InfoAut
Immagine di copertina per il post

Radio Blackout nella lotta No Tav

 

E se una radio è libera, ma libera veramente

Ieri, tutto il giorno con l’orecchio alla radio, Radio Blackout ovviamente, per avere notizie di prima mano sulle condizioni di Luca Abbà, sulla dinamiche della caduta, sulle reazioni e le mobilitazioni di chi lo conosce e di chi condivide la sua lotta, quella contro il TAV, opera simbolo dell’autoritarismo politico e dello spreco di denaro pubblico. La faziosa informazione della radio antagonista, di parte perché assiduamente impegnata e partecipe della protesta No Tav, era l’unico modo per avere un quadro più realistico possibile degli avvenimenti, dal raid mattiniero alla baita delle ruspe della Ltf (ditta che dovrebbe effettuare gli scavi) e delle forze dell’ordine, ai bollettini medici diramati dall’ospedale, nonchè all’oramai celebre telefonata di Luca Abbà alla radio, mentre sul traliccio avverte della presenza di un poliziotto «rocciatore», poco prima di crollare a terra. E ancora l’assemblea pubblica a Bussoleno, seguita in diretta, ascoltando gli interventi rabbiosi e determinati del popolo della valle, così come il racconto delle tante iniziative spontanee, blocchi, presidi, scioperi e cortei, la voce diretta del movimento in tutta Italia.

Il resto dell’informazione nazionale era come sempre anestetizzata nei comunicati ufficiali della Polizia di Stato, nei commenti insipidi e inservibili dei leader di partito, nel resoconto stupito di quanto si possa essere imprudenti per una cosa così romantica e demodé come la lotta politica, e, intanto, un giornale della peggiore risma reazionaria come «Libero» si sentiva in dovere di domandare ai lettori, in un sondaggio, se Luca Abbà se l’era andata a cercare. Ma, d’altro canto, era la stessa abulica e asservita informazione che aveva relegato l’imponente manifestazione No Tav di sabato scorso alla stregua di un episodio di costume locale: come a dire, di meglio non possono proprio fare.

Ieri, se mai ce ne fosse il bisogno, una radio cittadina ha dato lezioni di giornalismo ai colossi dell’etere; quel piccolo covo di sovversivi, da molti indicato come luogo pericoloso, tanto da meritare un’occhio di riguardo costante da parte della Digos, è riuscito a creare un esempio brillante di informazione partecipata, viva e attenta.

Lunga vita a Radio Blackout. Lunga vita alla protesta No Tav. 

 

Segue il comunicato stampa di Radio Blackout, stillato dopoi fatti che hanno coinvolto il nostro compagno Luca in Clarea

Luca Abbà è parte di Radio Blackout: collaboratore e coordinatore della trasmissione Radio No Tav.

Fino a pochi istanti prima di cadere, Luca stava trasmettendo in diretta dal traliccio sulle libere frequenze di Radio Blackout.

Luca stava resistendo a un attacco di polizia per difendere la sua terra.

L’attacco da parte delle forze dell’ordine è avvenuto con modalità criminali e i soccorsi disponibili nell’area del cantiere hanno tardato ad intervenire.

Mentre veniva sprecato tempo prezioso per Luca, a terra esanime e gravemente ferito, i lavori non si sono fermati e le forze dell’ordine hanno garantito la prosecuzione.

Come se tutto ciò non bastasse nel corso della giornata, anche dopo quei drammatici momenti, i lavori sono continuati per decisione del Comitato Provinciale per l’ordine e la  sicurezza: una decisione discutibile, umanamente e politicamente deprecabile.

Noi, da sempre, siamo contrari alla costruzione della Torino-Lione dell’Alta Velocità, all’ulteriore deturpazione della Val  Susa e ci impegnamo a continuare a raccontare la versione dei fatti attraverso l’etere, così come Luca ha sempre fatto al nostro fianco.

Forza Luca – radioblackout.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

notavradio blackouttorinoval susa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inaugurazione del Salone dell’Auto a Torino: la protesta silenziosa delle Red Rebels di Extinction Rebellion

La cerimonia di inaugurazione del Salone dell’Auto 2025 è stata disturbata da Extinction Rebellion, con la presenza muta e solenne delle Red Rebels. Una critica al modello di mobilità e sviluppo che ogni anno viene riproposto nel centro di Torino e una denuncia della presenza di aziende coinvolte nelle operazioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio studentesco No Tav: giorni di lotta, formazione e resistenza in Val di Susa

Si è concluso sabato al presidio di Venaus il campeggio studentesco che, per diversi giorni, ha visto la partecipazione di decine di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bolivia: I popoli indigeni paralizzano nei propri territori il progetto governativo di coltivazione della palma da olio

Il progetto governativo per coltivare la palma da olio o africana (Elaeis guineensis) è rimasto sospeso in certi territori dell’Amazzonia boliviana.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

E’ iniziato il campeggio studentesco al presidio di Venaus

Prende avvio il campeggio studentesco No Tav nello storico presidio di Venaus. Questa mattina si è tenuta l’assemblea contro la guerra, il riarmo e contro il genocidio in Palestina, occasione per discutere a partire dalle scuole itinerari di attivazione contro la guerra e per mobilitarsi sui territori in vista del corteo nazionale dell’8 novembre a Roma, lanciato questo luglio durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La truffa del Ponte continua

Alla vigilia della trasmissione del dossier alla Corte dei Conti, annunciata da Salvini come tappa decisiva dopo l’approvazione del CIPESS, denunciamo ancora una volta l’enorme operazione di propaganda e saccheggio che si nasconde dietro la parola “ponte”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le grandi opere, ovvero i giocattoli di Salvini

Non lo chiamavano “Trinità” ma “bimbominkia” e anche “cialtrone” e “incapace”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: in 10mila al corteo No Ponte

Sapevamo che sarebbe stato un corteo imponente. Non immaginavamo tanto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV tra milioni, polizia e teatrini: la farsa continua in Prefettura

Mentre si cerca di presentare una Valle pacificata, l’apparato politico-industriale a sostegno dell’opera Tav Torino-Lione si riorganizza attraverso l’ennesimo incontro in Prefettura, volto a rafforzare il controllo poliziesco del territorio e a ottenere nuovi finanziamenti pubblici.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Al via il campeggio No Pizzone II

Il coordinamento No Pizzone II organizza l’11 e 12 agosto 2025 a Rocchetta al Volturno (IS) due giornate di confronto, escursioni e proposte collettive contro la speculazione energetica e la marginalizzazione dei territori. Il programma definitivo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aggiornamenti dalla Global Sumud Flottilla e dalle mobilitazioni in Italia per la Palestina

Ieri sera l’ultimo aggiornamento dai canali della Global Sumud Flottilla riportava un avviso da parte di diversi governi di un probabile attacco israeliano, nei fatti la notte è passata con droni che hanno sorvolato continuativamente le imbarcazioni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuovi attacchi alla Global Sumud Flottiglia

Nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 settembre la Global Sumud Flottilla è stata interessata da attacchi tramite bombe stordenti, gas urticanti e materiali chimici non meglio identificati, che hanno causato danni ad almeno 4 navi – mentre ne hanno colpite almeno 11- e disagio agli equipaggi. Già dalla sera di martedì erano stati […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino: Iren licenzia sei lavoratori interinali

Pronto, servizio clienti Iren Mercato Torino? COSA SUCCEDE IN CITTA’? Guarda qui guarda la’ licenziamenti in produzione, boia faus!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Piemonte sa da che parte stare. In 30mila a fianco del popolo palestinese

Ieri 30.000 persone hanno invaso le strade di Torino arrivando da ogni angolo della Regione: Verbania, Forno Canavese, Val Susa, Pinerolo, Ivrea, Cuneo, Orbassano, Alessandria, Biella, Collegno, Novara, Mondovì, Vercelli, Asti, solo per citare alcuni dei territori presenti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Campeggio studentesco a Venaus dal 2 al 7 settembre: uniamoci contro chi ci vuole in guerra

Lanciamo un grande e allargato momento di confronto e lotta nei territori liberati di Venaus dal 2 al 7 settembre!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sul tentativo di discredito del Movimento No Tav in seguito alla marcia del 26 luglio: la parola al Comitato di Susa

Si é appena conclusa la 9a edizione del Festival Alta Felicità.

Un’edizione ricchissima, giovane (nel corpo e nello spirito), colorata, consapevole, affamata di verità, coinvolgente, inclusiva.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cronache di polizia: la stampa embedded e la fobia delle regie occulte

L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.