Severino, ministro della Tav e dei lacrimogeni
Gira che ti rigira, però, qualcuno scopre che il ministro – ancora titolare di uno studio legale, cui tornerà a fine carriera governativa – risulta avvocato di parte Tav. Un po’ come Corrado Passera, passato da BancaIntesa (che sostiene finanziariamente il progetto) al ministero dello sviluppo. E per fortuna che con questi qua dovevamo aver lasciato alle spalle i “conflitti di interesse”.
Leggere per credere:
#sapevatelo: lo studio legale di LTF è lo studio Severino di Roma, proprio quello del Ministro della Giustizia Paola Severino.
Quello a cui stiamo assistendo, con lo sfoggio di mille poliziotti, muri, reti e viabilità da ordine pubblico per tre trivelle, sembra un pò la rivincita della lobby si tav nei confronti della Valle. Certo nulla è scontato in questa vicenda, ma abbiamo imparato nel tempo che le azioni che LTF&C mettono in piedi hanno sempre e sopratutto valore simbolico.
Tre trivelle con un esercito di polizia, statali e autostrada blindate e chiuse a piacimento, sono lo sfoggio della forza e dell’impunità di cui gode questo enorme “sistema tav” (Virano poi scodinzola e abbaia ma i suoi meriti sono uguali allo zero).
Poi c’è la nuova strategia in piedi: quella del risarcimento dei danni, che apprendiamo essere di almeno un milione di euro nei nostri confronti, per tutti i procedimenti penali e civili nei quali LTF inzia a presentarsi coem parte lesa.
Insomma potrebbe sembrare il momento delle soddisfazioni in casa Tav ma attenti…che dopo le discese iniziano di nuovo le salite…
Certo è semplice giocare al più forte quando hai dalla tua un esercito e uno studio legale al governo: lo studio legale di LTF è lo studio Severino di Roma, proprio quello del Ministro della Giustizia Paola Severino.
Poi c’è il vertice del 3 dicembre, dove l’Italia ha bisogno di dimostrare che qui le cose filano lisce, e quindi ecco la grande strategia in piedi.
Quindi torniamo tutti a casa, bravi, tranquilli e spaventati? Ci spiace per voi, ma no, non ci avete impressionato. Dovete sapere che per il movimento notav questa è una battaglia di lunga durata, molti di noi hanno già messo in conto di spederci molti anni, sacrifici e anche denunce e arresti. Notav sono morti ed altri sono nati, i bambini che facevano i cortei nei passeggini spinti dai genitori, oggi vengono ai cortei con gli amici.
Siamo consapevoli del percorso che abbiamo di fronte e anche se ieri non abbiamo fermato la trivella, come scrivo i giornali e dichiarano i telegiornali, state certi che rappresentiamo un problema e nostro compito è diventare sempre più problematici.
Siamo gente di montagna, non dimenticatelo mai, abituati a fare i sentieri e in montagna, è il passo che conta, e noi il passo giusto lo conosciamo, voi invece occhio al fiatone!
tratto da Contropiano
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