NoTav. Condannato a 4 mesi per aver detto ‘pecorella’
La Pm Quaglino aveva chiesto 6 mesi per ciò che viene definito “oltraggio a pubblico ufficiale”, l’aver chiamato “pecorella” un carabiniere. Un’occasione ghiotta per i media mainstream che non persero tempo a dedicarci una spropositata attenzione mediatica, a scapito di quanto stava succedendo in quel periodo in Val Susa: dalla caduta di Luca Abbà alle cariche criminali della polizia nei confronti dei notav.
La condanna di oggi a Marco è l’ennesima dimostrazione che per la magistratura torinese ogni occasione è ghiotta per infliggere condanne che si ergono su reati ridicoli. Da parte sua, il carabiniere in servizio al quale è stato rivolto l’appellativo di “pecorella”, ha ricevuto un encomio solenne dall’Arma dei carabinieri per essere rimasto impassibile e per non aver reagito alla “provocazione”. Perchè certo, si sa che la normale reazione in questi casi è il repentino uso di manganelli come il loro modus operandi impone.
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