InfoAut
Immagine di copertina per il post

USA, dopo l’attentato di Charleston date alle fiamme 7 chiese afroamericane

Una serie di attacchi incendiari ha coinvolto almeno sette Chiese nel sud degli Stati Uniti nelle ultime settimane, tutti gli edifici colpiti ospitavano congregazioni prevalentemente frequentate da afroamericani. Il primo incendio si è verificato soltanto 3 giorni dopo l’omicidio di 9 persone all’interno della Emanuel African Methodist Episcopal Church a Charleston, nel South Carolina, per mano del razzista e segregazionista (bianco) Dylan Roof.

Per tutti gli incendi sono state aperte delle indagini per cause dolose, ma nonostante non sia la prima volta – anche in anni recenti – che negli ex stati confederati vengono attaccati esplicitamente luoghi di culto e di ritrovo della comunità black, l’FBI non ha ancora ritenuto opportuno aprire un fascicolo per crimini legati all’odio razziale. Tutto è cominciato domenica 21 giugno, quando il College Hills Seventh Day Adventist Church in Tennessee è stato dato alle fiamme. Il martedì successivo è toccato a una chiesa nella cittadina di Macon, in Georgia; sono seguite la Briar Creek Baptist Church in North Carolina, il Glover Grove Missionary Baptist Church in South Carolina, la Greater Miracle Apostolica Holiness Church in Florida e una chiesa battista in Ohio.

L’ultimo attacco in ordine cronologico riguarda la chiesa metodista di Williamsburg County, South Carolina, incendiata la scorsa notte e completamente distrutta nel rogo. La stessa chiesa esattamente vent’anni fa – nel 1995 – era stata data alle fiamme da membri del Ku Klux Klan, una coincidenza che non fa che indirizzare i dubbi rispetto alla matrice degli incendi. Nelle scorse settimane inoltre una grande campagna antirazzista appoggiata dal movimento Black Lives Matter aveva promosso una serie di azioni volte alla rimozione definitiva della bandiera secessionista – considerata un simbolo della segregazione razziale e dell’intolleranza nei confronti degli afroamericani – dai luoghi pubblici degli stati del sud. L’azione più eclatante è stata compiuta dagli attivisti Bree Newsome e James Tyson che lo scorso 7 giugno sono riusciti a rimuovere la bandiera confederata dal campidoglio di Charleston; arrestati subito dopo sono poi stati rilasciati grazie alla cauzione raccolta tramite il passaparola online della campagna #FreeBree.

Dopo l’attacco della scorsa notte sono in molti a chiedere maggiore sicurezza per le comunità afroamericane ma soprattutto a voler scoprire chi siano i responsabili degli attacchi degli ultimi giorni (nelle ultime ore l’hashtag #WhoIsBurningBlackChurches è diventato virale). La verità è che l’incendio di queste chiese ha un valore profondamente simbolico nell’immaginario dei segregazionisti americani: il primo episodio risale al 1822, quando la creazione di congregazioni da parte di cittadini neri era considerato reato in tutti gli stati confederati e le poche che riuscivano a sopravvivere nella clandestinità rappresentavano veri e propri atti di insubordinazione della popolazione schiavizzata. Furono infatti queste chiese a creare le prime organizzazioni per la tutela degli african-american, contribuendo a diventare luogo di ritrovo e di socialità ma anche di cospirazione e di organizzazione politica. Buona parte di queste congregazioni – dalle quali iniziò anche la predicazione di Martin Luther King – hanno oggi perso gran parte del loro ruolo politico e sociale (molti dei loro esponenti hanno più volte tentato di fungere da “paceri” durante i recenti scontri a Ferguson e Baltimora), ma non per questo gli attacchi che le hanno coinvolte sono meno gravi.

Se appena dopo gli attacchi di Charleston tra la comunità black era inizato a serpeggiare un certo malessere unito alla volontà di non rimanere inermi di fronte agli attentati (“We Will Shoot Back” – “Risponderemo al fuoco” era lo slogan utilizzato), sembra che nei prossimi giorni ci sia l’intenzione di mobilitarsi a difesa delle chiese con l’obiettivo di respingere, una volta per tutte, il terrore razzista.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Black PantherscharlestonchiesaKKKrazzismoUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I bulldozer di guerra israeliani: finire ciò che la Nakba ha iniziato

Le spedizioni di bulldozer sovvenzionate da Washington stanno consentendo a Tel Aviv di radere al suolo Gaza, rilanciando le tattiche utilizzate durante la Nakba per la Pulizia Etnica della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

American Primeval

Dell’omicidio di Charlie Kirk e del suo presunto esecutore Tyler Robinson si sta parlando ampiamente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

(Post)fascisti per Israele

Il giustificazionismo delle destre nei confronti del genocidio che Israele sta perpetrando a Gaza smaschera qualcosa di più profondo: il razzismo e l’apartheid sono dispositivi strutturali del capitalismo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.