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Rogo Ilside: assediato l’ufficio del sindaco di Bellona

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Non si ferma la lotta della comunità bellonese dopo le assemblee degli ultimi giorni che avevano promesso iniziative anche nel periodo agostano. È stata l’assemblea molto partecipata del 10 agosto a chiamare a raccolta per il giorno seguente, venerdì 11 agosto, al comune di Bellona per chiedere al sindaco chiarimenti in merito agli atti in suo potere, che unici dovrebbero dar inizio al lungo e nebuloso iter per la bonifica. Determinata l’assemblea e ancora di più la partecipazione all’iniziativa al comune di questa mattina, dinanzi ad un iter non più rimandabile ma che a quanto pare, come emerso dall’incontro al comune, si prospetta lungo.

L’ilside brucia ancora, e ancora si è in attesa tra i continui rimpalli di responsabilità tra ditte, Comune, Regione e Procura. La lotta non si ferma perché le risposte istituzionali non sono all’altezza. Nonostante il periodo di ferragosto il Comitato annuncia iniziative nei prossimi giorni, per continuare a battere la strada della verità e della giustizia sul disastro Ilside, chiedendo la bonifica immediata e l’abbattimento del sito dei veleni, che ancora ad oggi emette fumarole tossiche quotidianamente. 

Il primo incendio fu nel 2012, e dopo infinite vicende giudiziarie, mancate bonifiche, atti scritti utilizzati come carta straccia, continui sversamenti nonostante i sequestri giudiziari, il sito di stoccaggio in località Ferranzano è stato di nuovo dato alle fiamme lo scorso 11 luglio 2017, e si rischia di nuovo di interrare la verità, mentre i pericolosi veleni delle fumarole in atto continuano ad inondare le case e le terre di chi li abita e coltiva.

Nelle prossime settimane intanto varie iniziative si articoleranno sui territori in provincia, camminando dritti verso la mobilitazione del 7 ottobre a Calvi Risorta. Una data che dai luoghi del disastro è stata lanciata come ultimatum a chi di dovere per la bonifica dell area della ex-Pozzi e dell ilside. Una data che vede esondare i limiti territoriali serpeggiando tra le tante realtà in lotta regionali, perchè questa lunga estate di roghi e veleni ha tenuto in scacco due intere province, quella di Napoli e Caserta. E di risposte ancora non ne sono arrivate.

 

 

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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