Migliaia in marcia ad Arquata, la polizia carica ma le reti cadono
Una giornata straordinaria quella di oggi per il Movimento No Tav – Terzo Valico. Migliaia di persone hanno marciato ad Arquata Scrivia percorrendo le vie del paese fino a raggiungere il cantiere del Terzo Valico di Radimero dove, da progetto, è previsto l’arrivo della “Talpa” per lo scavo del tunnel di valico direzione Genova. Arrivati al cantiere donne e uomini, giovani e anziani hanno mantenuto le promesse e indossati i caschetti No Tav nel rispetto della normativa sulla sicurezza, hanno iniziato a tagliare e ad abbattere le recinzioni del cantiere del Cociv, il consorzio costruttore dell’opera capitanato dal gruppo Salini-Impregilo. A volto scoperto con tenaglie e flessibili metro dopo metro sono state tagliate e sono iniziate a cadere le recinzioni fino a quando in maniera del tutto irresponsabile le forze dell’ordine hanno deciso di impedire il passaggio del corteo lungo strada Radimero. Più volte è stato chiesto alla polizia di allontanarsi e permettere il passaggio della marcia il cui unico obiettivo, come dichiarato pubblicamente, era il taglio delle reti e l’inaugurazione simbolica del Parco Archeologico di Radimero dopo il ritrovamento dei resti dell’Antica Libarna.
Le forze dell’ordine hanno invece caricato il corteo usando manganelli e gas lacrimogeni nonostante i No Tav – Terzo Valico si trovassero con le mani alzate chiedendo di poter passare lungo la strada bloccata dai reparti in antisommossa della Polizia. Nonostante la carica i manifestanti hanno resistito e nessuno ha abbandonato Radimero. Un signore di 68 anni di Arquata è stato violentemente colpito alla testa da una manganellata e ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso (a lui per niente demoralizzato, come si può vedere dal video de Il Fatto Quotidiano, va un forte abbraccio) e il Senatore valsusino Scibona, caduto a terra durante la carica, è riuscito ad evitare per un soffio una manganellata diretta al volto. Altri No Tav – Terzo Valico hanno riportato contusioni alle braccia e vergognoso è stato il lancio di alcuni lacrimogeni in mezzo alla folla dove vi erano anche bambini.
Solo grazie alla responsabilità del movimento si è riusciti a riportare la calma, si è finalmente inaugurato simbolicamente il Parco Archeologico di Radimero ed è incominciato come da programma il concerto musicale.
La giornata di oggi segna senza alcun dubbio un passaggio importante nella mobilitazione che da più di due anni vede gli abitanti del basso Piemonte e della Liguria opporsi alla costruzione di un’opera inutile, devastante per l’ambiente e pericolosa per la salute.
Le reti dei cantieri del Cociv continueranno a cadere, a cominciare dalla prossima giornata di mobilitazione lanciata per Domenica 13 Aprile a Pozzolo Formigaro. Dovranno militarizzare le valli interessate dal progetto se vorranno costruire il Terzo Valico. E anche così non ci riusciranno e si troveranno davanti alla determinazione delle donne e degli uomini che lottano per la difesa della propria terra organizzati in un movimento popolare che oggi ha dimostrato tutta la sua maturità.
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