InfoAut
Immagine di copertina per il post

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina.
English version

Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore.

Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025

Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso di Trump su Gaza, tutto ciò che devono fare è imparare l’ebraico o chiedere a qualcuno che lo conosca di tradurre per loro il linguaggio nella politica e nei media israeliani.

“Certo, nessuno vuole la gente crudele di Gaza, e non sto parlando di Hamas, ma dell’intera popolazione di Gaza; ecco perché Giordania ed Egitto respingono la fantastica proposta di Trump”, ha spiegato il principale commentatore di affari arabi sul canale principale di Israele durante l’orario di prima serata del 6 febbraio 2025.

Mi chiedo se i Nazisti abbiano mai usato un simile linguaggio sugli ebrei.

Ogni possibile confine umano, umano e morale è stato ormai superato nel pubblico dominio in Israele.

Tutto è lecito quando si parla dei palestinesi in generale e della popolazione di Gaza in particolare. Non si tratta più di parlarne come di animali, è molto peggio.

Sono descritti come il peggior tipo di umanità nel nuovo linguaggio, che assolve Israele da qualsiasi Crimine contro di loro. I politici parlano così, i principali media lo legittimano e i rabbini nelle sinagoghe, istituzioni più popolate che mai da ebrei israeliani, predicano il Genocidio dei palestinesi senza vergogna o inibizione.

Tutto questo è in preparazione per le prossime fasi del Genocidio. La tregua nel Genocidio non è dovuta al fatto che il mondo vi ha posto fine. Si è fermata perché Trump voleva che gli ostaggi venissero rilasciati per la sua immagine di sé e poi permettere agli israeliani di fare quello che vogliono.

Se smettessimo di costruire accampamenti, se smettessimo di vedere milioni di persone manifestare per la Palestina, ci sbaglieremmo. Non è finita. La folle nazione di Israele ora ha al suo interno più persone e politici disposti ad andare fino in fondo nel completare il Genocidio di coloro che sono contrari, se del caso.

Credo ancora che questa spietatezza e questa crudeltà senza precedenti siano una manifestazione del fatto che siamo alla fine del peggior capitolo della storia moderna della Palestina.

In realtà, sono ancora più convinto che, come nella Germania post-Nazista, un numero maggiore di ebrei israeliani di quanto sperassi inizialmente si sveglierà e proverà rimorso e senso di colpa per il loro silenzio di fronte all’Olocausto che Israele sta infliggendo ai palestinesi.

Ma per il momento, questo è un appello disperato a non essere dormienti o compiacenti a causa del cessate il fuoco. Trump ha riacceso tutte le forze oscure in Israele con la sua pianificata, o stravagante, non importa, espulsione della popolazione di Gaza e la trasformazione della terra in una miniera d’oro della Riviera Americana.

Sì, i governi europei, compreso quello britannico, hanno condannato l’idea, il che è encomiabile. Quindi, dopotutto, mostrano un po’ di umanità. Non è abbastanza e non riescono a vedere le implicazioni più ampie non solo della loro attuale inazione, ma anche della loro complicità nel Genocidio in atto dal 7 ottobre 2023.

È il momento delle illusioni ottiche. Leader come il fanatico Naftali Bennett sono ora in testa ai sondaggi in Israele e, sì, potrebbe sconfiggere Netanyahu, ma non offre un approccio più umano ai milioni di palestinesi sotto il Dominio israeliano, ancora considerati un problema che può essere risolto solo con la distruzione e l’eliminazione. La politica interna israeliana non ha nulla a che fare con l’atteggiamento e le politiche consensuali di Israele nei confronti dei palestinesi.

La stampa occidentale di massa, per non parlare dei leali alleati di Israele, dal Jewish Chronicle, portavoce del fanatico Israele nel Regno Unito, a Fox News negli Stati Uniti, sta fornendo la copertura internazionale che consente a Israele di farla franca con questo linguaggio e questa pianificazione.

Le 41 lingue in cui la BBC trasmette parlano tutte la stessa lingua: disumanizzano i palestinesi e garantiscono l’immunità a Israele e alle sue politiche.

Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, sia il preludio a un futuro molto migliore. Dobbiamo anche credere che questo preludio possa e debba essere ridotto al minimo.

Non ho una bacchetta magica per una svolta così urgente degli eventi, ma non siamo soli, quindi mettiamo le nostre menti e i nostri sforzi oltre il fazionalismo e la disunione e troviamo un modo ancora migliore, oltre allo straordinario lavoro che abbiamo svolto come Movimento di Solidarietà, per impedire le prossime fasi nell’eliminazione della Palestina come idea, popolo e Nazione.

Una cosa è certa: la Resistenza e la Resilienza palestinesi sono ancora le migliori garanzie che questi Piani Demoniaci non si concretizzeranno completamente. Ma il prezzo potrebbe essere molto alto e potrebbe essere evitato.

Questo è un momento in cui siamo disperati per la dirigenza e l’orientamento palestinese, e non ci siamo ancora. Ma ci sono manifestazioni di unità che danno speranza, come il nostro direttore Ramzy Baroud ci ha recentemente descritto: non è sufficiente, ma crea speranza per il prossimo futuro.

C’è ancora tempo per svegliare il Nord Globale, se non i suoi governanti, allora i suoi politici più coscienziosi; se non i media tradizionali, allora quelli alternativi. Abbiamo il diritto di chiedere molto di più al Sud Globale, incoraggiati dall’esempio della Colombia, e chiedere: dove sono la Malesia e l’Indonesia? Dov’è il Pakistan?

Si tratta di giustizia globale tanto quanto della Palestina, e si tratta anche di decolonizzare il mondo in generale, non solo la Palestina, in modo che l’unità globale possa affrontare congiuntamente le formidabili sfide che possono essere affrontate solo insieme, dal riscaldamento globale alla povertà mondiale e all’esodo di milioni di persone in cerca di una vita migliore da Nord a Sud.

Questo è l’unico modo per sconfiggere il Populismo, il Fascismo e il Razzismo, di cui molti di noi, e in particolare i palestinesi, sono ancora oggi vittime.

Ilan Pappé è professore all’Università di Exeter. In precedenza è stato docente di scienze politiche presso l’Università di Haifa. È autore del recente Lobbying for Zionism on Both Sides of the Atlantic (Lobbisti per il Sionismo su entrambi i Lati dell’Atlantico) di The Physical Cleansing of Palestine, The Modern Middle East (La Pulizia Etnica della Palestina, il Medio Oriente Moderno); Una storia della Palestina moderna: una terra, due popoli (Una Storia Della Palestina Moderna: Una Terra, Due Popoli) e Dieci miti su Israele (Dieci Miti su Israele). Pappé è descritto come uno dei “Nuovi storici” israeliani che, dal rilascio dei pertinenti documenti del governo britannico e israeliano all’inizio degli anni ’80, hanno riscritto la storia della creazione di Israele nel 1948.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazaIlan Pappeisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Piemonte è nato il Coordinamento Regionale per la Palestina!

Ripubblichiamo di seguito la piattaforma lanciata da Torino per Gaza e da molte altre realtà che dà avvio al progetto di Coordinamento Regionale piemontese per la Palestina e che chiama a due appuntamenti per le prossime settimane: sono previste iniziative diffuse sul territorio piemontese il 13 settembre e una grande manifestazione regionale a Torino il 20 settembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Killers are not welcome: Tel Aviv – Olbia: soldati in vacanza, bambini sotto le macerie

Ripubblichiamo il comunicato uscito in seguito all’iniziativa tenutasi all’aeroporto di Olbia ieri durante la quale moltissime persone hanno preso parte a un’iniziativa in solidarietà alla Palestina con l’obiettivo di bloccare l’arrivo dei voli di provenienza Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: dal porto di Genova al Lido di Venezia, decine di migliaia di persone in piazza contro il genocidio

Molte decine di migliaia (almeno 50mila) di persone, sabato 30 agosto, hanno partecipato a Genova alla fiaccolata per la Palestina, organizzata per salutare le imbarcazioni in partenza domenica 31 agosto dal porto ligure per prendere parte alla “Global Sumud Flotilla”. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

10 SETTEMBRE: BLOCCARE TUTTO E PRENDERE BENE LA MIRA. UN CONTRIBUTO DAI SOULEVEMENTS DE LA TERRE

I Soulèvements de la terre contribuiranno a «bloccare tutto» contro il piano Bayrou a partire dal 10 settembre. Numerosi comitati locali e i granai dei Soulèvements de la terre hanno iniziato a mettere a disposizione i loro mezzi materiali, reti e savoir-faire. Dedichiamo alla discussione portata avanti all’interno del movimento che si annuncia, qualche riflessione […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: manifestanti attaccano la carovana elettorale di Javier Milei

Il presidente partecipava a un comizio elettorale nella località di Buenos Aires situata nella terza sezione elettorale dopo lo scandalo che ha scosso il governo per presunti fatti di tangenti e corruzione nell’acquisto di medicinali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezia: sabato 30 agosto corteo per lo stop al genocidio a Gaza

Stop al genocidio, stop alle collaborazioni e alla vendita di armi a Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Haiti: Trump invade la nazione haitiana con mercenari di Erik Prince

Erik Prince, fondatore della compagnia di mercenari privata Blackwater e forte alleato politico di Donald Trump, ha firmato un accordo di 10 anni con il governo di Haiti (sotto tutela degli USA) per combattere le bande criminali che lo stesso regime americano ha promosso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’ancora di salvezza degli Stati Uniti maschera la caduta libera dell’economia israeliana

L’Ufficio Centrale di Statistica israeliano ha riferito che l’economia, già in costante stato di contrazione, si è contratta di un ulteriore 3,5% tra aprile e giugno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Global Sumud Flotilla, da Genova (31 agosto) e dalla Sicilia (4 settembre) le partenze italiane verso Gaza per rompere l’assedio

Maghreb Sumud Flotilla, Freedom Flotilla Coalition, Global Movement to Gaza e Sumud Nusantara si sono uniti per un obiettivo comune

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libertà per Marwan Barghouti e tutti i prigionieri palestinesi

Questo il messaggio di Fadwa per suo marito Marwan Barghouti dopo averlo visto, dimagrito e quasi irriconoscibile, nel video diffuso dal ministro israeliano Ben-Gvir, che ha vigliaccamente minacciato Marwan nella sua cella.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non possiamo permettere che la Grecia diventi il Parco di divertimento dei soldati dell’IDF: i turisti israeliani che scelgono la Grecia devono confrontarsi con le proteste pro Palestina

Mentre continua l’attacco genocida di Israele a Gaza, i turisti israeliani in Grecia quest’estate si trovano ad affrontare una crescente reazione negativa.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.