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16N, un fiume in piena contro il biocidio a Napoli

Decine di migliaia stanno in questo momento sfilando per le vie di Napoli contro il biocidio e le devastazioni ambientali, a favore di un programma di bonifiche dei territori e non dell’ennesima speculazione su di essi. I numeri aumentano sempre di più, si può parlare di circa 100.000 persone scese in piazza oggi.

Giornata di mobilitazione che arriva in seguito ad un percorso di costruzione comune molto lungo, riempitosi dell’energia dei movimenti e dei comitati territoriali contro le devastazioni ambientali e balzato all’opinione dei media anche grazie alle dichiarazioni del pentito Schiavone che hanno mostrato le connivenze tra stato, organizzazioni imprenditoriali e mafiose nel provocare coscientemente la distruzione del territorio campano. Forte la presenza, oltre che ovviamente dei cittadini napoletani, della popolazione dell’Agro Caleno, area fortemente interessata dalle devastazioni.

Tra le motivazioni che hanno portato la gente a scendere in piazza, come scrivevamo qualche giorno fa su Infoaut, le necessità di “una nuova impostazione nella gestione dei rifiuti, la fine del silenzio istituzionale su roghi e sversamenti illegali, la riaffermazione della verità sull’avvelenamento di massa che, con la complicità dello Stato, si è abbattuto sulla Campania.” Ma anche una forte attenzione sul fatto che le stesse bonifiche, se ottenute, non diventino una possibilità di profitto per gli stessi soggetti che hanno avvelenato i territori.

Si scandiscono durante il corteo, funestato dalla pioggia, i nomi dei responsabili della situazione campana (esposti con foto e nome alla testa del corteo), responsabili già messi sotto attacco anche durante il corteo studentesco di ieri che ha sanzionato l’assessorato regionale all’ambiente. Il corteo si sta avviando, in questi minuti, alla conclusione entrando in piazza Plebiscito..mentre la testa deve ancora partire dal concentramento di piazza Garibaldi (a testimonianza dei grandi numeri di oggi!)

seguiranno aggiornamenti.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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