Continuano le proteste al carcere di Sollicciano, Firenze
Il carcere, costruito nel 1983 si trova nella zona sud-ovest della città ed ospita più di mille detenuti, anche se per capienza potrebbe accoglierne al massimo 447.
In questo penitenziario si conta nel 2013 il numero più alto di tentati suicidi nel paese (45) e atti di autolesionismo (348).
Ciò che non lo contraddistingue da altri carceri, oltre al sovraffollamento, sono le pessime condizioni igieniche e un ambiente malsano. In rete si può trovare numeroso materiale fotografico e reportages che attestano le drammatiche condizioni di un carcere a dir poco fatiscente.
La prima protesta risale al 4 gennaio, quando i detenuti della sezione penale maschile hanno deciso di gettare nei corridoi umidi i loro “materassi” di gommapiuma, oramai inutilizzabili, scegliendo di dormire quindi sul pavimento.
La seconda protesta risale alla giornata di ieri, 12 gennaio, in cui 120 detenuti hanno occupato un locale adibito a “spazio comune” per protestare contro la mancata consegna della spesa sostenuta all’esterno. A far notizia sui quotidiani locali è stato il fatto che alcuni agenti della penitenziaria siano stati “spinti” dai detenuti in occupazione.
La spesa all’esterno è ciò che permette ai reclusi di rifornirsi di carne, pesce, gas per le bombolette e tutto ciò che l’amministrazione carceraria non fornisce (ad esempio i prodotti per pulire le celle).
Questa mancata consegna, che si prolunga oramai da settimane, è addebitata al blocco del sistema informatico che gestisce gli acquisti effettuati dai detenuti del carcere.
La protesta è terminata solo con l’impegno della direzione a risolvere la situazione entro le 24 ore successive.
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