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Torino al fianco della resistenza palestinese: 500 in corteo

Partito dall’ex stazione Ceres in C.so Giulio Cesare, il corteo, composto inizialmente da qualche centinaio di persone, molti dei quali arabi e palestinesi, si è ingrossato strada facendo, aggregando moltissime persone lungo il suo tragitto lungo il Mercato di Porta Palazzo. Giunto all’inizio di via Milano il corteo ha contato sulla partecipazione di 500 persone, alla cui testa si trovava lo striscione “Israele stato terrorista, stop al genocidio palestinese”, retto da ragazzi palestinesi. Il corteo, dalla composizione giovanile molto marcata, tra cui si sono distinte molte ragazze arabe di seconda generazione ma anche madri di famiglia con bambini al seguito, si è fatto sentire, muovendosi in Porta Palazzo, al grido di “Filastin Hurrà” (Palestina Libera) e “Bil rou7 bil dam nefdik ya Ghazza” (con il sangue e con l’anima ci sacrificheremo per Gaza).

Il protagonismo del corteo ci ha portati a sfilare prima fin sotto il comune, dove il Sindaco Fassino e l’amministrazione tutta sono stati contestati per non aver preso posizione durante quest’ultimo attacco israeliano indiscriminato a Gaza, nonostante Torino sia legata da un gemellaggio con la stessa città palestinese, in seguito il corteo si è diretto verso Piazza Castello, dove, in mezzo agli slogan che chiedevano la fine dei bombardamenti israeliani e il sostegno alla Resistenza palestinese, c’è stato spazio per una contestazione ad un banchetto neofascista di “Fratelli d’Italia”, all’angolo con via Roma, al grido “Fuori i fascisti dalla città”, mentre il già noto (sic!) Maurizio Marrone se la bulleggiava difeso da un cordone di celere.

Anche in centro il corteo ha continuato a ribadire la totale solidarietà a Gaza e ai suoi abitanti, condannando veementemente l’attacco indiscriminato d’Israele: gli interventi di alcune madri arabo-palestinesi hanno sottolineato l’efferatezza dei crimini israeliani, colpevoli di colpire obiettivi civili con lo scopo di fiaccare il supporto della popolazione alla Resistenza (è di oggi la notizia che Israele abbia bombardato l’orfanotrofio di Beit Lahya, a nord di Gaza, uccidendo tre bambini disabili; inoltre, sempre oggi, un drone israeliano ha lanciato un missile nel mezzo di un capannello di persone nel rione Sheik Radwan di Gaza, uccidendo sei persone e ferendone una ventina).

Mentre il corteo si è sciolto infine in Piazza Castello, rimandando all’appuntamento a domani, alle 15 nella stessa piazza per un presidio, alcuni manifestanti hanno srotolato lo striscione del corteo davanti alla sede Rai di via Verdi, per chiedere un’informazione chiara e trasparente su quanto sta avvenendo a Gaza.

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