InfoAut
Immagine di copertina per il post

La sinistra è una droga sistemica

Riprendiamo da Comitato Carlos Fonseca questo interessante commento sul comportamento della sinistra latinoamericana di questi ultimi mesi.

Di Raúl Zibechi

In Ecuador e in Bolivia si stanno mettendo in evidenza i peggiori comportamenti delle sinistre e dei progressismi. In ambedue i casi si tratta di una deriva pragmatica che sostituisce l’etica per ambizione di potere e di lusso, mettendo da parte qualsiasi proposta programmatica, trasformando la politica in un mero esercizio di convenienze personali per ottenere vantaggi. Non è nuovo, certamente, ma nei due paesi menzionati tutto già passa senza il minimo tentativo di dissimularlo.

In Ecuador, i nove membri dell’assemblea del Pachakutik, partito di sinistra legato al movimento indigeno, hanno firmato un accordo con il governo di Daniel Noboa (giudicato da queste correnti come di ultradestra), per permettergli di governare dato che non ha una maggioranza parlamentare. Hanno dichiarato che lo hanno fatto per “amore del paese”, ma nascondono i benefici che ottengono con un tale atteggiamento che apre le porte ad un governo antipopolare, privatizzatore e fortemente repressivo.

Il partito di Rafael Correa non è rimasto indietro. Dopo aver firmato un accordo con la sinistra indigena e con il Pachakutik per il sostegno a Luisa González al secondo turno delle recenti elezioni, la candidata ha proposto niente di meno che Jan Topic (un altro di ultradestra) come futuro ministro dell’Interno nel caso avesse vinto le elezioni. Tranelli su tranelli, sgambetti da tutti i lati, che non fanno altro che screditare le forze che si dicono di sinistra.

In Bolivia c’è poco da aggiungere al teatro dell’assurdo di cui sono protagonisti Evo Morales e il presidente Luis Arce, ambedue dello stesso partito. Rafael Bautista lo ha detto in modo chiaro in un recente articolo: “Dietro tutte le offerte di «salvare la Bolivia», non c’è nessuna salvezza ma il vantaggio che dà una situazione generata per dare una continuità illegittima al medesimo circolo vizioso di un sistema e una cultura politica esaurita (che intendono ancora preservare coloro che a malapena vedono il potere politico come un pulsante patrimoniale)”.

Il pensatore boliviano aggiunge che “nei 14 anni del «governo del cambiamento», ugualmente si è continuato con il sistema delle prebende e il corporativismo dei dirigenti per dare potere a dei settori per pura convenienza politica”. Senza differenze programmatiche, il contrasto tra Morales e Arce rimane una semplice e brutale lotta per il potere personale, dove i caudillios sostituiscono le proposte politiche per ambizioni personali.

A questo si è ridotta la sinistra nel continente: ambizioni di caudillos e di piccoli gruppi per impadronirsi delle briciole che cadono dal tavolo del banchetto neoliberale. I popoli rimangono fuori da questa speculazione di élite progressiste e appaiono solo come risorse per vincere l’avversario. Perché non riescono più a dissimulare con le parole la crisi etica che li sta screditando senza rimedio.

La cosa più triste è che non c’è il minimo sintomo di autocritica, che i dirigenti persistono nell’inganno, a continuare un cammino che conduce al disastro senza consultare nessuno, oltre che la propria ombra. Aver separato l’etica dalla politica è stato come consegnarsi al più crudo pragmatismo, nel quale risaltano le ambizioni personali. Poco più.

Dobbiamo comprendere che la sinistra è una cosa del passato. Non possiamo continuare ad essere abbindolati dall’assurda idea, smentita mille volte dai fatti, che esista una contraddizione destra-sinistra, perché sono esattamente la stessa cosa. Le presunte differenze sono appena un teatro, uno show, per mantenere la popolazione e i movimenti sospesi in un inesistente dilemma.

La fine delle sinistre va di pari passo con la crisi dell’Occidente, nel cui seno sono nate, e con i cambiamenti sismici e traumatici del sistema-mondo, che non presuppongono nessun miglioramento per i popoli ma per le élite che già si sono sistemate di fronte ai cambiamenti futuri. 

Ma, soprattutto, dobbiamo comprendere che i politici di sinistra fanno parte delle élite, di quelli che stanno in alto, che hanno appreso a maneggiare i modi di coloro che stanno in basso per ingannarli meglio. Gli inganni impiegheranno un po’ di tempo ad essere scoperti dalla popolazione che li sostiene, ma non saranno eterni per quanto dannosi possono essere.

Un’ultima questione: il capitalismo non potrebbe reggersi se non esistesse tale “sinistra”. Il sistema ne ha bisogno, come sono necessarie le droghe per facilitare il dominio perché in questo modo controllano i desideri popolari e le sue organizzazioni. Insomma, la sinistra è una droga sistemica.

7 maggio 2025

Desinformémonos

Traduzione del comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Contributidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Contributi

Il nuovo disordine mondiale / 29: morto un papa, se ne fa un altro?

Forse no, verrebbe da dire. Proprio per evitare quell’indifferentismo politico che, spacciandosi per radicalismo, non fa altro che impoverire il pensiero critico e le sue riflessioni.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Putin: un politico professionale

A distanza di tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, ultimo atto di un lungo conflitto tra due paesi e tra due imperi, riprendiamo un’intervista inedita di qualche mese fa alla studiosa Rita di Leo, sulla biografia politica di Vladimir Vladimirovič Putin.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Contributi

Le guerre del Capitale

Passano i mesi e, nonostante le mobilitazioni di massa in tutto il mondo, con milioni di persone che chiedono a gran voce un immediato cessate il fuoco, su Gaza continuano a piovere bombe.

Immagine di copertina per il post
Contributi

La vittoria del popolo palestinese è la nostra vittoria

Cosa vuol dire, per noi, stare al fianco della Palestina fino alla vittoria?

Immagine di copertina per il post
Contributi

Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza

Smart control room a Venezia, polizia e giustizia predittiva, chip war e molte altre brutte cose!

Immagine di copertina per il post
Contributi

La guerra al sud e ai poveri del nord possiamo  fermarla!

Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo estratto di Lavoro e Salute…

Immagine di copertina per il post
Contributi

“La primavera serba non può essere fermata”: in 60.000 in piazza a Belgrado contro il governo per la quinta volta consecutiva

Ad un mese dal massacro avvenuto nella scuola di Belgrado, sabato 3 giugno le strade di Belgrado sono state inondate per la quinta volta dalle proteste contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Postfazione di “Le vene della Terra: un’antologia dei bacini idrici”

Riceviamo e pubblichiamo la traduzione della postfazione del libro “Les Veines de la Terre. Une anthologie des bassins‑versants” di Marin Schaffner, Mathias Rollot e François Guerroué.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

“Senza il contratto, il Paese si blocca”

La lotta dei metalmeccanici per il rinnovo contrattuale non sembra affievolirsi ma anzi dimostra forza e determinazione. Sommando le 8 ore di ieri si arriva a 40 ore di sciopero da quando, più di un anno fa, è saltato il tavolo di trattativa con FEDERMECCANICA, non si vedeva una lotta così aspra dal 1997. Oltre […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

«Denunciateci tutti». I metalmeccanici sfidano il decreto sicurezza

A Bologna al corteo dei metalmeccanici i lavoratori bloccano la tangenziale violando il dl Sicurezza. In diecimila rischiano la denuncia

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Riprendiamo di seguito questo articolo di Soumaya Ghannoushi, apparso su Effimera. Condividiamo in gran parte quanto scritto nel testo e nell’introduzione di Effimera, ci teniamo a sottolineare per quanto riguarda il nostro punto di vista che sicuramente quello del multipolarismo rappresenta un orizzonte del desiderio tra le masse del sud del mondo (ed anche qui […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Difendere Anan, Alì e Mansour significa difendere la resistenza del popolo palestinese

Udienze ed iniziative all’Aquila Il 25, 26, 27 giugno si terranno al tribunale dell’Aquila tre udienze consecutive del processo ad Anan, Alì e Mansour, tre palestinesi accusati di proselitismo e finanziamento del terrorismo, contemporaneamente si terranno alcune giornate di mobilitazione. La corte ha intenzione di arrivare alla sentenza entro il 10 luglio. Le iniziative proposte […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.