InfoAut
Immagine di copertina per il post

Chevron: 22 anni di crimini ambientali a norma di legge

L’estrazione dei combustibili fossili figura tra le prime cause del surriscaldamento globale, sia per le procedure condotte dalle varie compagnie del settore, che per l’inquinamento derivato dalla combustione dei carburanti di derivazione.
Tra le multinazionali regine di questo mercato, all’undicesimo posto nella lista delle compagnie petrolifere, c’è sicuramente Chevron, un’azienda che ha all’attivo circa 30 casi di violazione dei diritti umani in tutto il mondo, crimini che si allargano allo sfruttamento
ambientale e animale.
Chevron divenne famosa negli anni 70 grazie ad una sua affiliata, la Texaco, che tra il 1964 e il 1990 ha avvelenato l’Amazzonia ecuadoregna attraverso lo sversamento di milioni di litri di rifiuti tossici. Un disastro ambientale, conosciuto ancora oggi come il più
grande nella storia del paese, che ha colpito diverse popolazioni indigene, la biodiversità vegetale e animale ospitata in oltre due milioni di ettari di terra, e inquinato le falde acquifere.
Per più di 22 anni Chevron ha avvelenato queste terre, versando intenzionalmente oltre 60 miliardi di litri di acque reflue tossiche nei fiumi dell’Amazzonia ecuadoregna, occupando 500 mila ettari di foresta, causando l’estinzione di due tribù indigene e il decesso di
almeno 2.000 persone colpite da casi di cancro.

Nonostante gli evidenti crimini commessi, lo scorso 7 giugno la Corte suprema degli Stati Uniti ha emesso una sentenza definitiva sul caso, assolvendo Chevron da ogni accusa di sfruttamento, e condannando invece l’Ecuador che adesso dovrà pagare 106 milioni di dollari alla multinazionale petrolifera.
L’Ecuador, infatti, aveva più volte espresso la propria preoccupazione nel dover affrontare una causa di fronte ad una Corte di cui non riconosceva la giurisdizione, voluta invece da Chevron in quanto statunitense.
L’ennesimo esempio di come le istituzioni facciano esclusivamente il gioco delle grandi multinazionali, oltre ad essere un segnale molto preoccupante in merito agli accordi di libero scambio e all’approvazione del TTIP.
E mentre l’Ecuador si vede costretta a risarcire quella stessa multinazionale che gli ha avvelenato le terre, la Chevron continua indisturbata nelle proprie opere di sfruttamento ambientale e sociale spostandosi in Nigeria, dove da qualche anno ha intensificato le
opere di estrazione.
Una terra già sufficientemente violentata da Shell e Eni negli anni 90, che videro la resistenza del popolo Ogoni contro le operazioni condotte da queste multinazionali, e l’assassinio nel 1995 di Ken Saro-Wiwa, poeta attivista, impiccato con altri otto membri della sua tribù per aver lottato contro la colonizzazione delle terre e le violenze subite dal suo popolo.
Dopo oltre 20 anni da quei fatti il Delta del Niger viene nuovamente colpito, in questo caso da Chevron attraverso il campo Agbami, giacimento scoperto nel 1998, una struttura che si trova a 113 chilometri al largo della costa e che si estende per 182 chilometri.
L’installazione per l’estrazione sottomarina di petrolio, che lavora ad una profondità di 1.463 metri, nel 2015 ha fatto registrare una produzione media di 129.000 barili di greggio e 14 milioni di metri cubi di gas naturale.
Ma Chevron ha già in cantiere l’ampliamento del progetto attraverso la creazione di Agbani2 e Agbani3, ovvero pozzi sottomarini legati tra di loro ad una nave galleggiante sulla quale sia possibile procedere con lo stoccaggio e la produzione del carburante.
Dal marzo del 2016 ad oggi la Chevron ha subito diversi attacchi da parte dei Delta Avengers, un gruppo armato che lotta per l’indipendenza del Delta del Niger dal governo Nigeriano che, come accadde già all’epoca dell’uccisione di Ken Saro-Wiwa, vive con
colpevole passività le azioni condotte dalla multinazionale statunitense.
Decenni di regimi oppressivi, violenze subite a livello ambientale e sociale, espropri e uccisioni, hanno condotto un popolo esasperato alla costituzione di gruppi armati nel tentativo di contrastare chi da sempre conduce i propri affari con l’utilizzo di armi, direttamente o assoldando squadroni della morte.

Fonti: Radio Mundo RealReuters Rinnovabili

 

da

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

XXXIII Festa di Radio Onda d’Urto. 6-23 agosto 2025: tutto il programma!

La Festa di Radio Onda d’Urto si tiene da mercoledì 6 a sabato 23 agosto 2025 in via Serenissima a Brescia! Quella 2025 è un’edizione – la numero XXXIII – speciale perché coincide con i primi 40 anni (1985-2025) di Radio Onda d’Urto!

Immagine di copertina per il post
Culture

Vita e morte di Raffaele Fiore, quando la classe operaia scese in via Fani

Raffaele Fiore ha incarnato l’antropologia ribelle, l’irriducibile insubordinazione di quella nuova classe operaia

Immagine di copertina per il post
Culture

E’ uno sporco lavoro / 2: assassinare i brigatisti non è reato

Andrea Casazza, Gli imprendibili. Storia della colonna simbolo delle Brigate Rosse (nuova edizione), DeriveApprodi, Bologna 2025. di Sandro Moiso, da Carmilla Più volte su Carmillaonline chi qui scrive ha avuto occasione di annotare come siano ormai numerosissime le storie e le testimonianze riguardanti l’esperienza della lotta armata condotta in Italia da formazioni di sinistra di vario genere. […]

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Culture

Leggere la Cina è capire il mondo

Non è semplice, in un periodo di attacco agli atenei e al pensiero non mainstream, trovare studi sulla Cina sottratti al paradigma “noi e loro”.

Immagine di copertina per il post
Culture

«Banditi» per necessità ovvero la Resistenza così come fu

«Una nuova retorica patriottarda o pseudo-liberale non venga ad esaltare la formazione dei purissimi eroi: siamo quel che siamo: […] gli uomini sono uomini»

Immagine di copertina per il post
Culture

Combattere per poter combattere. Storia del pugilato femminile

Nel mondo sportivo attuale la differenza tra ambito maschile e ambito femminile è ancora accentuata sotto molti punti di vista.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’Eternauta: neve letale su Javier Milei

C’era molta attesa per l’uscita della serie Netflix tratta da L’Eternauta, il capolavoro del fumetto di fantascienza scritto da Héctor Oesterheld, disegnato da Francisco Solano López, e pubblicato sul periodico argentino Hora Cero Suplemento Semanal dal 1957 al 1959, poi ristampato nel 1961 su testata omonima.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Taser: due persone morte nel giro di 24 ore dopo essere state colpite dalle pistole elettriche

Un’altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi che è deceduto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. 

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aggiornamenti su Alfredo Cospito e proposta contro il blocco della posta

Per rompere l’isolamento a cui l’anarchico Alfredo Cospito* è sottoposto tramite il blocco praticamente totale della corrispondenza, rilanciamo qui la chiamata a mandargli cartoline e lettere…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso