InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lo Stato francese attacca i media autonomi ed indipendenti. Il Ministro dell’Interno annuncia di voler dissolvere Nantes Revoltée

||||

Nantes Revoltée è un media di movimento francese, su base locale, che da anni segue le lotte sociali ed ambientali. Il Ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, con legami piuttosto espliciti con l’estrema destra, ha annunciato di fronte all’Assemblea Nazionale di voler procedere alla dissoluzione dei mezzi di comunicazione di Nantes Revoltée dopo che il media ha rilanciato e coperto la manifestazione antifascista del 21 gennaio.

In Francia l’attacco ai movimenti sociali antagonisti continua ad approfondirsi, andando a lambire i mezzi d’informazione che da anni operano con costanza provando a proporre un differente tipo di comunicazione che dia sostegno e rilevanza alle lotte, ai conflitti ambientali, denunciando la brutalità poliziesca e le manovre del capitalismo francese. Nantes Revoltée è nato nel 2012 ed a oggi viene letto da diversi milioni di persone ogni mese, negli ultimi anni ha seguito sul campo il movimento dei Gilet Gialli e ha documentato la morte di Steve durante la repressione brutale messa in campo dalla polizia nel 2019 a Nantes durante un festival musicale.

Adesso Nantes Revoltée è finito nel minirino dell’ultradestra francese che ha preso a pretesto gli incidenti avvenuti durante la manifestazione del 21 gennaio per montare un caso nazionale e chiedere lo scioglimento del canale d’informazione. Richiesta che è stata prontemente raccolta dal Ministro dell’Interno Gérald Darmanin e che apre le porte a scenari inediti. La richiesta di scioglimento si basa sull’Articolo L212-1 del Codice di Sicurezza Interna: “Tutte le associazioni e i gruppi che provocano manifestazioni armate o atti di violenza contro persone o beni” possono essere dissolti con decreto del Consiglio dei Ministri.” Come afferma sulla sua pagina Nantes Revoltée: “Se questa legge permette di censurare i media indipendenti perché trasmettono appelli alla protesta, apre le porte a una massiccia sfrenata censura. È proprio questo l’obiettivo.”
Ora la richiesta di Darmanin dovrà essere valutata dal presidente Macron e dal Consiglio di Stato. Questo attacco ai media indipendenti avviene nel pieno di una campagna elettorale per le presidenziali dagli esiti piuttosto incerti.

E’ evidente che l’incapacità da parte delle elites neoliberali francesi di mantenere un quadro di pace sociale, in un contesto in cui negli ultimi anni si susseguono senza termine cicli di movimento con caratteristiche generalizzanti, si trasforma sempre più spesso in azione normativa e restrizione degli spazi di libera espressione. Come nota Nantes Revoltée “ll regime politico sembra aver raggiunto un livello di illegittimità e debolezza talmente alto da sentirsi minacciato da un media piccolo, indipendente e locale.” E afferma ancora: “In Francia, nessuno crede più ai media tradizionali. Secondo uno studio “appena il 30% della popolazione dice ancora di “fidarsi dei media”. Quasi tutti i giornali e le televisioni di questo paese sono di proprietà di un pugno di miliardari, per lo più di estrema destra.”

Adesso Nantes Revoltée ha lanciato una campagna di sostegno e contro la dissoluzione che sta raccogliendo ampia solidarietà in Francia.

Qui potete trovare la petizione di sostegno su Change.org.

Qui invece la pagina facebook di Nantes Revoltée per rimanere aggiornati sulla vicenda.

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Franciamacronmedianantes

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d’oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Barnier come primo ministro, il figlio del RN e del macronismo

Macron voleva concludere il suo mandato governando con l’estrema destra. È con questo obiettivo che ha inaspettatamente lanciato uno scioglimento d’emergenza prima dell’estate.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: migliaia in corteo a difesa delle risorse idriche. Lancio di lacrimogeni da parte della polizia che vieta le manifestazioni

Movimenti e organizzazioni di base sono impegnati da ieri mattina in Francia in una mobilitazione internazionale lanciata da Soulevementes de la Terre e Bassines Non Merci in difesa della terra e delle risorse idriche, contro la costruzione di mega-bacini idrici nell’area di Poitou, nell’ovest del paese. Migliaia di persone in corteo. La polizia, anche a […]

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Un suspiro de alivio, nada más

Más que la victoria a medias de la izquierda en Francia, lo que realmente podemos celebrar es la derrota de la Agrupación Nacional de Le Pen. Una derrota clara, una buena noticia a corto plazo pero que, después de haber suspirado de alivio, nos obliga a hacernos unas cuantas preguntas

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Elezioni in Francia: a che punto è la notte

Le elezioni francesi hanno confermato l’ascesa della destra del Rassemblement National e la fine del regno incontrastato della Macronie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Tav segna il campo anche nella Francia in campagna elettorale.

Nel contesto di crisi di governo in Francia, dopo le dimissioni di Macron e lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale che ha portato a chiamare nuove elezioni, il tema del tav si pone ancora una volta come campo di battaglia.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Le guerre per l’acqua: attualità in Francia, prossimo futuro in Italia?

Lunga intervista realizzata dal progetto Confluenza a un attivista della regione del Poitou dove, in Francia, da quasi dieci anni va avanti un’importante lotta per la difesa del territorio contro il progetto dei mega bacini idrici.