
Francia: comitati contro le grandi opere inutili e dannose

Il progetto dell’ aeroporto  Grand Ouest Notre-Dame-des-Landes, oltre  a devastare una zona umida, oasi naturalistica caratterizzata da una  vegetazione e una fauna particolare, non è necessario. Lo dice anche e  inaspettatamente, il sindacato CGT della regione Loire-Atlantique  spiegando di aver studiato il progetto sotto differenti aspetti: ”  Conservare l’attuale aeroporto nel sito attuale, con i necessari  miglioramenti, presenta dei vantaggi rispetto alla costruzione di un  nuovo aeroporto”, conclude il documento presentato durante l’incontro  annuale dei comitati ambientalisti lo scorso 11 e 12 luglio in Bretagna a  cui hanno partecipato circa 15 mila persone.
 L’Atelier citoyen composto da residenti, attivisti, esperti e  non-esperti che hanno valutato l’impatto economico e del lavoro, e  finanziario del progetto: “Abbiamo spulciato ogni minimo dettaglio del  prgetto finanziario presentato da Vinci e abbiamo dimostrato che  modificare rinnovando l’aeroporto attuale invece di trasferirlo è più  vantaggioso per tutti: lo Stato, Vinci (la società che ha in gestione  l’appalto del progetto), i comuni interessati e quindi i cittadini”.
Ora che il Tribunale lascia la questione in mani politiche, il governo tramite il primo ministro, Valls, assicura che i lavori della futura piattaforma aeroportuale (aeroporto, due piste e bretella autostradale), affidati ad una filiale di Vinci, cominceranno dopo l’esito degli ultimi ricorsi giudiziari che riguardano la conformità dei decreti firmati dalla prefettura di Nantes alle norme nazionali ed europee sull’acqua e sulle specie protette.
Non sarà facile deportare le specie protette e neanche sgomberare le  decine di occupanti che abitano sul sito destinato al cantiere. Numerosi  comitati di lotta ambientale in Francia formano in ‘fronte’ che resiste  da anni alle politiche predatorie del territorio.  Da Sivens (Tarn) a  Roybon (Isère) contro un Center Park, dal TAV Lione-Torino a Bure con il  centro di stoccaggio delle scorie radioattive, hanno intenzione di  convergere ai primi segnali di lavori e di movimento di macchine in  cantiere scortate dalle forze dell’ordine. La rete solidale dei comitati  francesi denuncia la forte contraddizione tra le dichiarazioni dei  responsabili di governo e degli industriali contro il riscaldamento  climatico e la realtà delle politiche economiche che gli stessi  difendono attraverso grandiosi progetti di infrastrutture e di  trasporti. EDF, GDF-Suez, compagnie di distribuzione energetica, Air  France, grandi banche francesi fanno campagne commerciali con aeroporti  “verdi” o nucleare “sostenibile”, ecc.,  e sponsorizzano COP21 mentre  investono nelle energie fossili, espropriando risorse e terre in ogni  angolo del pianeta  e si oppongono a qualsiasi progetto energicamente ed  economicamente alternativo.
 A cinque mesi dalla conferenza sul clima Cop21 a Parigi il Coordinamento  dei comitati lancia uno slogan: “Scalda la lotta, non il clima!” perché  “non c’è un pianeta B! Blocchiamo il riscaldamento climatico!”
Marina Nebbiolo – eco-magazine
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