USA, ancora un poliziotto assolto. Manifestazioni e arresti di massa a New York
Il fatto, avvenuto il 17 luglio 2014, rappresenta l’ennesimo caso di abuso poliziesco nei confronti di un nero in un’America martoriata dalla crisi economica e dalle disparità sociali, ma che nelle ultime settimane si sta sollevando con un’ondata di imponenti proteste nate in seguito alla decisione del Grand Jury del Missouri di non far processare il poliziotto che quest’estate uccise il giovane disarmato Mike Brown a Ferguson.
L’omicidio di Eric Garner è stato ripreso in un video inequivocabile, nel quale l’aggressione da parte della polizia si presenta in tutta la sua brutalità e gratuità. Quel video ha infatti aiutato a dimostrare come la causa del decesso sia stata la colluttazione con gli agenti, prova che però, nei fatti, non ha convinto il Grand Jury riunito a Staten Island, che nella giornata di ieri ha dichiarato di non voler procedere nell’incriminazione del poliziotto omicida Daniel Pantaleo.
Una sentenza del tutto iniqua, nella quale è possibile rileggere lo stesso copione andato in scena a Ferguson dieci giorni fa. Immediatamente dopo la notizia, migliaia di persone hanno infatti deciso di riunirsi nella centralissima Times Square e nelle strade di Staten Island, nonostante il mastodontico apparato di sicurezza composto da centinaia di agenti in antisommossa ordinato dal sindaco di New York, Bill de Blasio.
In un primo momento i manifestanti hanno forzato le transenne poste davanti al Rockefeller Center per tentare di spegnere le tradizionali luci natalizie, poi hanno bloccato il traffico sulla West Side Highway, sul ponte Robert F. Kennedy e al Lincoln Tunnel. In seguito si sono seduti in massa al Columbus Circle, e hanno poi tenuto un sit-in al Grand Central Terminal e vicino alla Radio City Music Hall.
Il coro “We can’t breathe” è stato scandito per tutta la durata delle manifestazioni, che pur essendosi dimostrate pacifiche non hanno impedito alla polizia di compiere più di 30 arresti, non riuscendo ugualmente ad interrompere il flusso continuo di cortei e flash mob che è proseguito ininterrottamente fino alle 10 di questa mattina.
Cortei e manifestazioni si sono tenute inoltre i decine di città degli Stati Uniti, come come Washington, Seattle, Oakland, San Francisco e Palo Alto. Ma la protesta contro gli abusi e le violenze della polizia non è destinata a finire qui: per la giornata del 13 dicembre, infatti, è stata lanciata una manifestazione nazionale a Washington a nome di diverse associazioni per i diritti civili.
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