InfoAut
Immagine di copertina per il post

La sanità che viene tra finanziarizzazione e algoritmi predittivi

La possibilità di sviluppare nuovi metodi per prevedere le condizioni di salute delle persone è lo strumento tramite il quale la finanza e le agenzie di assicurazioni possono massimizzare i profitti dagli investimenti nel settore delle prestazioni sanitarie.

Per esempio, un gruppo di ricercatori dell’Università di Nottingham ha sviluppato un algoritmo di machine-learning in grado di predire la probabilità di avere problemi relativi a infarti o ictus che ha una precisione uguale, se non migliore in alcuni casi, di quella di un medico.

Hanno elaborato degli algoritmi tramite i quali un computer è in grado di imparare a riconoscere i fattori di rischio e calcolarne l’incidenza. All’algoritmo sono stati forniti i dati di oltre 300mila pazienti del Regno Unito, la maggior parte utilizzata per fargli generare il modello predittivo mentre la restante parte è stata utilizzata per testarne l’accuratezza delle previsioni. Il risultato è che l’algoritmo fa predizioni migliori delle linee guida elaborate dall’American College of Cardiology/American Heart Association (ACC/AHA) nel 7,6% dei casi e lancia l’1,6% in meno di falsi allarmi.
Inoltre sembra che l’algoritmo di machine learning sia in grado di individuare dei fattori di rischio che non sono contemplati dalle linee guida esistenti.

Questo esempio non è l’unica applicazione che promette dei miglioramenti nel campo della medicina e nelle quali alcune attività svolte dai medici possono essere svolte da una macchina. Peraltro la disponibilità di dati e lo sviluppo di algoritmi possono produrre dei vantaggi, oltreché degli svantaggi, in molti campi della società.

In un’intervista su Wired Elena Bonfiglioli, a capo dell’Health Industry business di Microsoft, rispondendo alla domanda sui tempi previsti per una medicina predittiva applicata su scala massiccia ha rilasciato una dichiarazione che racchiude alcuni degli aspetti da tenere in conto:

«Tra i 3 e i 5 anni. Le tecnologie già ci sono. Ora sta ai cittadini-scienziati, come li chiamo, rendersi disponibili a condividere i propri dati. Sempre in forma aggregata, anonimizzata o semi-anonimizzata. Bisogna rendersi conto che come donare il sangue è un gesto di disponibilità alla sanità pubblica anche mettere a disposizione della comunità scientifica le informazioni personali e quelle che raccogliamo è oggi fondamentale. Li chiamo dati per il bene pubblico, dalla cui base nascono i diritti e le scoperte del domani, in tutti i settori, non solo nella sanità».

In generale, la richiesta di condivisione dei propri dati è ormai comune a qualunque aspetto della vita, spesso anche senza che l’individuo ne sia pienamente consapevole. Infatti questo tipo di informazioni sono direttamente ricchezza economica per chi ne risulta proprietario, per chi le manipola e le sa analizzare. Inoltre, nel vasto campo di applicazioni di una tale mole di risorse alcune possono essere potenzialmente a beneficio dell’intera società, come ricorda la dirigente Microsoft, ma in ogni caso, al momento, la progettazione e l’uso di queste risorse è totalmente opaco alla stragrande maggioranza delle persone ed è esclusivamente sotto il controllo di chi le sfrutta ai fini capitalistici.

Nel caso della applicazioni alla medicina predittiva, questa affermazione assume concretezza proprio alla luce delle trasformazioni che il governo Gentiloni-Renzi apporterà al sistema sanitario nazionale in favore del capitale finanziario: un avanzamento nelle possibilità della medicina, sarà in realtà lusso per pochi e strumento di profitto finanziario.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Culture

Palestina, dove si uccide anche la cultura

Come archeologi impegnati nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, sentiamo l’esigenza e il dovere di esprimerci su quanto accade nella Striscia di Gaza e nel resto della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo schianto di un imperialismo straccione

Una rivoluzione che, se aveva fatto scrivere ad una importate testata giornalistica britannica che: «Il capitalismo è morto in Portogallo», aveva avuto però i suoi effetti più sconvolgenti e duraturi in Africa, nei territori un tempo facenti parte dell’”impero” portoghese: Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde.

Immagine di copertina per il post
Culture

Respirando Gaza

Respiro i miei pensieri, non sono io, è un verso di Blessing Calciati, l’ho letto ieri sera ed è perciò che stanotte mi sono svegliato respirando male.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

Immagine di copertina per il post
Culture

Diritto all’abitare, diritto alla città

Il tema dell’abitare ha assunto una centralità paragonabile al tema lavoro, nella definizione delle gerarchie sociali e dei destini individuali, dentro le metropoli tardocapitaliste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.