La lotta paga. I No Tav impediscono l’esproprio del presidio di Arquata
Ieri è andata in scena l’ennesima grande giornata di resistenza all’esecuzione degli espropri del Terzo Valico. Nonostante Cociv avesse annunciato con largo anticipo l’intenzione di espropriare alle ore 9 il terreno su cui sorge parte del Presidio No Tav di Radimero ad Arquata, ancora una volta i No Tav – Terzo Valico sono stati capaci di sabotare i piani del consorzio costruttore. Dopo la giornata di lotta del 30 luglio ci si aspettava una nuova esibizione muscolare da parte della questura alessandrina per provare a portare a compimento l’immissione in possesso del terreno a rischio esproprio, fondamentale per l’esecuzione dell’opera. Infatti il terreno serve al consorzio costruttore per portare a compimento la preparazione del cantiere di Radimero dove dovrà essere calata la”talpa” per lo scavo del tunnel di valico in direzione Genova.
Con tanta generosità oltre alle donne e agli uomini dei comitati piemontesi e liguri contro il Terzo Valico sono stati davvero tanti i No Tav solidali che hanno raggiunto Arquata per unirsi alla giornata di resistenza. E’ arrivato un pullman dalla Valsusa, molti No Expo milanesi, i No Tav della tratta Brescia – Verona e tanti altri provenienti da diverse città. L’ennesima dimostrazione di affetto nei confronti di chi si batte con tenacia contro la costruzione dell’ennesima grande opera inutile devastante per il territorio e la consapevolezza che si sta rafforzando sempre più la complicità e la cooperazione fra chi si oppone nei propri territori ad un modello di sviluppo devastante per l’ambiente e le vite dei cittadini.
Già da martedì sera un centinaio di No Tav hanno passato la notte al presidio di Radimero vigilando che non ci fossero colpi di mano da parte del Cociv e delle forze dell’ordine. Ieri all’alba erano più di 300 le donne e gli uomini, giovani e anziani, che hanno dato vita ai tre blocchi per impedire l’accesso all’area da espropriare. E’ solo grazie a questa importante risposta che Cociv ha dovuto soprassedere dai suoi intenti e la questura di Alessandria ha optato per non intervenire in forze memore della giornata di resistenza del 30 luglio e della risposta data alle violenze delle forze dell’ordine con la fiaccolata del 3 agosto. Se anche avessero deciso di farlo abbiamo forti dubbi che oggi sarebbero riusciti a conquistare il terreno del presidio considerato il grande numero di attivisti e la determinazione con cui si erano preparati a resistere.
Il movimento ha anche deciso di bloccare nella zona di Moriassi tutti i camion del consorzio e delle ditte subappaltanti determinando la paralisi totale di tutte le attività di cantiere.
La giornata di ieri dimostra ancora una volta come partecipazione, passione e determinazione possano mettere in crisi concretamente i piani della controparte. A oltre due anni e mezzo dal primo tentativo di eseguire un esproprio e nonostante denunce, processi. misure cautelari, fogli di via, avvisi orali e perquisizioni, il movimento è sempre più determinato a proseguire la lotta e vede crescere sempre più il consenso intorno alle istanze di cui è portatore. I blocchi per impedire gli espropri non erano mai stati numerosi come ieri e questo dovrebbe far riflettere non poco la classe politica che sostiene la realizzazione del Terzo Valico. La data di scadenza della dichiarazione di pubblica utilità entro cui devono essere eseguiti tutti gli espropri si avvicina, dei finanziamenti all’opera non vi è nessuna certezza, la crisi morde sempre di più la vita di milioni di italiani e sempre più insopportabile è sostenere la realizzazione di opere inutili davanti a questo scenario. Non ci facciamo comunque illusioni e aspettiamo di vedere quali saranno le prossime mosse del Cociv, con la solita serenità, consapevolezza e determinazione.
Fermare il Terzo Valico è possibile davvero, bisogna crederci fino in fondo e continuare a mettersi in gioco per riuscire a farlo. Una volta tanto la dignità può sconfiggere l’arroganza, chi si organizza dal basso può battere chi sta in alto, chi difende la propria terra può mandar via chi vorrebbe devastarla.
Un grazie e un abbraccio collettivo a tutti i No Tav arrivati ad Arquata dagli altri territori, anche grazie a loro ieri è stata scritta questa bella pagina di resistenza.
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