Con determinazione contro lo Sblocca-Italia e la devastazione del Governo Renzi
Emblematico è il fatto che proprio con il decreto Sblocca Italia (soprannominato non a caso anche “sblocca trivelle”), si tolga alle Regioni il potere di veto sulla ricerca e sulla trivellazione di pozzi, in relazione ad una strategia energetica nazionale che intende raddoppiare entro il 2020 l’estrazione di idrocarburi in Italia, con il rischio di un imponente saccheggio del sottosuolo dalle conseguenze ambientali devastanti.
Se a questo aggiungiamo progetti come il Tap di San Foca e le decine di infrastrutture invasive e spesso inutili, che si avvieranno con il provvedimento governativo in oggetto, sommate ai cantieri per l’alta velocità e ai programmi urbanistici legati ai grandi eventi stile Expo 2015, cemento, precarietà e cancellazione della sovranità decisionale popolare sull’uso dei territori costituiranno gli elementi portanti ed il paradigma di un modello di sviluppo sempre più devastante per l’ambiente e per le nostre vite.
La rete “Abitare nella Crisi”, in questo contesto, sostiene e vuole dare un importante contributo alla costruzione delle iniziative necessarie per ribaltare i provvedimenti del governo Renzi, animati da una devastante logica di sfruttamento delle risorse umane e ambientali, senza rispetto alcuno per il punto di vista dei territori e degli abitanti: dallo Sblocca Italia, al Jobs Act, alla Legge LUPI contro il diritto alla casa.
Saremo il 21 febbraio a Torino per la marcia popolare No Tav e discuteremo nel prossimo incontro di “Abitare nella Crisi” -fissato a Napoli il 1° marzo -quale contributo concreto dare dentro lo spazio comune dei movimenti e delle realtà territoriali che lottano contro lo Sblocca-Italia.
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Abitare nella Crisi
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