Zurigo: in piazza dopo lo sgombero del centro sociale Labitzke-Areal
Ieri sera a Zurigo diverse centinaia di persone sono scese in piazza in seguito allo sgombero del centro sociale Labitzke-Areal. Un corteo che ha attraversato le vie principali della città, protestando contro la selvaggia gentrificazione che l’amministrazione locale sta portando avanti a ritmi serrati.
L’occupazione del Labitzke è iniziata a gennaio di quest’anno, poco tempo dopo un primo sgombero. Gli occupanti hanno riaperto lo spazio, dando vita a momenti di dibattito, assemblee, iniziative culturali e politiche e restituendo alla città una realtà occupata che rischiava di venir divorata dalla cementificazione e per il profitto dei soliti pochi. Di fatto fin dai primi giorni dell’occupazione l’impresa Mobimo ha richiesto lo sgombero del Labitzke, in quanto quel territorio era compreso nel progetto della costruzione dei palazzi di lusso. Una prospettiva di sviluppo per la città di Zurigo che è ben lontana dalle esigenze reali della popolazione, la quale da anni denuncia questo criminale utilizzo degli spazi cittadini.
Lo scorso giovedì mattina il quartiere dove si trova il Labitzke è stato completamente militarizzato da un ingente dispiegamento delle forze dell’ordine che si sono presentate sul posto accompagnate da idranti, decine di camionette, escavatori e un’unità di pompieri. Alcuni/e occupanti/e sono saliti sul tetto nel tentativo di fermare lo sgombero del centro sociale, mentre nelle vie adiacenti solidali e diversi simpatizzanti hanno costruito barricate per rallentare l’intervento degli agenti. Dopo qualche ora, la polizia è riuscita a entrare nel centro sociale e con l’aiuto dei pompieri ha sgomberato gli occupanti che resistevano sul tetto. Da quel momento gli escavatori hanno iniziato la demolizione dello spazio, mentre 16 persone venivano state arrestate, di cui 9 sono state rilasciate soltanto il giorno dopo.
Come ha dimostrato la mobilitazione di ieri, l’attività del centro sociale Labitzke certamente non si ferma dopo lo sgombero di giovedì. Anzi, il corteo ha espresso la ferma volontà di continuare a riappropriarsi degli spazi cittadini, i quali sono sempre più spesso oggetto di speculazione e cementificazione con il beneplacito dell’amministrazione locale. Lo sgombero del Labitzke non è altro che una tappa del percorso conflittuale dentro una città dilaniata, tra l’altro, da un lungo processo di gentrificazione.
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