InfoAut
Immagine di copertina per il post

Tagliare le spese sociali investire su quelle militari: il diktat delle industrie belliche alla Ue

Accrescere la spesa militare, non è sufficiente raggiungere il 2% del Pil per i paesi Nato come deciso nell’ormai lontano 2014, si guarda a contenere la spesa sociale giudicandola in aperto contrasto con gli investimenti in materia di guerra.

di Federico Giusti, da Osservatorio Repressione

Nel contesto della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, la cooperazione NATO-UE è diventata più significativa. Abbiamo dimostrato inequivocabilmente unità di intenti e determinazione comune nel far leva sui nostri ruoli complementari, coerenti e che si rafforzano reciprocamente. La NATO e l’UE continueranno a sostenere l’Ucraina. A tale riguardo, accogliamo con favore l’istituzione del coordinamento del personale specifico NATO-UE sull’Ucraina. 

Abbiamo inoltre conseguito risultati tangibili nelle comunicazioni strategiche, tra cui la lotta alla disinformazione, il contrasto alle minacce ibride e informatiche, le esercitazioni, la cooperazione operativa, le capacità di difesa, l’industria e la ricerca della difesa, la lotta al terrorismo e lo sviluppo delle capacità di difesa e sicurezza. 

Stiamo espandendo ulteriormente la nostra cooperazione in materia di resilienza, protezione delle infrastrutture critiche, tecnologie emergenti e dirompenti, spazio, implicazioni di sicurezza dei cambiamenti climatici e competizione geostrategica. 

Continueremo inoltre ad affrontare le sfide sistemiche poste dalla RPC alla sicurezza euro-atlantica. Il dialogo politico tra la NATO e l’UE rimane essenziale per far progredire la cooperazione NATO-UE.

NATO – Testo ufficiale: Comunicato del vertice di Vilnius emesso dai capi di Stato e di governo della NATO partecipanti alla riunione del Consiglio Nord Atlantico a Vilnius 11 luglio 2023, 11-lug.-2023

Il testo sopra riportato è un passo della dichiarazione finale della Nato dopo il summit in Lituania e se le parole hanno un significato crediamo impossibile travisare i reali intenti della Alleanza Atlantica. Potremmo estrapolare anche altri passi nei quali si giudica strategia l’area del Mar Nero, ove si pensa di rafforzare investimenti e presenza nel Sud Est asiatico o in Africa fino al monito, seppur velato, lanciato alla Serbia. O potremmo anche riflettere sul sostegno Usa alla Turchia per favorirne non solo l’ingresso nella Ue ma anche un ruolo da protagonista sempre più invadente nello scacchiere Mediterraneo.

Sul summit in Lituania stanno girando innumerevoli commenti, molti da prendere anche con le molle, consigliamo tuttavia la lettura di Analisi Difesa che parla di risoluzione finale  e che lascerebbe l’amaro in bocca all’Ucraina rinviando il suo ingresso nella Nato

Zelensky alle corde ed Europa umiliata: a Vilnius trionfano Erdogan e Biden – Analisi Difesa

La lettura del portarle Analisi Difesa è a nostro giudizio bisognosa di alcuni correttivi  e di considerare ben altre questioni, lo abbiamo fatto in un recente articolo su Cumpanis

La strategia Nato della guerra permanente | cumpanis

Se ci siamo soffermati su questo singolo passaggio della corposa risoluzione finale del summit Nato (NATO – Testo ufficiale: Comunicato del vertice di Vilnius emesso dai capi di Stato e di governo della NATO partecipanti alla riunione del Consiglio Nord Atlantico a Vilnius 11 luglio 2023, 11-lug.-2023) è perchè alcuni passaggi della stessa andranno ulteriormente sviscerati e commentati.

Il ruolo della Nato è in continua evoluzione, l’alleanza militare si occupa del cambiamento climatico perchè l’approvigionamento di prodotti del sotto suolo (ad esempio il litio) prevede il controllo economico e militare di interi continenti, affrontare le sfide sistemiche significa prepararsi a nuove guerre, accrescere le esercitazioni militari, la ricerca e la produzione di nuovi sistemi di arma, appropriarsi e sviluppare tecnologie innovative che dal campo militare potrebbero forse trasferirsi ad altri ambiti produttivi.

Ma per raggiungere questi ambizioni obiettivi strategici urge rivedere e accrescere la spesa militare, non è sufficiente raggiungere il 2% del Pil per i paesi Nato come deciso nell’ormai lontano 2014, si guarda a contenere la spesa sociale giudicandola in aperto contrasto con gli investimenti in materia di guerra.

A tal riguardo è illuminante una intervista rilasciata dai vertici della Leonardo per i quali dopo la guerra Fredda avremmo investito troppi soldi per il welfare e oggi sarebbe arrivato il momento di invertire la tendenza. A pensarci bene da quasi 40 anni la ricchezza prodotta non è andata al welfare e ai salari ma ai profitti, i salari italiani hanno perso potere di acquisto anche rispetto alle nazioni meno sviluppate della Ue, stipendi in caduta libera e uno Stato sociale del tutto inadeguato soprattutto per le fasce anagrafiche giovani.

Ma per la Leonardo invece il problema è ben altro, oggi lo Stato sociale rappresenterebbe una sorta di lusso insostenibile, per questo si chiede alla Ue di accrescere del 14 per cento la spesa militare ricorrendo anche a fondi comunitari per destinare quote crescenti del Bilancio Ue alla spesa militare.

Gli investimenti in campo militare riguardano la ricerca e produzione di sistemi d’arma sempre più micidiali e moderni e magari anche quell’esercito europeo in sinergia con la Nato di cui il documento strategico denominato la Bussola Europea parla da tempo.

Per questo lottare contro la spesa militare è diventata una scelta dirimente per non ripercorrere la strada intrapresa dagli Usa ove le spese sociali, per sanità e istruzione, per decenni sono state in continua decrescita e dove gli investimenti pubblici al sociale sono spesso finalizzati a business per sanità e previdenza privata, per favorire una nuova circolazione di capitale facendo fruttare questi soldi senza erogarli alla tutela della salute e dell’istruzione della cittadinanza tutta.

Un nuovo neo Keynesismo di guerra è all’orizzonte e per farsi strada si dice senza giri di parole che bisogna contrarre le spese sociali.

Pontecorvo (Leonardo): “l’Europa non può più godere dei dividendi della pace” – Analisi Difesa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

economia di guerraeuropaguerraINDUSTRIA BELLICALEONARDOwelfare

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prof Chambers: “Israele vuole la pulizia etnica. I genocidi del colonialismo occidentale”

Il sionismo persegue la pulizia etnica con una politica colonialista e anche sui temi del genocidio, dell’unicità della Shoah, bisogna permettere che altre voci possano partecipare, senza far dominare il discorso dal punto di vista unico, egemonico e occidentale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: attacco ad Ankara, bombardamenti turchi, colloqui con Ocalan

Giovedì, dopo la notizia di un riuscito attacco della guerriglia (rivendicato venerdì mattina) curda del PKK contro la principale industria di ingegneria bellica turca ad Ankara, l’aviazione di Erdogan ha scatenato sanguinosi raid aerei sulla Siria del Nord e sul nord dell’Iraq, dove il PKK sta infliggendo dure perdite all’esercito turco.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

KCK: agiremo secondo il processo sviluppato da Rêber Apo

“Il nostro movimento, con tutte le sue componenti, agirà secondo il processo che il Rêber Apo svilupperà”, ha dichiarato la co-presidenza della KCK, sottolineando che per questo devono essere stabilite le condizioni di salute, sicurezza e lavoro del leader.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assassinano padre Marcelo crivellandolo di colpi dopo aver officiato la messa: da sempre ha denunciato l’estrema violenza in Chiapas

Pubblichiamo la traduzione di questo del 20.10.2024 articolo a cura della Redazione di Desinformémonos perchè pensiamo sia prezioso per far conoscere la storie e le lotte portate avanti da padre Marcelo Perez Pérez attraverso le sue stesse parole.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: i portuali bloccano un container di munizioni per Israele

Decine di membri del sindacato greco dei lavoratori portuali PAME (Front Militant de Tous les Travailleurs) hanno bloccato il carico di un container di munizioni destinato a Israele per protestare contro la guerra a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele spara sulle truppe Unifil: il cortocircuito colonialista

Dopo un anno di guerra genocida a Gaza i politici italiani hanno iniziato a pronunciare le parole “crimine di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli Stati Uniti verso le elezioni: guerre e guerra civile

Manca poco più di una settimana alle elezioni negli Stati Uniti e nonostante i pronostici regna l’incertezza.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Guerre, transizioni ecologiche ed estrattivismi: un’analisi critica del presente

Proponiamo una prima parte del dibattito dal titolo “Guerre, transizioni ecologiche ed estrattivismi: un’analisi critica del presente” che si è tenuto a settembre a Venaus in occasione del campeggio di Ecologia Politica Network.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La guerra post-umana

Tra pace e guerra non esiste un sottile confine, ma una vasta zona grigia, dove gli stati danno vita a quella che viene definita competizione strategica, utilizzando in diverse combinazioni i quattro elementi che formano il potere di uno stato: diplomatico, militare, economico e informativo. Proprio quest’ultimo fattore, complice la pervasività delle tecnologie digitali, ha […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Esplosioni in Libano: si apre un nuovo capitolo del genocidio

Dopo le prime esplosioni di migliaia di cercapersone in dotazione a membri di Hezbollah avvenute in Libano, un’ulteriore ondata di esplosioni in contemporanea, di walkie talkie e pannelli fotovoltaici, è stata segnalata dai media libanesi nei giorni scorsi, causando la morte di almeno 20 persone e ferendone a migliaia, anche in Siria.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: sciopero all’azienda Boeing

Lo sciopero alla Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, ha coinvolto moltissimi lavoratori nell’area di Seattle che hanno aderito allo sciopero a seguito di una negoziazione sindacale che ha disatteso diversi obiettivi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’asse della normalizzazione: la Turchia e alcuni Paesi arabi sostengono l’economia di guerra di Israele

Mentre l’Asse della Resistenza dell’Asia occidentale cerca di indebolire l’esercito, l’economia e la sicurezza di Israele, una manciata di Stati arabi e la Turchia si sforzano segretamente di rafforzare Israele e rifornire la sua guerra a Gaza. Questo è il nuovo “Asse della Normalizzazione” della regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verde marcio

Ursula von der Layen ha dedicato un’ampia parte dei 48 minuti e 20 secondi del discorso in cui ha presentato la sua “strategic vision” per i prossimi cinque anni