Le false dimissioni di Messina, mezz’ora di panico per Intesa San Paolo
Ma tant’è…questa mezzora di consapevole disordine provoca una sequela di commenti spaventati, sulla sensazione di “fragilità” dell’intero sistema e la domanda, quella sì divertente, su quale sarà il prossimo punto debole ad essere colpito!
In rete troviamo la rivendicazione del gesto che accusa la banca Intesa San Paolo di finanziare il progetto del TAV e su di esso farsi grossi profitti e indica nel controllo del flusso di informazione una delle possibilità di azione che noi tutti abbiamo (http://foolcapitalism.espivblogs.net/files/2015/04/Prankthepranksterit.pdf).
Il comunicato chiede anche la liberazione di tutti i No Tav ancora sottoposti a misure cautelari.
Siamo ben consapevoli di come funzioni il sistema finanziario e che la speculazione che vi avviene giochi molto su paure ed euforie, sappiamo anche che la perdita momentanea del valore delle azioni non rappresenti un “crash” del sistema definitivo ma, che dire, percepire la loro mancanza di sicurezza e registrare la conseguente perdita di guadagni, seppur momentanea, non può che farci piacere!
da NoTav.info
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