È iniziata il 24 giugno la seconda “week of action” del 2023 ad Atlanta, nello Stato della Georgia (USA), contro la costruzione dell’Atlanta Public Safety Training Center, comunemente chiamato “Cop City”, un centro d’addestramento per gli agenti di polizia e i pompieri.
Nonostante le proteste siano risuonate in diversi spazi giornalistici, più di 800 colpi di arma da fuoco hanno continuato a colpire case, scuole e cliniche autonome, oltre all’incendio di appezzamenti di terreno dove lavorano le famiglie delle basi di appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).
Terza notte di scontri e di rivolta in tutta la Francia dove in diverse citta’, anche piccole, si sono verificati scontri tra manifestanti e polizia, saccheggi, espropri di negozi e grandi magazzini, oltre 500 le auto incendiate, uffici istituzionali date alle fiamme, assaltati 10 commisariati di polizia.
In questa nuova puntata di Radura torniamo a parlare di guerra e lo facciamo partendo dalla lotta di Coltano, piccolo borgo rurale all’interno del Comune di Pisa che da oltre un anno si batte contro la costruzione di una nuova base militare sul proprio territorio.
Nei giorni scorsi, gli Stati Uniti hanno dichiarato di aver interrotto la cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale con gli insediamenti. Hanno inoltre denunciato i progetti israeliani di espansione degli insediamenti e la violenza dei coloni contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata.
Verso le 3 del mattino, la polizia antisommossa ha lasciato il complesso residenziale Pablo Picasso di Nanterre sotto i lanci di pietre e fuochi d’artificio. I loro furgoni non sono più riusciti ad entrare nel quartiere.
Lunedì, il “Consiglio superiore per la pianificazione e l’edilizia” dell’”Amministrazione civile” dell’esercito di occupazione israeliano ha approvato un piano coloniale che mira alla costruzione di 5.632 nuove unità di insediamento in Cisgiordania.
Dal 13 al 16 luglio ci incontriamo sul territorio pisano, a San Piero a grado, per aprire un nuovo momento di confronto, cooperazione e lotta verso un autunno di mobilitazione.
Un “golpe” piuttosto strano che lascia molte domande aperte.
La cerimonia di giuramento della nuova magna carta provinciale, che ha avuto un dibattito espresso e diminuisce il diritto alla protesta, ha fatto esplodere manifestazioni di lavoratori statali, docenti, movimenti sociali e popoli originari.