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Armonia in cantiere: rivendicazioni salariali, infortuni sul lavoro e ancora bagni chimici

Il sindacalista e gli infortuni sul lavoro

Sabato scorso purtroppo un operaio del cantiere di Chiomonte ha perso il dito indice mentre montava delle tubature. Così commenta Russo: “Sono brutte fatalità, che fanno parte del rischio di fare questo nostro lavoro, perforare una montagna è sempre un incarico pericoloso, dove ci puoi rimettere, lo sappiamo bene”. Alcune settimane fa è caduto all’improvviso un enorme masso in cantiere, e gli operai si sono preoccupati: “Perforando la montagna, ci siamo accorti che quel pezzo di roccia scoppiava – spiega il sindacalista – ha iniziato a sgretolarsi, per fortuna in quel momento sotto non c’era nessuno dei nostri”.

Proprio in conseguenza di questi fatti e dei rischi del lavoro che svolgono (basti pensare ai danni alla salute causati dalle polveri) Cosimo Russo chiede un aumento del salario di chi lavora nel cantiere. Ha sicuramente ragione, ma ci piacerebbe che, dato il suo ruolo, calcolasse anche quanta parte degli ingenti investimenti pubblici del Tav finisce nel costo del lavoro. Scoprirebbe che è una percentuale irrisoria. Scoprirebbe che un piccolissima parte dell’enorme mole di soldi pubblici spesi per il cunicolo esplorativo va a pagare lui e i suoi compagni di lavoro. Perchè è una cosa ormai nota che nelle grandi opere il costo dei lavoratori è una minima porzione degli investimenti. E proprio per questo chi ciancia di lavoro e tav prende consapevolmente in giro i suoi interlocutori.

Ricapitolando: il numero di lavoratori impiegati dal cantiere Tav rispetto all’investimento è irrisorio. Il lavoro prodotto è pericoloso, rischioso e insalubre. Tutti convinti che sia il modo migliore per investire ingenti risorse pubbliche?

Il direttore generale e gli sporcaccioni

Ricordate le vibranti proteste di un sindacato di polizia per le condizione ambientali e igeniche del cantiere? Ecco la piccata risposta del direttore generale di Ltf Bufalini: “I wc ci sono, il servizio di pulizia viene svolto e abbiamo sempre adempiuto alle richieste fatte dalla Questura. Accetto poco la critica sulla sporcizia, perché così come nelle case private, molto dipende da chi usa i bagni”. Se i gabinetti sono sporchi la colpa è di chi li usa, ovvero le forze dell’ordine, più chiaro di così!

Il responsabile delle costruzioni e il cantiere

Lo andiamo ripetendo da tempo, con il filo spinato, i fari che illuminano la Val Clarea a giorno, i mezzi militari che si aggirano fra le ruspe, i soldati che fanno la guardia, quello sembra più una installazione di un paese occupante in un territorio occupato che un cantiere. Sentirlo dire da chi quel cantiere coordina fa una certa impressione: “Quel cantiere è un fortino” ha dichiarato Piergiuseppe Gilli responsabile delle costruzioni di Ltf. Come dargli torto. Ma la domanda conseguente è come pensano di scendere in Valle per aprire i cantieri ben più grandi e impattanti nella piana di Susa. Riempiranno la Valle di “fortini”? Gli facciamo i nostri auguri…ne avranno bisogno.

Le dichiarazioni sono prese da qui, qui e qui.

 

da spintadalbass

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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