InfoAut
Immagine di copertina per il post

Manifestazione no tav sui luoghi della devastazione

Sabato 27/07 ore 11 – Venaus

In occasione del Festival Alta Felicità, che anche quest’anno si terrà nella splendida cornice della borgata 8 dicembre a Venaus dal 26 al 28 luglio, il Movimento No Tav scenderà di nuovo per le strade ed i sentieri della Valsusa. Fin dalle prime edizioni è stato un appuntamento fondamentale nella lotta contro la linea ad alta velocità Torino – Lione.

da notav.info

In quest’ultimo anno il sistema Tav non ha fermato la sua vorace corsa alla devastazione del  territorio. Infatti, abbiamo visto portare avanti l’allargamento del cantiere di San Didero e la messa in moto di quello di Salbertrand. Sono anche iniziati i lavori propedeutici alla costruzione dello svincolo della Maddalena e, nel Comune di Susa, sono arrivate le prime notifiche di esproprio di case e terreni a San Giuliano. Il Movimento No Tav in quest’anno di ulteriori attacchi ad una Valle già devastata, ha continuato a lottare “alla moda nostra”. A chi vuole perpetuare questo sistema, in barba a un’opposizione di oltre trent’anni e a un panorama generale in cui vi sono sempre meno intenzioni di effettuare l’opera, la determinazione valsusina e la gioia di tutte le persone che si sentono di appartenere a questa Valle sono state una risposta importante.

Durante questo anno si sono susseguiti, infatti, molteplici momenti di mobilitazione: dal recente campeggio di lotta, alla partecipazione alle manifestazioni contro il G7 Clima Ambiente e Energia di Venaria, i cortei del 15 giugno contro la mafia di Sitaf e del 22 giugno in collaborazione con i comitati No Tav francesi. Sono state molte anche le iniziative nate dai comitati e dalle assemblee territoriali sorti negli ultimi mesi: ad esempio la lotta contro Acsel e il progetto di trasformare la discarica di Mattie in un deposito di amianto, la difesa dei platani nel Comune di Bussoleno, sino al lavoro di ricerca sull’inquinamento dell’acqua a causa dei Pfas.

È ormai chiaro che non è solo attraverso il Tav che la Valsusa è stata designata da chi guida questo Paese come zona di sacrificio e come semplice corridoio di passaggio. Ma è altrettanto chiaro che questa Valle, i suoi abitanti e chi guarda a questo territorio come un esempio di costanza e solidità, non può e non vuole accettare supinamente che questo avvenga senza ostacoli. L’indicazione del Movimento No Tav è cristallina nel caos attuale: chi abita i territori deve poter decidere su di essi, rifiutando le imposizioni dall’alto di opere e progetti inutili, dannosi per la salute, utili soltanto al profitto di pochi. È fondamentale, oggi più che mai, continuare a costruire lotte capaci di opporsi a questa tendenza generale che, dall’Europa al nostro governo attraverso il PNRR e i dettami di una falsa transizione ecologica ed energetica, impone sfruttamento calpestando i diritti fondamentali. Essere No Tav significa essere contro la guerra, contro la scelta dei governi di destinare i pochi soldi a disposizione alla produzione di armi sostenendo gli scenari bellici in corso. Significa guardare alle lotte internazionaliste, in particolare alla resistenza palestinese, come una possibilità di liberazione per tutti e tutte. No Tav, oggi come allora, non significa essere soltanto contro un treno: il Movimento No Tav dimostra che marciare insieme è l’espressione di una forza collettiva capace di rendere concreta un’altra idea di società, basata su legami di solidarietà, sulla salvaguardia dell’ambiente, sulla possibilità di scegliere per la tutela della nostra salute e dei nostri territori. 

Sabato 27 luglio marceremo di nuovo contro la devastazione e lo sfruttamento, contro le guerre e il genocidio in Palestina, contro le mafie che con i loro tentacoli soffocano i nostri territori, contro un sistema di sviluppo avariato e mortifero. Marceremo per la difesa della nostra Valle e per la tutela del Pianeta tutto, per conquistarci un futuro dignitoso per noi e per le generazioni che verranno!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia in rivolta: proteste e scioperi contro l’inquinamento dell’impianto chimico

Il 21 ottobre 2025, la città tunisina di Gabès è stata paralizzata da uno sciopero generale e da massicce proteste contro l’inquinamento causato dall’impianto chimico statale gestito dal gruppo Tunisian Chemical Group (CGT)

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giorni di trivelle in Val Susa

Lunedì scorso è stata avvistata una prima trivella in località Isolabella, a Bussoleno. Immediatamente è partito il monitoraggio sul territorio da parte del popolo valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

31 ottobre – 8 dicembre 2005 / 31 ottobre – 8 dicembre 2025 : avere vent’anni è avere sogni grandi!

Sono passati vent’anni da quei giorni che hanno segnato la storia della nostra valle.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ponte sullo Stretto: la Corte dei Conti boccia Salvini

La Corte dei Conti ha inflitto un duro colpo al progetto del ponte sullo Stretto, evidenziando buchi e falle enormi nel procedimento che avrebbe dovuto rilanciarne la realizzazione.