VERTICE NATO, TURCHIA E DINTORNI: BACK TO THE 50’S? INTERVISTA AD ALBERTO NEGRI
Chiuso il vertice Nato tra Usa e Ue a Bruxelles. “Gli Usa non cercano il conflitto con la Russia ma risponderanno se Mosca continuerà le sue attività ostili” ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, accusando Russia e Cina di voler “seminare zizzania” nell’Alleanza, da lui difesa e osannata con parole che riportano alle mente i discorsi degli inquilini della Casa Bianca negli anni Cinquanta.
Biden ha poi rilanciato il rapporto con la Turchia di Erdogan, nonostante alcune frizioni tra Paesi europei e Ankara, che dal canto suo ha sostenuto la volontà di “aumentare la cooperazione” con la Casa Bianca.
Prime reazioni post-vertice: il presidente russo Putin, che mercoledì vedrà proprio Biden a Ginevra, definisce “ridicole” la accuse Usa sui cyberattacchi ma non esclude uno scambio di prigionieri tra i due Paesi. La Cina ricorda invece che “la metà e più della spesa militare globale riguarda Paesi Nato”, tornando poi ad accusare il G7 di pochi giorni fa di “manipolazione” e “interferenza” nei propri “affari interni”.
La nostra intervista, post-summit, al giornalista Alberto Negri, editorialista del quotidiano “Il Manifesto”. Ascolta o scarica
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