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Susa, nel 70° della Liberazione c’è ancora molto da fare

Organizzato da un giornalista a caccia di notizie per qualche click sul suo sitino, nella fattispecie è stata una parata propagandistica per qualche politico e della lobby del tav.

Ma non c’è da stupirsi, questo è il vero volto del sistema tav sul nostro territorio, trattato al pari di un paese occupato militarmente, di una colonia di antica memoria. Vedere i nostri ragazzi identificati all’entrata della scuola è una diretta conseguenza del conflitto aperto in Valle, e l’unico modo che il sistema tav ha per affermare la propria forza è la militarizzazione, perfino davanti alle nostre scuole.

Si dovrebbero vergognare i signori ripresi in questa foto, in divisa e non, si dovrebbe vergognare chi ha permesso tutto questo, e chi ha organizzato questo oltraggio alla libertà di circolazione.

Alla vigilia del settantesimo Venticinque Aprile soprusi come questi fanno ribollire il sangue e non possono che darci stimoli in più per lottare. I nostri giovani non han bisogno di essere indottrinati, vivono e crescono tra un popolo sano, con valori e principi che si sono costituiti in movimento da molto tempo, forse da più di quello che si può immaginare. Dal tempo in cui l’invasore parlava tedesco e la viltà portava la camicia nera.

Non dimentichiamo e non dimenticheremo neanche questo.

E come ha scritto a caldo un notav oggi:

“…Questa è la conseguenza vera del Tav in Val Susa. Colonizzano una scuola per propaganda, la blindano e identificano gli studenti all’ingresso, che possono partecipare al convegno organizzato solo battendo le mani.
Sembra una zona colonizzata, un paese in guerra e invece, sebbene sia militarizzata e in guerra (dichiarata contro la popolazione,) siamo in una Valle Alpina che vuole solo essere distrutta e la popolazione messa a tacere, per gli sporchi interessi di politici e cricche varie.
Siamo nel 70° della Liberazione e c’è ancora molto da fare!….”

 


 

Giovani No Tav, esibire la carta d’identità per entrare a scuola

Nei giorni scorsi il direttore del settimanale ValsusaOggi ha indetto un convegno invitando i personaggi politici della Valsusa a parlare con i ragazzi delle scuole, futuri elettori. In questo modo di fatto c’è stata una vera e propria campagna elettorale all’interno della scuola. Scuola nella quale però non si può parlare della questione TAV.
Per questo motivo sta mattina diversi ragazzi e ragazze si sono riuniti all’entrata dell’ Itis E. Ferrari di Susa per manifestare il loro dissenso verso il teatrino politico che avveniva all’ interno dove coloro da cui trasuda vigliaccheria si sono prodigati per farsi vedere interessati rispetto alle proposte dei giovani.
In realtà è stata una messa in scena politica.
Notevole inoltre il dispiegamento di forze dell’ordine, anche in assetto antisommossa.
Come giovani no tav ci sentiamo profondamente indignati da tutto ciò che è accaduto sta mattina e ci poniamo la domanda: perché una scuola deve essere quasi militarizzata per quello che loro spacciano come un semplice incontro per gli studenti?
Riportiamo a seguito la lettera scritta da uno studente presente oggi al presidio:

Questo,oggi è il modo comune di dire no,
di molte persone e di molti giovani offesi.
É il grido di noi studenti che non siamo liberi di esprimere le nostre idee.
É il grido di ogni lavoratore onesto italiano.
Perché questo, contrariamente a quanto si possa pensare non è altro che un modo per strumentalizzarci.
É il modo per renderci ciò che vogliono,
le camionette all’interno e la negazione di esprimere le nostre idee non è nient’altro che un modo per favorire la nostra povera politica corrotta.
Esibire la carta d’ identità all’ingresso della mia scuola, anche se purtroppo mi viene difficile chiamarla tale.
Per poi essere scortati sino alle proprie aule.
Qui oggi si è parlato di futuro, un futuro dove però come possiamo ben vedere non saremo liberi di esprimere la nostra opinione.
Questo è ciò che ci passano…
È la possibilità negata di far valere le idee dei giovani.
Oggi a questo progetto non si è potuto parlare di trasporti, né quantomeno di proposte giovanili.
Perché?
Perché forse si rendono conto di essere nel torto.
Perché da sempre le idee non uguali,non conformi e non standard hanno intimorito tutte quelle persone che adesso si dicono aperte al dialogo.
Ecco perché noi oggi siamo qui!
A mio parere è stata una mossa puramente politica, mirata alla strumentalizzazione vera e propria degli studenti.
Ora e sempre No Tav

 

da notav.info

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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