InfoAut
Immagine di copertina per il post

Le pallottole spuntate del Pd

Se pensavamo di esserci abituati al punto più basso di questo partito ecco che i prodi democratici ci stupiscono ancora una volta sulla vicenda Valsusa. Mentre il popolo notav difende il territorio alla Maddalena (giorno 13 della libera Repubblica della Maddalena e 37 maggio per l’architetto Virano), il Pd Torinese dopo aver chiesto insieme ad alcune fazioni degli industriali piemontesi l’avvio del cantiere con ogni mezzo necessario, oggi chiede a gran voce l’invio dell’esercito in Valle di Susa. Usando a pretesto l’invio di una lettera con alcuni proiettili ali parlamentari Esposito e Merlo, tifosi del Tav a livelli esagerati, e dandone la paternità al movimento notav senza alcun dubbio, ecco che il Pd sabaudo sale in cattedra e da lezioni di determinazione al governo: “Ora tocca al governo rendere evidente che c’è un indirizzo chiaro per dare serenità a coloro che sono chiamati ad agire in prima linea per garantire la realizzazione dell’opera e se sarà necessario istituire un sito di interesse strategico nazionale per garantire l’avvio dei lavori quella decisione avrà il sostegno del Pd”. Ovvero prendete con la forza l’area della Maddalena e metteteci i militari a presidiarla, i valsusini hanno oltrepassato il limite e vanno schiacciati!. Morgando, segretario regionale del partito (o comunità come si sono definiti in conferenza stampa) continua dicendo: «Questo intervento non rientra certo in una strategia di militarizzazione della Valle che invece è stata iniziata da altri: con le pietre, le barricate e dichiarazioni che evocano i fantasmi di violenze di nazioni lontane come i paesi baschi». E aggiunge: «E’ in gioco la credibilità e il ruolo dello Stato». Aggiunge Bragantini, segretario provinciale: «Questi metodi di intimidazione non sono accettabili, sono i medesimi adottati dalla malavita e non è pensabile che un movimento che sostiene di farsi interprete dei sentimenti popolari, faccia ricorso a metodi simili a quelli della malavita». E allora visto che «noi abbiamo fatto il nostro dovere e abbiamo esaurito le parole», adesso – attacca Saitta – «tocca al ministro Maroni, che appartiene a una forza politica che non sempre ha assunto posizioni chiare, prendersi fino in fondo la propria responsabilità: questa è una questione di ordine pubblico». Le pallottole spuntate del Pd non fanno paura a nessuno in valle di susa, come l’invio di lettere minatorie nei confronti di chi non vale neanche il prezzo del francobollo. Ma sta di fatto che la gravità della strategia democratica è un qualcosa che pone dei dubbi che vanno sciolti, come ad esempio ma perché sta tanto a cuore la torino lione al partito democratico? Quali interessi ha in merito? Quanti posti di lavoro ha assicurato a chi di dovere) La strategia ancora una volta puzza di bruciato, e siccome non sono ancora contenti, anche questa scelta sarà la caporetto di un progetto politico perdente dalla nascita. Una classe politica del genere nulla a che vedere con un movimento popolare e una vera comunità in lotta che potrebbe dare lezioni a chiunque di partecipazione politica e di costruzione di una progettualità capace di tenere vent’anni e rilanciare nei momenti che contano. La politica reale contro un accozzaglia virtuale…con le pallottole spuntate.

 

da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

no tavnotav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Tav, I media e I voltagabbana

Nessun movimento di opposizione ha mai avuto in Italia la capacità di dare una continuità trentennale alle ragioni della propria lotta, e la recente e partecipata manifestazione dell’8 dicembre, ventennale dall’epico sgombero popolare nel 2005 del cantiere nella piana di Venaus, ne è la dimostrazione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2025: in migliaia in marcia a vent’anni dalla ripresa di Venaus

Ieri la Val Susa è tornata a riempire le strade con la marcia popolare No Tav da Venaus a San Giuliano, una giornata intensa che segna l’8 dicembre del ventennale del 2005

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio permanente di San Giuliano: dove abbattono case, noi costruiamo resistenza!

Martedì 2 dicembre, durante l’assemblea popolare, i/le giovani No Tav, hanno fatto un importante annuncio: casa Zuccotti, dopo essere stata espropriata da Telt, torna a nuova vita.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: migliaia in manifestazione contro il progetto del Ponte sullo Stretto

Migliaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio del 29 novembre 2025 alla manifestazione contro il ponte sullo Stretto a Messina.  

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Transizioni armate: riflessioni sul rapporto tra guerra, riarmo, natura e territori

Il tema della transizione energetica ed ecologica si lega a doppio filo con la corsa al riarmo e la riconversione al contrario

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

31 ottobre – 8 dicembre 2005 / 31 ottobre – 8 dicembre 2025 : avere vent’anni è avere sogni grandi!

Sono passati vent’anni da quei giorni che hanno segnato la storia della nostra valle.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.