7Ottobre a Calvi: in marcia per le bonifiche e contro Invitalia, bloccata l’A1 Roma-Napoli
Questa mattina a Calvi Risorta (ce) sono scesi in strada comitati, centri sociali e collettivi da tutta la Campania per chiedere l’immediata bonifica della discarica ExPozzi, una delle discariche di rifiuti tossici più grande d’Europa, ma soprattutto per imporre che le stesse non vengano affidate al carrozzone governativo Invitalia.
In strada a Calvi anche la comunità di bellona, piccolo centro a pochi kilometri di distanza, colpita dal rogo della Ilside, un deposito di rifiuti speciali, avvenuto lo scorso luglio.
Dalle prime luci dell’alba il piccolo centro in provincia di Caserta è stato occupato da decine di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, ma questo non ha intimorito la comunità che ha raccolto l’invito a scendere in piazza, dall’Agro Caleno fino a Caserta , Napoli, Bagnoli, dove è la stessa Invitalia che dovrebbe attuare le bonifiche della ExItalsider, un momento quindi anche per contaminare e connettere le varie esperienze di lotta presenti sul territorio campano. Il corteo militante e determinato ha attraversato le strade di Calvi e si è riversato sulla statale Casilina, occupandola per più di 3 ore. Proseguendo sulla statale ha raggiunto l’area archeologica dell’antica Cales, dove con un’azione diversiva, che ha visto alcuni compagni occupare il castello aragonese e calare uno striscione, l’azione ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine che non si sono accorte che dal corteo si staccasse un altro nutrito gruppo di compagni che, attraverso l’antica città romana, hanno tagliato le reti di protezione e sono riusciti a occupare l’autostrada A1 Roma-Napoli in entrambe le direzioni di marcia. Sono state realizzate delle barricate con pietre e alberi per impedire alle forze dell’ordine di entrare nell’area archeologica, mentre altri occupavano le corsie con tronchi e grossi rami. Il blocco dell’autostrada si è preoccupato di comunicare con i tanti incolonnati sul disastro ambientale e sanitario che vivono queste terre.
Dopo il blocco il gruppo che aveva bloccato l’A1 è riuscito a rientrare, attraverso stradine di campagna, nel corteo, che ha proseguito fino alla piazza dove era partito in mattinata con l’impegno di implementare le azioni di disturbo e sabotaggio sul territorio, e con l’impegno di lavorare a una grossa mobilitazione contro il biocidio e i veleni da fare a Napoli nei prossimi mesi.
Intanto il Comitato per l’Agro Caleno, in seguito alle azioni di oggi, sarà ricevuto in Prefettura martedì per un tavolo sulle questioni Pozzi e Ilside, un tavolo dove, come è stato ribadito stesso dal corteo, se si andrà, si andrà esclusivamente per ribadire che Invitalia non sarà mai benvenuta sul questi territori, e la marcia di oggi è stata la prova lampante della determinazione con cui si proseguirà su questa strada. Di certo un punto di arrivo che non è per nulla risolutivo in merito a quanto ci si aspetta nei prossimi mesi!
Il dato certo dalla giornata calena è l’indisponibilità a subire ancora, soprattutto a fronte di questa lunga e venefica estate campana fatta di roghi e disastri, per questo motivo i partecipanti si sono dati appuntamento già dai prossimi giorni per mettere in piedi iniziative e azioni di sabotaggio contro Invitalia e per una bonifica reale e sotto il controllo delle comunità investite dai disastri.
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