InfoAut
Immagine di copertina per il post

Appello alla mobilitazione contro lo sgombero della ZAD di Notre-Dame-des-Landes

Questo nuovo atteggiamento fa temere per uno sgombero della ZAD, la Zone A Défendre sorta sui terreni destinati al progetto per opporsi all’ennesima devastazione del territorio. Questa operazione poliziesca potrebbe ipoteticamente avvenire all’inizio del 2016, nelle settimane che seguiranno la COP 21 (la conferenza sul clima di Parigi).

Di fronte a questa minaccia, dalla ZAD è stato diffuso un appello a tutti i comitati e ai solidali a mobilitarsi nelle prossime settimane per mostrare al governo che tentare di distruggere la Zone A Défendre è una pessima idea. Di seguito la traduzione dell’appello con le indicazioni sul da farsi in caso di sgombero (appello tratto da zad.nadir.org, traduzione a cura di Infoaut):


 

 

ZAD – Notre-Dame-des-Landes: se torneranno, resisteremo ancora più forte!

Appello a tutti i comitati e alle persone solidali.

Reazioni in caso di un’operazione di polizia, di espulsione o di avvio dei cantieri dell’aeroporto.

Comitati di tutta la regione si sono più volte riuniti nel corso degli ultimi anni per pianificare la reazione in caso di un nuovo attacco alla ZAD o di avvio dei lavori. Non sappiamo se e quando attaccheranno di nuovo, ma saremo pronti/e a reagire se quel momento verrà. Ecco le proposte fatte dall’incontro degli inter-comitati, da adattare secondo il contesto locale. Si tratta dell’unione di diversi tipi di azione e a diverse scale geografiche che ci permetterà di farli fallire nuovamente. Se ci fossero dei segnali di grosse operazioni di polizia e venissero confermati, un appello comune a reagire sarà diffuso su zad.nagir.org e su acipa-ndl.fr.

Sulla ZAD e tutto attorno:

– Appello a venire a resistere sulla zona stessa e a fare in modo che la ZAD non si ritrovi isolata e circondata. Fare sì che i posti di blocco della polizia vengano disturbati e che i solidali e i rifornimenti possano muoversi liberamente.

Nella regione:

– Nel primo giorno dell’operazione, azione coordinate di blocco stradale o di rallentamento della circolazione nei punti di accesso alla zona o sulle grandi arterie e nei punti strategici della regione, e/o occupazioni di luoghi di potere

– Azioni notturne di “cacerolazo” e altre manifestazioni sonore davanti agli hotel dove saranno alloggiati i poliziotti

– Convergere la sera stessa, a partire dai diversi punti di blocco o di azione, per ritrovarsi alle ore 18 davanti alla Prefettura

– Manifestazione il sabato a Nantes dopo una settimana di operazione

All’esterno della regione:

– Appello all’occupazione di luoghi di potere o a operazioni locali di rallentamento dei flussi, così come a raggiungere il terreno della ZAD per coloro che possono

***

L’aeroporto non si farà – la ZAD di Notre Dame des Landes continuerà a fiorire! 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

Francianotre dame des landeszad

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sainte-Soline: le prove dell’intento di massacrare i manifestanti

«Non riesco più a contare quanti ragazzi abbiamo accecato! È stato davvero divertente!»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: il circo macronista continua

Non si cambia una squadra che perde.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Lecornu si dimette, il suo è il mandato più breve della storia

A un mese dalla nomina del nuovo primo ministro, e a poche ore dalla nascita nel nuovo esecutivo, il governo di Sebastien Lecornu è già finito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: blocchi contro l’industria delle armi e il genocidio a Gaza

Il 18 settembre non è stato solo un giorno di sciopero, è stato anche l’occasione per bloccare le aziende che producono armi e che sono complici del genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia 18 settembre sciopero generale oltre un milione di manifestanti

Lo sciopero generale in Francia del 18 settembre è stato un chiaro avvertimento molto chiaro a Macron.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “Blocchiamo tutto”. Mobilitazioni diffuse nel paese contro l’austerity di Macron

Intensa giornata di mobilitazione mercoledì 10 settembre in Francia, dietro la parola d’ordine “Bloquons Tout”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Francia: tre militanti contro la linea alta velocità Bordeaux-Toulouse sotto sorveglianza giudiziaria

Dopo l’arresto di venerdì scorso, avvenuto in seguito alla protesta contro l’abbattimento di alberi secolari lungo il tracciato della linea ferroviaria ad alta velocità Bordeaux-Tolosa (vedi il nostro articolo), tre attivisti sono stati posti sotto sorveglianza giudiziaria. Nelle prime ore di venerdì 29 agosto, quattro persone sono state arrestate a Saint-Jory mentre protestavano contro l’abbattimento […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia. 10 settembre: il popolo deve organizzarsi al di fuori dei quadri imposti dai sindacati e dai partiti politici

Continuiamo a dare contro del dibattito che sta accompagnando la costruzione della giornata del 10 settembre in Francia contro il piano di austerità del governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.