Extinction Rebellion sanziona ripetutamente il Ministero della Transizione Ecologica
Il movimento ambientalista ha sanzionato per ben due volte il Ministero della Transizione Ecologica presieduto da Cingolani. “Siamo stanc* delle false promesse e delle parole vuote del Governo, non sta facendo nulla per contrastare l’imminente crisi climatica. Non c’è altra soluzione: è l’unico modo che abbiamo per farci ascoltare!”.
Il “Ministero della Truffa” così gli attivisti e le attiviste di XR hanno definito l’operato della nuova istituzione presieduta da Cingolani che si sarebbe dovuta occupare di immaginare l’itinerario per la transizione ecologica nel nostro paese, ma si è rivelata semplicemente un’operazione di Green Washing a tutela degli interessi delle multinazionali inquinanti e delle lobbies industriali del paese. Per fare solo uno degli innumerevoli esempi, di pochi giorni fa è la notizia secondo cui il ministro avrebbe rinnovato con anni di anticipo la Autorizzazione Integrata Ambientale della Solvay di Rosignano, la cui produzione è considerata da più parti significativamente responsabile di inquinamento. Solo l’ultima stortura in termini temporali dell’operato di un ministro che ha sostenuto apertamente il nucleare ed il gas come energie di transizione, ha agito per tutelare le lobbies del fossile e ha fatto del soluzionismo tecnologico la propria stella polare.
I giovani di XR dopo aver richiesto più volte un incontro con il ministro per discutere delle strategie per la transizione (inviando oltre 26mila mail per chiedere un incontro pubblico) rimanendo inascoltati, hanno dunque scelto di far emergere chiaramente le responsabilità del Ministero con queste azioni. Alcuni attivisti sono riusciti ad entrare nel palazzo e a raggiungere il quinto piano dove si trova l’ufficio del ministro rovesciando vernice nei locali. Una decina di loro sono stati tratti in stato di fermo dopo l’intervento dei carabinieri.
Sulla pagina della campagna Ultima Generazione gli attivisti scrivono:
“Siamo al secondo giorno di azione, la procedura è la stessa di ieri: spingere Cingolani ad accettare un incontro con noi.
Continueremo fino a quando non verrà convocato un incontro pubblico per discutere gli effetti della crisi climatica e come fronteggiarla. Questo Ministero si tinge di rosso ogni giorno, con il sangue dei suoi figli e delle sue figlie che farà morire a causa dell’emergenza climatica che incombe.
La questione riguarda tutti e tutte, anche te come cittadin*. Ribellati.”
Il ministro con la solita arroganza ha tacciato i manifestanti di essere dei violenti (contro i muri e i pavimenti del Ministero?) e ha preteso le scuse nei confronti dell’istituzione. E’ evidente che la facciata Green dietro cui il Governo Draghi ha tentato di costruirsi una legittimità tra i giovani si sta sgretolando sempre di più, e quanto emerge è il solito quadro di sfruttamento dei territori, difesa delle lobbies inquinanti e criminalizzazione di chi si ribella per difendere il futuro di tutti/e. Mentre sui palchi di Sanremo campeggia il logo di Eni, nessuno crede più alle false promesse in termini di clima delle autorità politiche di questo paese.
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