostre mani ciò che è stato loro tolto», senza dialogare “con chi questi edifici li ha demoliti nel cuore della notte, lasciando un cumulo di cenere e rabbia”. La corrispondenza da Il Molino ri-occupato con un compagno presente. Ascolta o scarica

{mp3remote}https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2021/12/Occupazione-Molino-un-compagno.mp3{/mp3remote}

Di seguito, il comunicato de “Il Molino” di Lugano:

“IL MOLINO NON SI TOCCA CE LO RIPRENDIAMO CON LA LOTTA:

Sull’area è in corso un presidio solidale con pranzo e poetry slam, mentre all’interno alcune persone stanno rendendo agibili gli spazi. La sera ci sarà la prima assemblea pubblica. Tutt* sono invitat* a partecipare!

Per aggiornamenti e prossime iniziative seguite il sito del Molino e il canale telegram di controinforma-ti.

Vogliamo ridare vita a questi spazi perché l’autogestione ha bisogno di luoghi liberi per autodeterminarsi e crescere. I nostri sogni non si sgomberano!

Sette mesi dopo lo sgombero del C.S.O.A. il Molino ci è sorto un fortissimo dubbio: forse abbiamo dimenticato le placche della cucina accese… La preoccupazione ci ha spinto a rientrare per assicurarci che un incendio – come già successo in maniera dolosa altre due volte in questi quasi 25 anni – non divampi. Trattandosi di uno “stato di necessità”, rientrare non dovrebbe avere alcuna conseguenza sulle persone che provvederanno alla messa in sicurezza dello stabile, così come la demolizione della sua parte abitativa non ha avuto alcuna ripercussione sul municipio di Lugano e sulla polizia. Ma sinceramente non avevamo dubbi: in questa città come altrove, la legge é fatta per tutelare gli interessi dei potenti e la cosiddetta democrazia si rivela una farsa. Lo “Stato delle cose” e il “decreto di abbandono” ne sono l’ennesima prova. Per questo motivo, ci siamo organizzat*, dal basso, per riprenderci con le nostre mani ciò che ci è stato tolto, senza dialogare con chi questi edifici li ha demoliti nel cuore della notte lasciando un cumulo di macerie e rabbia.

Sono stati sette mesi nei quali politicanti e benpensanti hanno cavalcato l’onda dell’autogestione, parlando a vanvera in programmi televisivi e radiofonici. Da una parte la destra reazionaria ha tentato di schiacciarci e annientarci con la sua demagogia, dall’altra una parte della “sinistra” ha cercato di addomesticarci e recuperare qualsiasi tentativo di autogestione per poter abbellire questa città vetrina. Tutto questo parlare di brozzoni e Molino ci ha fatto venire un po’ il magone, quindi abbiamo deciso di fare una visita agli spazi ancora colmi di oggetti e ricordi; ad aspettare i tempi della burocrazia avremmo ritrovato solo polvere e muffa.

Un saluto complice ai cuori ribelli! La libertà non si mendica, si conquista!

MOLINO VIVE! CONTRO IL PROGETTO MATRIX E IL SUO MONDO!

PS:
Ci teniamo a dire che siamo consapevoli della situazione sanitaria attuale, proprio per questo
riteniamo che sia necessario incontrarsi e confrontarsi.”

Da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

occupazionisvizzera

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prof Chambers: “Israele vuole la pulizia etnica. I genocidi del colonialismo occidentale”

Il sionismo persegue la pulizia etnica con una politica colonialista e anche sui temi del genocidio, dell’unicità della Shoah, bisogna permettere che altre voci possano partecipare, senza far dominare il discorso dal punto di vista unico, egemonico e occidentale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: attacco ad Ankara, bombardamenti turchi, colloqui con Ocalan

Giovedì, dopo la notizia di un riuscito attacco della guerriglia (rivendicato venerdì mattina) curda del PKK contro la principale industria di ingegneria bellica turca ad Ankara, l’aviazione di Erdogan ha scatenato sanguinosi raid aerei sulla Siria del Nord e sul nord dell’Iraq, dove il PKK sta infliggendo dure perdite all’esercito turco.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

KCK: agiremo secondo il processo sviluppato da Rêber Apo

“Il nostro movimento, con tutte le sue componenti, agirà secondo il processo che il Rêber Apo svilupperà”, ha dichiarato la co-presidenza della KCK, sottolineando che per questo devono essere stabilite le condizioni di salute, sicurezza e lavoro del leader.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assassinano padre Marcelo crivellandolo di colpi dopo aver officiato la messa: da sempre ha denunciato l’estrema violenza in Chiapas

Pubblichiamo la traduzione di questo del 20.10.2024 articolo a cura della Redazione di Desinformémonos perchè pensiamo sia prezioso per far conoscere la storie e le lotte portate avanti da padre Marcelo Perez Pérez attraverso le sue stesse parole.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: i portuali bloccano un container di munizioni per Israele

Decine di membri del sindacato greco dei lavoratori portuali PAME (Front Militant de Tous les Travailleurs) hanno bloccato il carico di un container di munizioni destinato a Israele per protestare contro la guerra a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele spara sulle truppe Unifil: il cortocircuito colonialista

Dopo un anno di guerra genocida a Gaza i politici italiani hanno iniziato a pronunciare le parole “crimine di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola Resistente: viaggio dentro gli istituti romani occupati

Una critica è rivolta anche verso una scuola concepita come azienda o come “ufficio di collocamento” e non, come pretendono gli stessi studenti, come luogo di cultura.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi a catena dal Sud al Nord Italia

Tra ieri e oggi diversi spazi occupati, attraversati da differenti progetti e realtà sociali e aggregative, sono stati colpiti da un duro attacco repressivo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Nuovo “pacchetto sicurezza”: piu’ armi per le forze dell’ordine, piu’ carcere per tutti gli altri

Il Consiglio dei ministri ha approvato l’ennesimo pacchetto sicurezza: un libro degli orrori con le forze dell’ordine che potranno pure avere un’arma privata a casa, un nuovo reato per le proteste nelle carceri; da 2 a 7 anni per chi occupa un immobile a scopo abitativo e procedure lampo per gli sgomberi degli immobili, 6 anni per la proteste dei migranti nei lager detentivi chiamati Cpr, un ulteriore giro di vite sui blocchi stradali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Dibattito sul cosiddetto “decreto anti-rave”. Che fine hanno fatto i giovani?

Lo scorso 22 novembre presso l’Università di Torino si è tenuto un partecipato incontro tra student*, professor* e non solo per discutere insieme del decreto antirave e del tema della repressione giovanile.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La norma anti-rave non è altro che l’ennesimo attacco al dissenso sociale

Il decreto legge del Governo Meloni non riguarda solo i rave-party, ma tra le casistiche che potrebbero rientrare al suo interno vi sono anche molte pratiche che fanno parte della storia della protesta e del dissenso sociale nel nostro paese, dalle occupazioni delle università e delle scuole, alle manifestazioni non autorizzate.

Immagine di copertina per il post
Formazione

MOBILITAZIONI STUDENTESCHE: UNA VALUTAZIONE SUL PRIMO CICLO DI LOTTE, OCCUPAZIONI E VOGLIA DI “RISCATTO”

Nelle scuole la mobilitazione di studenti e studentesse non si ferma. Aumentano di giorno in giorno le occupazioni, soprattutto nelle grandi città come Milano, Bologna e Torino. I temi caldi sui quali i ragazzi si stanno battendo dopo due anni di pandemia sono quelli dell’alternanza scuola-lavoro, della seconda prova all’esame di maturità, della didattica a […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

SCUOLA: A BOLOGNA OCCUPATO IL LICEO COPERNICO

A Bologna studentesse e studenti hanno occupato il Liceo Copernico di via Garavaglia. Protestano contro la mancanza di un impianto di riscaldamento adeguato e per riavere il giardino della scuola, attualmente utilizzato come parcheggio e completamente occupato da automobili. “Non è accettabile che dopo anni di lamentele, manifestazioni e scioperi il sistema di riscaldamento della […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

IN DUE MESI QUARANTA SCUOLE OCCUPATE A ROMA. STUDENTI FERMATI E MANGANELLATI DALLA POLIZIA (NEL SILENZIO DI MEDIA E ISTITUZIONI)

Inizio settimana di occupazioni negli istituti superiori romani, come ormai da due mesi a questa parte: oggi, lunedì 13 dicembre, gli studenti si sono barricati al classico Augusto di via Gela, zona Appio Tuscolano così come al liceo Farnesina. Più o meno negli stessi minuti anche il Montale, classico e linguistico di Bravetta, porta a […]