InfoAut

Claudio Lotito spiegato brevemente da Carlo Marx

Da quando l’economia è il fatto sociale egemone nel mondo del calcio tante cose sono cambiate. Un tempo il calcio, e persino il professionismo dei giocatori, era uno dei luoghi per eccellenza della dissipazione di capitale accumulato. La televisione serviva per amplificare la portata globale di questo sport, che era già mondiale ai tempi dei primissimi apparecchi tv sperimentali, e la finanza non aveva alcun rapporto col calcio. Si pensi che ancora nel ’75 le agenzie di rating avevano poche decine di impiegati e non esistevano ancora i derivati. Oggi solo Standard & Poor’s, ad esempio, ha 10.000 dipendenti diretti e una delle sue tante filiazioni pubblica regolarmente analisi su un un prodotto finanziario importante: il calcio.

Sui diritti televisivi la Premier League inglese è stata, se si vuol parlare di commodification del calcio, definita dal Wall Street Journal la “merce che spacca”. Per non parlare del mercato delle scommesse, quello del denaro che genera denaro, che genera, sul calcio, più profitti della Toyota. Intesa come principale produttore di auto al mondo. Come dire che uno svago popolare nel fordismo è diventato un produttore di valore economico più elevato del maggiore produttore di auto del mondo. Scherzi della capacità di penetrazione del capitalismo.

L’emergere di Claudio Lotito – mediatore di capitali televisivi, di calciatori e, a quanto pare secondo inchiesta della magistratura, di scommesse – in un calcio globale così impetuoso è così destinato ad essere travolto da alcune regole del capitalismo. Si tratta di quelle fissate da Carlo Marx, insieme ad Engels, nel Manifesto. Vediamo:

-“La borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione” (Marx-Engels, Manifesto) . Anche nel calcio. Il Lotito che ha un potere di mediazione nella trattativa sui diritti televisivi, figura nuova anche rispetto a pochi anni fa, viene spazzato via dall’evoluzione delle piattaforme di produzione dei contenuti calcisitici.
-“La prima condizione di esistenza di tutte le precedenti classi industriali era invece la conservazione immutata del vecchio modo di produzione”. (Marx-Engles, Manifesto) Il capitalismo di relazione di Lotito, che presiede ad una produzione di valore vicina ai 3 miliardi di euro l’anno tramite diritti televisivi, è quindi destinato ad essere spazzato via dall’emergere di più potenti forze finanziarie del capitalismo globale.

-“L’ininterrotta trasformazione della produzione, il continuo sconvolgimento di tutte le istituzioni sociali, l’eterna incertezza e l’eterno movimento distinguono l’epoca della borghesia da tutte le epoche precedenti” (Marx-Engels, Manifesto). Certo, più che a Lotito questa frase andrebbe spiegata ai sauri della sinistra storica, in tutte le sue declinazioni, che si sono pietrificati di fronte ad ogni trasformazione. O ai narcisi della sinistra anticomunista che negano l’esistenza di Marx esattamente nelle novità dove invece trova conferma. Ma per Claudio Lotito queste parole significano altro: il castello di relazioni costruito con Tavecchio, e Galliani, è destinato a scomparire come lacrime nella pioggia.
-“La necessità di uno sbocco sempre più vasto per i suoi prodotti lancia la borghesia alla conquista dell’intera sfera terrestre. Bisogna annidarsi dappertutto, dovunque occorre consolidarsi e stabilire collegamenti” (Marx-Engels, Manifesto) . Oggi che i collegamenti

–ovvero i contenuti satellitari, via web e mobile- sono essi stessi merce al Lotito non resta che constatare che la rendita di posizione, che permette il controllo su prezzi, advisor e competitor del mercato televisivo del calcio italiano, è destinata a svanire.

Claudio Lotito, nell’occhio del ciclone per diritti Tv e scommesse, di sè dice di essere “un fanciullino” una volta tolte “le sovrastrutture” s’intende. Il punto è che la struttura -quella del capitalismo globale che col calcio produce profitti tramite tv e finanza- sembra proprio volersi liberare del fanciullino Lotito. Tutto scritto, tutto documentato, non nelle carte della magistratura italiana ma nel Manifesto di Marx ed Engels.

Il fantasma d’Europa si aggira così negli stadi semideserti di un calcio noioso, in mano a pochi rapaci alla ricerca dell’ultima rendita.

da senzasoste.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Emilio Quadrelli, un comunista eretico contro la guerra

Non vi può essere alcun dubbio che tutto il percorso intellettuale e politico di Emilio Quadrelli, scomparso nel 2024, si situi interamente nella scia dell’eresia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le guerre del Nord e il futuro degli equilibri geopolitici ed economici mondiali

A ben guardare, però, lo scontro apertosi ormai da anni, per il controllo delle rotte artiche e delle materie prime custodite dal mare di ghiaccio che corrisponde al nome di Artico ricorda per più di un motivo la saga della corsa all’oro del Grande Nord che l’autore americano narrò oppure utilizzò come sfondo in molti dei suoi romanzi e racconti.

Immagine di copertina per il post
Culture

Imparare a lottare: la mia storia tra operaismo e femminismo

Torna disponibile in una nuova edizione ampliata, nella collana Femminismi di ombre corte,  L’arcano della riproduzione di Leopoldina Fortunati, uno dei testi di riferimento nella teoria femminista marxista italiana — e non solo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Un’Anabasi post-sovietica. Storia del Gruppo Wagner

Gli uomini in mimetica camminano soli o a coppie dentro fitti banchi di nebbia, a malapena si intravedono i campi desolati attorno alla lingua di cemento.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il primo vertice antiterrorismo internazionale – Roma 1898

Un evento spesso trascurato dalla storiografia italiana, anche da quella che si è occupata del movimento operaio e delle sue lotte, ma che obbliga a riflettere su una serie di nodi ancora tutti da sciogliere

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Viva Askatasuna! Torino e la deindustrializzazione

Una volta chiamavano Torino la città dell’automobile.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allevatori ed agricoltori di nuovo in protesta in Belgio e Francia.

Di seguito ripotiamo due articoli che analizzano le proteste degli agricoltori che in questi giorni sono tornate ad attraversare la Francia ed il Belgio.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La violenza che non fa notizia

La violenza dello Stato: sgomberi, gas CS, idranti ad altezza persona e una narrazione mediatica che assolve chi colpisce e criminalizza chi resiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

È solo imperdonabile ignoranza?

Ecco che afferra l’immagine, la tira, la strappa, se ne impadronisce e con violenza la butta via, in modo che chi è fuori veda che si cancella tutto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino città partigiana: Que viva Askatasuna! 

Ripubblichiamo il comunicato uscito dal centro sociale Askatasuna in merito alla giornata di lotta di ieri. Alleghiamo anche un video racconto della giornata.