InfoAut
Immagine di copertina per il post

Primo risultato sciopero della fame: annunciate vaccinazioni per le detenute

||||

È il quarto giorno di sciopero della fame al carcere delle Vallette di Torino. A Dana, Fabiola, Stefania e Maria Emanuela ieri si è aggiunta un’altra reclusa, di cui ancora non conosciamo il nome, facendo salire a 5 il numero delle donne che stanno portando avanti la protesta.

Nel frattempo è arrivato un primo parziale risultato della mobilitazione. Tra le rivendicazioni filtrate oltre le mura del carcere c’era quella di ricevere delle reali misure di tutela sanitaria contro la pandemia che a oggi completamente assenti e in particolare indicazioni sulla campagna vaccinale nelle carceri. Ieri, in conferenza stampa, il commissario Arcuri è uscito dal suo mutismo sulla questione e ha dichiarato che dopo sanitari e over-80 sarà il turno dei detenute/i nelle vaccinazioni contro il covid19. Si tratta comunque solo di una prima dichiarazione, invero assai allusiva e che andrà comunque verificata. Resta allucinante, per quanto ci riguarda, che ci sia voluta la coraggiosa protesta di donne già private della libertà e isolate in galera per ottenere almeno una dichiarazione d’intenti da parte della macchina governativa su un problema che riguarda migliaia di persone in tutta Italia. Problema, tra l’altro, creato dal governo stesso, in particolare dal min. Bonafede e dalla sua compagine politica, sempre pronta ad andare dietro alla parte dell’opinione pubblica più reazionaria e manettara del nostro paese. Mentre prona il distanziamento sociale all’esterno, all’interno lo Stato sta coscientemente, da mesi, mettendo in situazione di vulnerabilità le persone detenute evitando di concedere misure alternative e stipandole in carceri sovraffollate.

In ogni caso il centro delle rivendicazioni di Dana, Fabiola e delle altre detenute in sciopero della fame riguarda il diritto all’affettività e in particolare il ripristino dei colloqui. Ricordiamo le loro richieste qui di seguito

1 Ripristino delle videochiamate per i detenuti che non possono fare i colloqui in presenza;

2 Per chi può svolgere i colloqui in presenza, dato che sono ridotti, diritto di poter completare le 6h mensili previste dalla legge, con videochiamate;

3 Ripristinare il servizio di prenotazione visite via mail;

4 Togliere la chiamata all’avvocato dalle 6h di colloqui parentali come previsto dalla legge

5 Il mantenimento della chiamata straordinaria settimanale, introdotta proprio in vista della sospensione dei colloqui familiari.

Ieri la direttrice del carcere della Vallette ha ammesso le negligenze dell’amministrazione carceraria nascondendosi però dietro un dito sulle questioni che potrebbero essere direttamente e facilmente risolte, facendo da scaricabarile sul resto, avanzando una generica mancanza di fondi. Sono risposte assolutamente non soddisfacenti e le cose devono muoversi subito.

Ogni ora che le nostre compagne passano in sciopero della fame è un’ora di troppo, sosteniamo Dana, Fabiola, Stefania, Maria Emanuela e le altre in tutti i modi possibili, non lasciamole sole in questa battaglia enorme che hanno scelto d’intraprendere indicandoci una volta di più, con l’esempio, come si affrontano a testa alta soprusi e ingiustizie.

L’unica vera tutela della salute è e resta la libertà, svuotiamo le carceri per preservare la salute di tutte e tutti.

Da notav.info

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

DANA LIBERAsciopero della fame

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Venezia: sgomberato con violenza il “matrimonio di protesta” di Extinction Rebellion. 43 persone trascinate in Questura

Riceviamo e pubblichiamo… L’azione di Extinction Rebellion di questa mattina in piazza San Marco è stata sgomberata con violenza dalle forze dell’ordine dopo soli 20 minuti dal suo inizio. Sebbene tutti i presenti fossero già stati identificati e la manifestazione non ponesse alcun pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico, 43 persone in totale – […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

1.5° è ormai superato: quanto diventerà calda la Terra?

Potrebbe essere “tecnicamente possibile” mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi… ma ciò non accadrà.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Chi importa in Europa il gas di Israele?

Le guerre di Israele si nutrono anche di gas: quello estratto dai giacimenti offshore di Tamar, Leviathan, Karish e Tanin (questi ultimi contesi con il Libano), e in previsione anche di quello sottratto ai palestinesi nei mari di fronte a Gaza. di Collettivo Gastivists, da ECOR Network Come è noto, nell’autunno 2023 il Ministero dell’Energia […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Resistenza contro il saccheggio a Oaxaca

Il 7 giugno 2025, sotto il sole di Playa Salchi, un uomo cammina con il figlio verso il suo terreno. Di fronte alla prima staccionata, un bossolo di fucile brilla come un avvertimento silenzioso.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“In Val Susa la repressione non ci ha vinto”, intervista a Nicoletta Dosio

Nicoletta Dosio la storica attivista del movimento No Tav sta terminando un anno di detenzione domiciliare per la sua lotta contro la linea ad alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (II PARTE)

I primi due cantieri stanno cominciando a mostrare le loro conseguenze disastrose sul nostro territorio, un terzo sta per essere installato e sarà potenzialmente il più impattante su tutto l’eco-sistema (ambientale, economico e sociale) valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (I PARTE)

A pochi giorni dalla manifestazione del 10 maggio, che ha portato migliaia di valsusini nuovamente in marcia contro il deposito di smarino spostato da Salbertrand alla piana di Susa, ci teniamo a pubblicare in due puntate questa intervista alla ricercatrice Paola Imperatore. da notav.info Abbiamo invitato Paola all’assemblea che si è tenuta mercoledì 7 maggio […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per salvare la piana di Susa

Ripubblichiamo di seguito il comunicato uscito in occasione della marcia popolare No Tav tenutasi ieri, 10 maggio, a tutela della piana di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Tuscia dice no al deposito unico di scorie nucleari: domenica 11 marcia di protesta

Domenica 11 maggio a Corchiano- Viterbo la Tuscia manifesta nuovamente per dire No all’ipotesi del deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere di Palermo: 400 detenuti in sciopero della fame

400 detenuti in sciopero della fame. L’associazione Yairahia Onlus, attiva per i diritti dei reclusi, spiega i motivi della protesta nel carcere di Palermo : “In una situazione carceraria disastrosa che l’anno scorso ha registrato il record di suicidi, ed in cui il sovraffollamento è una costante, appare assurdo gravare in maniera ancora maggiore sulla […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera dalle detenute del carcere di Torino

Le detenute del carcere di Torino hanno iniziato uno sciopero della fame a staffetta. A comunicarlo è Nicoletta Dosio che ha ricevuto la lettera.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I prigionieri repubblicani iniziano 24 ore di sciopero della fame a sostegno dei detenuti palestinesi.

I prigionieri repubblicani di tutta l’Irlanda si apprestano a fare uno sciopero della fame di un giorno, venerdì, a sostegno dei palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La lotta contro il 41bis non è finita

Domenico Porcelli ha 49 anni ed è della provincia di Bari. Dal 2018 si trova in stato di detenzione, condannato a 26 anni e mezzo di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso con una sentenza ancora non definitiva.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al 41 bis e in sciopero della fame da 5 mesi, adesso chiede l’eutanasia

Domenico Porcelli sta portando avanti uno sciopero della fame: dal 28 aprile scorso il detenuto ha smesso di alimentarsi in segno di protesta, perché la misura del regime di 41-bis a lui applicata è stata prorogata.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere: due detenuti in sciopero della fame morti nel carcere di Augusta

Due detenuti nel carcere di Augusta nel Siracusano, sono deceduti in ospedale a distanza di un mese l’uno dall’altro per le conseguenze di uno sciopero della fame. Si tratta di un siciliano, morto ad aprile e di un russo, deceduto il 9 maggio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ morto Khader Adnan, prigioniero in sciopero della fame

Il prigioniero palestinese in sciopero della fame da 86 giorni, Khader Adnan, 45 anni, alto dirigente del gruppo di resistenza palestinese del Jihad islamico, è morto mentre si trovava in detenzione amministrativa sotto custodia israeliana.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Alfredo Cospito interrompe lo sciopero della fame

Dopo quasi 6 mesi di digiuno, all’indomani della decisione della Consulta sul suo caso, Alfredo Cospito, ha deciso di interrompere lo sciopero della fame contro il 41bis, iniziato il 20 ottobre.