InfoAut
Immagine di copertina per il post

Turchia: Dhkp-C rivendica attacco ad ambasciata USA

L’organizzazione politica di estrema sinistra DHKP-C (Partito/Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo) ha rivendicato poche ore fa l’attentato compiuto ieri mattina ad Ankara, davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, costato la vita all’attentatore e ad una guardia di sicurezza turca.
Una fotografia del kamikaze con indosso una cintura di esplosivi ritratto con una mitraglietta in mano davanti alla bandiera del movimento marxista rivoluzionario è stata pubblicata sul sito Halkin Sesi (La voce del popolo).

Insieme agli slogan “I nostri figli sono la nostra gloria” e “Alisan Sanli” è immortale. Ed insieme ad un comunicato che accusa gli Stati Uniti di essere “il boia dei popoli”, denunciando “i massacri” commessi da questo Paese, alleato della Turchia all’interno della Nato, in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria ed Egitto. Il documento ironizza anche sul fatto che gli Stati Uniti descrivono le loro rappresentanze diplomatiche come le meglio protette del mondo quando quella di Ankara è stata obiettivo “dell’attacco di un martire” di ieri. Nella rivendicazione il Dhkp-C minaccia inoltre di attaccare altre rappresentanze degli Stati Uniti presenti in territorio turco ed esorta Washington a “lasciare la Turchia che ci appartiene”, accusando al contempo il regime di Erdogan di essere complici delle ingerenze statunitensi miranti a rimodellare il Medio Oriente sulla base degli interessi dei due rispettivi paesi. 

L’identità dell’attentatore suicida era già stata rivelata – e confermata nella rivendicazione – dalle autorità turche, poche ore dopo l’attacco. Si tratta di Ecevit Alisan Sanli, 40 anni, militante storico del movimento e più volte incarcerato in passato per aver partecipato ad altre azioni. In particolare Sanlit era stato condannato per terrorismo nel 1997, dopo aver attaccato con un lanciarazzi una base militare, ma era stato rilasciato cinque anni dopo, nel 2002, in seguito ad uno sciopero della fame ad oltranza proclamato in numerose carceri turche dai militanti del Fronte. Secondo la stampa turca l’uomo soffriva della sindrome di Wernicke-Korsakoff, una malattia neurologica frequente tra coloro che si sono sottoposti a uno sciopero della fame molto prolungato. E proprio per il suo stato di salute – definito terminale dai media –  sarebbe stato scelto per compiere l’attacco alla rappresentanza diplomatica, compiuta con sei chili di esplosivo ed una bomba a mano.

Intanto i media occidentali scoprono improvvisamente il movimento che ha rivendicato l’attentato di ieri. Il Dhlp-C (Devrimci Halk Kurtulus Partisi/Cephesi, Partito – Fronte di Liberazione del Popolo Rivoluzionario) é un gruppo marxista-leninista nato nel 1994. A fondarlo fu Dursun Karatas che operò una scissione dal movimento “Sinistra Rivoluzionaria” (Devrimci Sol o Dev Sol), da lui stesso fondato al Politecnico di Istanbul nel 1978. Devrimci Sol e poi il Dhkp-C hanno storicamente eletto a propri obiettivi membri degli apparati dello stato turco ed esponenti politici dell’estrema destra, in particolare dei cosiddetti ‘Lupi grigi’. Tra gli obiettivi più importanti del gruppo, uccisi nel 1980, l’ex premier Nihat Erim e Gun Sazak, esponente di spicco del Partito del Movimento Nazionalista (MHP, estrema destra) dalla cui ala giovanile proveniva Ali Agca, l’attentatore di Giovanni Paolo II. In seguito al golpe militare del 12 settembre 1980, Karatas fu arrestato e condannato all’ergastolo. Nel 1989, Karatas e Bedri Yagan, considerato il numero due di Devrimci Sol, riuscirono a evadere dalla prigione Bayrampasa di Istanbul. Da allora, Karatas visse sotto falsa identità in vari Paesi europei. Nel 1994, Devrimci Sol si spaccò in due correnti: la prima, il Dhkp-C, continuò ad essere guidata da Karatas, mentre Yagan prese il comando della seconda, il THKP/C (Partito/Fronte di Liberazione del Popolo Turco). Nel 1996, il DHKP/C di Karatas rivendicò l’omicidio dell’imprenditore turco Ozdemir Sabanc, ucciso nel suo ufficio a Istanbul. Il movimento propugna una rivoluzione finalizzata ad abbattere l’apparato statale turco, considerato un regime fascista subalterno all’imperialismo degli Stati Uniti e della Nato ed ha colpito anche imprese americane, europee e israeliane. Sia la Turchia che gli Usa lo considerano un movimento terrorista. Karatas é morto nell’agosto del 2008, in un ospedale olandese. 

Dopo alcuni anni di relativa tregua, lo stato turco ha deciso ultimamente di procedere ad una serie di maxioperazioni di polizia non tanto contro le cellule combattenti del movimento, ma soprattutto nei confronti degli ambienti politici e culturali che sostengono l’estrema sinistra, realizzando centinaia di arresti negli ultimi mesi: giornalisti, artisti, studenti, insegnanti, sindacalisti. Molti dei quali non sono direttamente legati all’organizzazione clandestina. E’ probabilmente anche per rispondere a questa repressione indiscriminata che il gruppo è tornato a colpire, oltretutto un obiettivo importante.

Oggi il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha convocato un vertice di sicurezza a Istanbul, al quale hanno partecipato il vice premier Besir Atalay, il ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu, quello degli Interni Muammer Guler, il capo di Stato maggiore Necdet Ozel e il numero uno dell’Organizzazione nazionale di intelligence (Mit), Hakan Fidan. Intanto tre persone sarebbero state arrestate, ad Istanbul ed Ankara, nella prima retata contro i gruppi di estrema sinistra dopo l’attacco di ieri.

di Marco Santopadre, da www.contropiano.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ambasciata usaankaraattentatodhkpcturchia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pkk annunciato lo scioglimento della struttura organizzativa e la fine della lotta armata

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: l’arresto di Imamoglu scatena nuove proteste contro Erdogan

In Turchia sono scoppiate massicce proteste dopo che le autorità giudiziarie – all’interno di una vasta operazione contro centinaia di persone –  hanno arrestato Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, pochi giorni prima che venisse scelto come candidato del partito di opposizione laico CHP alle presidenziali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

PKK: rispetteremo l’appello del leader Öcalan, dichiariamo il cessate il fuoco

Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan” e dichiariamo un cessate il fuoco a partire da oggi. Tradotto da ANF Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan così com’è, e dichiariamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: appello storico di Ocalan. “Tutti i gruppi devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi”

cL’atteso appello del leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, è stato diffuso oggi pomeriggio, giovedì 27 febbraio 2025, ma senza l’atteso video-messaggio, evidentemente bloccato da Ankara. A parlare quindi deputate-i del partito della sinistra curda e turca Dem che si sono recati recata sull’isola-carcere di Imrali, dove Ocalan è detenuto da 26 anni. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

TURCHIA: IL LEADER DEL PKK OCALAN INCONTRA PER LA SECONDA VOLTA UNA DELEGAZIONE DI DEM

Riprendiamo da Radio Onda D’urto: Dopo anni di completo isolamento, nel giro di poche settimane una delegazione del partito della sinistra curda e turca Dem, terza forza del Parlamento turco, ha potuto incontrare oggi, mercoledì 22 gennaio e per la seconda volta Abdullah Ocalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan – Pkk, imprigionato dal […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’escalation di Erdogan contro il Rojava

La Turchia e le milizie islamiste filo-turche, in particolare l’Esercito nazionale siriano (SNA), stanno sfruttando lo spostamento di potere a Damasco per colpire le aree di autogoverno controllate dai curdi nella Siria settentrionale e orientale. Ankara giustifica queste azioni sostenendo che i gruppi che operano nella regione, in particolare le Unità di difesa popolare curde […]