InfoAut
Immagine di copertina per il post

Clima: Intesa Sanpaolo vuole portare a processo un attivista di Extinction Rebellion

Riceviamo e pubblichiamo…

Torino, 26 giugno 2023 – Aveva lasciato dei volantini all’interno del grattacielo Sanpaolo: attivista di Extinction Rebellion rischia adesso un processo. Il PM aveva chiesto l’archiviazione perché il “fatto non sussiste” ma Intesa Sanpaolo si è opposta e chiede adesso che si vada a processo. “Pronto a portare in tribunale gli stessi dati che c’erano su quel volantino. Intesa è la prima banca italiana per investimenti in combustibili fossili”, dichiara l’attivista. Il prossimo 4 luglio la decisione nelle aule del Tribunale di Torino.

Il prossimo 4 luglio, il tribunale di Torino deciderà se un attivista di Extinction Rebellion verrà processato per “violazione di domicilio” (art. 614 cp), reato punito con la reclusione da 1 a 4 anni. L’accusa è di essere entrato all’interno del Grattacielo di Intesa Sanpaolo e aver lasciato dei volantini su scrivanie e muri, con i dati degli investimenti in combustibili fossili della banca. Intesa ha infatti ritenuto di denunciare e opporsi alla decisione del pubblico ministero, che aveva chiesto l’archiviazione perché “il fatto non sussiste”, e chiede adesso che si vada a processo.

I fatti risalgono al 2 giugno del 2022. Quel giorno, all’interno del grattacielo, vi era uno degli incontri pubblici del Festival dell’Economia. L’attivista si era regolarmente registrato e, alla fine della conferenza, prendendo l’ascensore, si è recato ai piani superiori per lasciare dei volantini sulle scrivanie e sui vetri, attaccandoli con del semplice scotch. «Mi colpisce molto l’impegno che Sanpaolo sta attivamente mettendo nel volermi portare a processo» dichiara Pedro, l’attivista sotto accusa. «Una delle banche italiane maggiormente responsabili della situazione disastrosa in cui ci troviamo, sta facendo di tutto per difendersi con le unghie e con i denti pur di non riconoscere e assumersi le proprie responsabilità, attaccando invece ferocemente chi ha provato a metterle in luce».

Un’azione simbolica, totalmente pacifica, che non ha danneggiato o sporcato nulla, messa in atto al solo scopo di lasciare un messaggio ai dipendenti stessi della banca per denunciare i suoi grossi finanziamenti all’industria fossile. Intesa Sanpaolo è la banca fossile numero uno in Italia per il suo mix di operazioni creditizie e investimenti nei settori del carbone, petrolio e gas [Recommon], nonostante sul proprio sito e nelle pubblicità si descriva come attenta alla sostenibilità [Sito Intesa]. Ad oggi, inoltre, sei progetti finanziati da Intesa rientrano in quelle che vengono definite bombe climatiche, le quali produrranno un totale di 69 miliardi di tonnellate di CO2, 8.7 volte le emissioni prodotte dalla Cina [Recommon]. Per visualizzare meglio questi numeri, basti pensare che secondo gli accordi di Parigi, sottoscritti anche dall’Italia, l’intera umanità potrebbe ancora emettere un massimo di 300 miliardi di tonnellate di CO2, per avere una probabilità dell’83 % di rimanere al di sotto degli 1,5 gradi [IPCC_AR6]. Intesa Sanpaolo, quindi, sta investendo e finanziando l’erosione del 25% del capitale di CO2 del pianeta.

Tra i volantini lasciati quel giorno al grattacielo, infatti, anche una lettera firmata dagli stessi investitori della banca, preoccupati per i suoi finanziamenti all’industria fossile. Una lettera che si concludeva così: «Essendo una delle maggiori banche europee e mondiali, Intesa Sanpaolo, ha una grande responsabilità e un ruolo nel finanziare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente. Crediamo anche che sia nell’interesse di Intesa Sanpaolo e dei suoi azionisti che il Gruppo porti le sue ambizioni climatiche al livello dei propri pari» [Lettera investitori]. La risposta di Intesa, come ha commentato ReCommon, è stata insoddisfacente: «Sollecitata in maniera formale ed autorevole da un gruppo di investitori, il gruppo bancario non ha mostrato alcuna volontà di voler ridurre tale esposizione, confermandosi la banca fossile numero 1 in Italia» [Recommon].

Il mondo ha appena sperimentato l’inizio giugno più caldo di sempre [La Repubblica]. L’Italia intera è stata colpita da ondate di siccità e alluvioni che hanno causato morti, migliaia di sfollati e un drastico crollo del raccolto agricolo. Di fronte a tutto questo, la banca italiana che più ha investito in petrolio, gas e carbone chiede di portare a processo un attivista che ha lasciato dei volantini sui vetri e sulle scrivanie dei suoi dipendenti. «Io sono psicologo e generalmente il bullo è sempre la persona più debole. È proprio in questa reazione che il potere rivela il suo modo di funzionare. Se un comune cittadino riesce a innescarla con un gesto così semplice, cosa succederebbe se fossimo in tanti?» commenta ancora Pedro. Nelle parole di Michel Forst, primo relatore speciale delle Nazioni unite sui difensori dell’ambiente [La via libera] che ha visitato Torino nei mesi scorsi, la repressione sta diventando la risposta più facile al dissenso.

Extinction Rebellion

Fonti

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

bancheCRISI CLIMATICAFOSSILEintesa sanpaolorepressionesan paolo

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Uragano a Mayotte: un’isola devastata e le miserie della politica coloniale francese

A Mayotte, Dominio d’Oltremare (DOM) francese nell’Oceano Indiano, si contano già diverse decine di migliaia di morti, dopo il passaggio del devastante ciclone Chido.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Quattro mega-bacini, tra cui quello di Sainte-Soline, sono stati dichiarati illegali dalla giustizia: è tempo di festeggiare in Francia

Il 18 dicembre il tribunale di Bordeaux ha dichiarato illegali quattro bacini, tra cui quello di Sainte-Soline.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Buon 8 dicembre No Tav! (Video)

Riceviamo e pubblichiamo. da notav.info Contro ogni devastazione, contro politiche corrotte e incapaci di guardare ai bisogni delle persone e dell’ambiente, a fianco dei popoli in lotta e per chi si trova privato della libertà per aver difeso la sua valle! Avanti No Tav!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento in Consiglio Regionale

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sul Piano di Qualità dell’Aria.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2024, marcia popolare No Tav: una data di cui non smetteremo mai di raccontare

Nel pomeriggio di ieri, più di 5000 No Tav si sono riversati per le strade di Susa per la tradizionale manifestazione popolare in occasione dell’ 8 dicembre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Operaio contaminato dal plutonio a Casaccia: per i responsabili diventa garanzia di sicurezza.

Al centro nucleare della Casaccia alle porte di Roma un operaio è stato contaminato dal plutonio presente nel sito; a renderlo noto è stata l’Agenzia di stampa per l’energia e le infrastrutture (Ageei) lo scorso venerdì.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Perù: Annunciata giornata nazionale contro l’attività mineraria

Gli indigeni dell’Amazzonia si mobiliteranno per chiedere l’implementazione di 15 azioni concrete contro l’attività mineraria aurifera che avanza nei loro territori. Con una giornata nazionale di azione che includerà mobilitazioni a Lima e nei territori indigeni, diversi popoli dell’Amazzonia questo 2 e 3 dicembre esprimeranno il loro rifiuto dell’attività mineraria aurifera. Stanchi di promesse, chiederanno […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Crisi idrica in Basilicata

In questi giorni la Basilicata, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz’acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Territori provinciali al centro della bufera da impianti eolici: da Imperia alle montagne al confine tra Piemonte, Lombardia e Liguria ci si organizza per difendere la propria terra

Per la serie Esplorazioni di Confluenza un racconto degli incontri avvenuti con il Comitato di InterVento Popolare e il Comitato delle Quattro Province

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il territorio biellese si difende da progetti inutili e dannosi e dalla militarizzazione

La scorsa settimana abbiamo partecipato al presidio ambientalista tenutosi a Biella. A presenziare erano diversi comitati e collettivi che si occupano di salvaguardare il territorio del biellese e piemontese: Movimento Valledora, Gruppo biellesi No Tav, Ambiente e futuro Salussola, La città di sotto, Coordinamento antifascista. Questo presidio è stata un’ottima occasione per conoscersi e avere […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: 88 anni richiesti perché lottare é reato

“Non è interesse della procura criminalizzare il dissenso”: si apre con questo paradosso prontamente ripreso dai giornali l’udienza di oggi sul processo per associazione a delinquere ai danni di compagni e compagne del centro sociale askatasuna, del movimento Notav e dello spazio popolare Neruda. Di seguito alcune considerazioni a caldo a cui seguiranno altri ragionamenti. […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Antropologia conviviale – estrattivismo e cura della terra

Il tavolo “estrattivismo e cura della terra,” tenutosi durante le giornate di Antropologia conviviale (Val Chiusella, 22-25 agosto 2024), è stato un momento di confronto tra diversi contesti e modi di intendere il problema dell’estrattivismo, problema che possiamo definire, con Raul Zibechi, come la forma mentis o forma ideologica del capitalismo. Con questo testo, scritto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Non accettiamo ricatti tra ospedale e aree verdi: No all’ospedale alla Pellerina

Non accettiamo ricatti tra ospedale e aree verdi: No all’ospedale alla PellerinaDopo l’articolo sulla camminata informativa Pellerina-Thyssen ripreso da Un altro piano per Torino, continuiamo a seguire la vicenda legata al parco della Pellerina sul quale incombe un progetto di cementificazione riguardante il 10% della sua superficie, relativo alla costruzione del nuovo ospedale nord-ovest di Torino. Vogliamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Confluenza 0.1 – Approdo sui territori che combattono la speculazione energetica

INTRODUZIONE “Sardegna: colonia interna” Il progetto Confluenza vi invita a intraprendere un viaggio alla scoperta di uno dei tanti volti del sistema estrattivista: quello della speculazione energetica. Nel Manifesto di Confluenza abbiamo individuato e indagato i vari meandri in cui si articola il cortocircuito che, a mano a mano, divora i territori e le loro […]