InfoAut
Immagine di copertina per il post

Francia, i movimentati mesi invernali dei NO THT

Dalla fine di ottobre l’opposizione ha visto il via dei lavori di deforestazione, nessun avvertimento, il via al megaelettrodotto ha un percorso di linee di tensione molto elevati nell’alta Valle della Durance (tra Gap e Briançon). Le prime sentinelle avvertono i movimenti dei lavoratori, ma alcuni passi li hanno già fatti. I rimedi giurisdizionali i consigli comunali come in Italia, servono, ma non bloccano mai nulla, e “non passa giorno senza che l’avversario a il progetto si manifestano in diversi punti della valle”, come dichiarato in interviste francesi alle tv locali dal “Collectif ”.

Passeggiate e picnic portano l’8 novembre 600 persone in strada, insieme la bloccano a dei lavoratori diretti nelle loro zone di lavoro. I tentativi di intimidazione dei governanti, è anche qui molto diffusa. Persone prese alla stazione per un controllo di identità, si rifiuteranno poi di fornire le loro identità. In televisione compare per una comunicazione il Prefetto Besnard che emana un manifesto recante l’interdizione a qualsiasi manifestazione contro la THT per 3 mesi.“E sì, nelle Hautes-Alpes, come altrove, lo stato di emergenza consente poi di accentuare la repressione e gli obblighi, fornendo alle forze in divisa sul campo ogni discrezionalità”, tradotto dal comunicato francese.

In risposta, gli oppositori si sono organizzati, blocchi delle strade per il sabotaggio e sabotaggi dei mezzi da cantiere sono avvenuti costantemente. Traduciamo un loro comunicato stampa di una giornata d’opposizione avvenuta in novembre 2015:

Qui ci sono i verbali di Martedì, 24 novembre. L’appuntamento è stato dato alle 13h:

“Siamo riuniti qui in più di cinquanta persone nel parcheggio di coaguli a St. Clement sur Durance, siamo decisi a sfidare i divieti del prefetto delle Alpi, che vieta tre mesi al movimento di protesta NoTHT. Dopo qualche discussione sulla strategia per bloccare il sito, prendiamo la pista che ci porta nella zona all’ennesimo saccheggio di RTE. Raggiungiamo prima di tutto un’escavatrice che stava perfezionando il suo scavo, e la blocchiamo. E poi si va un po’ più alto in un sito di taglio degli alberi, seguiamo, al passaggio, i pezzi di albero lasciati sulla pista . Miloud, il caposquadra per RTE, è seccato. Fabrice RG si unisce a lui sudato e senza fiato… e ne approfitta per pronunciare alcune minacce nei confronti dei manifestanti. Lo stato di emergenza gli dona una sensazione di potenza ineguagliabile. Ritorna il sito online, è stato bloccato per più di un’ora, i compagni di lotta appostati più in basso sulla strada ci avvertono dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario (pagati per gentile concessione di RTE per costruire casi e ci aspettiamo nuove prove), insieme l’arrivo di una dozzina di veicoli della gendarmeria. In tutto, più di 34 poliziotti sono contati nelle diverse strade d’accesso al sito. Decidiamo tutti insieme di scendere giù da un altro sentiero. Arriviamo nella frazione di coaguli, sappiamo che i poliziotti sono in attesa sul parcheggio dove ci sono molte persone. Abbiamo deciso collettivamente di rifiutare l’identificazione e fare un blocco. Camminiamo, i poliziotti sono posizionati di fronte a noi, affermano che essi sono obbligati ad effettuare un controllo d’identità. Gli viene detto che non ci sarà questa volta. Usiamo il “metodo dei gomiti” e restiamo in silenzio davanti alla polizia. Non è confortevole, ma abbiamo libri alla mano, loro non sanno cosa fare. Abbiamo osservato alcuni minuti. Improvvisamente abbiamo deciso di tornare indietro e andare a bere qualcosa… il caldo!! La gente ci ha invitato a rinfrescarci nel vicino villaggio. La solidarietà è la più bella cosa che può instaurarsi tra di noi. E’ bello. Discutiamo, ci idratiamo, anche tè, caffè, i nostri bambini che ci accompagnano bevono i loro biberon di latte caldo. Il cordone dei poliziotti fuori. Poi intorno 04:45, la maggior parte dei poliziotti se ne vanno, dicendo che hanno informazioni sufficienti per completare con successo il loro piano quinquennale di “fichage”. Si torna sulla strada, in carovana.

Nel pomeriggio, abbiamo ricevuto una telefonata dalla Prefettura. Il Prefetto dà a Avenir Haute Durance e NoTHT Collettiva un appuntamento per mercoledì con la sola condizione che non vi sia alcuna dimostrazione in Gap per quel Mercoledì … è fantastico. Il compromesso non è difficile da accettare. La strategia fanfaronante del giovedi scorso è arrivata alla fine della ricreazione, non sembra più pertinente per il signor Prefetto. Un comunicato stampa ai media locali e una azione di blocco nello stesso giorno, e così si pone l’equilibrio al potere!

Inoltre, giunge la notizia che il Tribunale Amministrativo di Marsiglia ha bloccato il cantiere sito al campo d’aviazione di St Crépin (base logistica per RTE THT). E ci fa sorridere. Senza questa base completata, non possono lavorare gli elicotteri per il trasporto dei piloni. Sarà lungo, molto a lungo, per RTE il completare queste linee THT

Diventerà un nuovo pantano per lo Stato, come a Notre Dame des landes… moltiplicare i fronti in questa vecchia puzzolente democrazia… presa in ostaggio da una manciata di énarques, banchieri e commercianti d’armi.

Il tempo delle vacche grasse è finita!
Solo la lotta paga! Nuove azioni a venire! La resistenza continua! “

Non solo, i primi mesi invernali hanno avuto una sollevazione popolare molto intensa che ha così portato a diverse azioni importanti per rallentare l’avanzata della mega linea di corrente ad alta tensione, linea che si innesta in un corridoio europeo e che arriverà anche in Italia secondo il progetto THT. Gestito da S.p.a per il nostro paese, attraverserà la Valle di Susa e continuerà su Torino portando la corrente delle centrali nucleari. Un’infrastruttura, a dire dei proponenti, “essenziale e necessaria”, riscontrata dagli oppositori “inutile e non necessaria” basti pensare che il fabbisogno elettrico italiano è sovradimensionato di più del doppio, in soldoni importiamo già oggi più del necessario. Questo surplus energetico comunque risiede come pagamento nella bolletta elettrica che lo si usi o meno, serve a pagare i costi di gestione delle strutture per la fornitura elettrica.

 

Inseriamo di seguito la traduzione della campagna invernale, non ancora finita, dell’oltralpe in lotta, presa dal loro sito:

Questa cronologia non è completa, molte altre azioni hanno avuto luogo: blocchi di cantiere, di strade d’accesso, posa di striscioni, segnaletica di cantiere cancellata, raduni e tag.

  • 19-20 settembre: fine settimana contro il THT. Domenica, una manifestazione ha raccolto 500 persone. I cancelli del cantiere dell’eliporto RTE St Crépin sono abbattuti dai manifestanti. La strada Nazionale bloccata due volte. Un RG inseguito dai dimostranti. Alcuni tag decorano l’area circostante l’aeroporto.
  • 30 ottobre: Blocco del sito in St Apollinaire con una dozzina di persone. Entrambe le macchine fermate: zucchero sarebbe stato versato nei loro serbatoi.
  • 3 novembre: Blocco a Réallon in quaranta persone. A 3 persone vengono controllati i documenti d’identità.
  • 8 novembre: a piedi intorno al cantiere di Réallon, e assemblea. 600 persone presenti. Batterie di tronchi sono distribuiti sulle piste.
  • 10 novembre: Blocco Réallon. Una persona è convocato alla stazione di polizia di Embrun. La gente si riunisce nel pomeriggio per sostenerlo. Bloccato del cantiere dei 63000V a San Martino Queyrières, una ventina di persone.
  • 11 novembre: Raduno a Puy Sanière: Picnic, assemblea. NO THT viene scritto con le pietre.
  • 12 novembre: Blocco a San Martino Queyrières con quindici persone. 80 oppositori vanno al Consiglio Comunale de l’Argentiere.
  • 13 novembre: Alcuni oppositori vanno al Consiglio Comunale di Réotier (Réotier è il comune che si è fatta pagare una compensazione di € 250.000 da RTE)
  • 18 novembre: Blocco del cantiere di Puy Sant’Eusebio in venti persone. Le persone si rifiutano di affermare la propria identità alla polizia. Tronchi, grandi pietre sono in equilibrio sulle piste. Il poliziotto non avrà nessuna identità e si vendicherà convocando una persona che portava fuori la spazzatura.
  • 23 novembre: Il prefetto ha vietato tutte le manifestazioni contro la THT. I trattori per la deforestazione sono stati sabotati nella notte tra il 18 e il 19.
  • 24 novembre: Blocco del cantiere in San Clemente sur Durance. Cinquanta persone. Trenta poliziotti che cercano di controllarli. Rifiuto collettivo, i bloccatori-e sono un unico blocco. Nessun controllo. Il Prefetto Besnard concede una riunione il giorno successivo presso la sede Gap.
  • 25 novembre: Il prefetto annulla la riunione delle macchine, sono state sabotate durante la notte.
  • 2 dicembre: Tre blocchi di cantiere nella valle si verificano nello stesso tempo. A Puy Sanière, San Clemente, e Chorges dove i manifestanti rallentando l’arrivo di un camion di cemento (per la fusione dei tralicci di fondazioni). Polizia con caschi e scudi e con carico e gas. Una persona è arrestata e rilasciata.
  • 7 dicembre: Un camion della società Allamano che ha costruito le strade per il cantiere aveva i suoi pneumatici tagliati, e le sue finestre rotte a l’Argentiere.
  • 9 dicembre: una sessantina di persone bloccano per diverse ore un convoglio nazionale di prefabbricati per la creazione di uffici per RTE all’aerodromo di St Crépin. Il cantiere per la deforestazione nel pomeriggio è bloccato a Châteauroux les Alpes.
  • 12 dicembre: un incontro proibito dalla prefettura vede la partecipazione di quasi 200 persone a Gap.

Hautes-Alpes: Dimostrazioni No THT, blocchi di cantieri continueranno. Questo è stato il messaggio di lunedi del Collettivo THT NO, e viene vigorosamente contesta la decisione del prefetto del Dipartement Haute Alp, Pierre Besnard, che vieta le manifestazioni per tre mesi. Il prefetto accusa l’anti EHV di sabotaggio multiplo in loco. Il gruppo si incontra e duramente vuole mantenere la pressione.

da valsusareport

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

Francianotht

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: sale la rabbia contro il governo regionale, mentre ancora si scava nel fango e si cercano 1300 dispersi

A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dall’alluvione che ha messo in ginocchi il sud della penisola iberica. Il bilancio dei morti ora raggiunge quota 211, ma ci sono ancora 1300 dispersi. L’agenzia meteo lancia l’allarme rosso a Huelva, in Andalusia, così come alle Baleari: “Evitare gli spostamenti, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d’oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Barnier come primo ministro, il figlio del RN e del macronismo

Macron voleva concludere il suo mandato governando con l’estrema destra. È con questo obiettivo che ha inaspettatamente lanciato uno scioglimento d’emergenza prima dell’estate.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: migliaia in corteo a difesa delle risorse idriche. Lancio di lacrimogeni da parte della polizia che vieta le manifestazioni

Movimenti e organizzazioni di base sono impegnati da ieri mattina in Francia in una mobilitazione internazionale lanciata da Soulevementes de la Terre e Bassines Non Merci in difesa della terra e delle risorse idriche, contro la costruzione di mega-bacini idrici nell’area di Poitou, nell’ovest del paese. Migliaia di persone in corteo. La polizia, anche a […]

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Un suspiro de alivio, nada más

Más que la victoria a medias de la izquierda en Francia, lo que realmente podemos celebrar es la derrota de la Agrupación Nacional de Le Pen. Una derrota clara, una buena noticia a corto plazo pero que, después de haber suspirado de alivio, nos obliga a hacernos unas cuantas preguntas

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Tav segna il campo anche nella Francia in campagna elettorale.

Nel contesto di crisi di governo in Francia, dopo le dimissioni di Macron e lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale che ha portato a chiamare nuove elezioni, il tema del tav si pone ancora una volta come campo di battaglia.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Le guerre per l’acqua: attualità in Francia, prossimo futuro in Italia?

Lunga intervista realizzata dal progetto Confluenza a un attivista della regione del Poitou dove, in Francia, da quasi dieci anni va avanti un’importante lotta per la difesa del territorio contro il progetto dei mega bacini idrici.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Mantenere il sangue freddo, rimanere strategici, definire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, acquisire forza, puntare al 2027.

Abbiamo tradotto questo contributo di Houria Bouteldja apparso su QG Décolonial per continuare ad approfondire quanto sta accadendo in Francia in merito alla costituzione di un nuovo Fronte Popolare per le prossime elezioni.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Per un sollevamento antifascista.

Abbiamo tradotto il documento redatto dal movimento Soulèvement de la Terre a proposito della fase storica che si sta vivendo in Francia, verso le prossime elezioni.