Turchia: ancora cortei dopo strage in miniera di Soma. La polizia spara a Istanbul
Nel pomeriggio di giovedì 22 maggio la polizia ha fatto ampio uso di lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere un gruppo di manifestanti, in buona parte studenti dell’Istituto Tecnico Ito del quartiere di Okmaydani.
Secondo i media turchi i manifestanti hanno resistito lanciando molotov contro i blindati. Da uno di questi sarebbero scesi gli agenti hanno iniziato a sparare proiettili veri.
Un uomo è rimasto gravemente ferito, colpito alla testa da un proiettile. L’uomo non era un manifestante ma rientrava da un funerale alevita che si era svolto poco prima nel quartiere.
Si tratta di Ugur Kurtu, 30 anni, padre di un bambino di un anno, ora tra la vita e la morte. Il giovane non era uno dei manifestanti impegnati in scontri con la polizia nel quartiere popolare di Okmeydani. Partecipava a un funerale in una ‘cemevi’, il luogo di riunione e di preghiera della comunita’ alevita, una minoranza religiosa sciita. Le immagini delle telecamere di sicurezza della vicina cemevi mostrano le persone che assistevano al funerale muoversi impaurite udendo gli spari, e Kurtu all’improvviso crollare a terra e rimanere immobile. Secondo i media turchi e’ stato colpito alla bocca da un proiettile poi uscito dal collo.
Molte persone sono giunte davanti all’ospedale in cui e’ ricoverato il giovane, mentre altre mobilitazioni di proteste si tengono nel paese come a esempio a Guvenpark, nella capitale Ankara. A Izmir (Smirne) occupata la Ege University.
I manifestanti di Istanbul volevano anche ricordare il quattordicenne del quartiere ferito alla testa da un candelotto lacrimogeno un anno fa durante le proteste di Gezi Park e morto dopo otto mesi di coma. Proprio un anno nel paese partirono le grandi manifestazioni anti-governative di Gezi Park.
Dalla via di Istanbul dove è stato colpito l’uomo ed epicentro degli scontri Mauro Prandelli, fotoreporter bresciano e nostro collaboratore.
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