InfoAut
Immagine di copertina per il post

Cuba piange Teofilo Stevenson

..Con il sinistro tenevi la distanza e con il destro mettevi al tappeto, una sintesi di velocità, potenza a e precisione incredibili. Indubbiamente il miglior pugile della storia cubana e più volte medaglie d’oro alle olimpiadi. TEOFILO STEVENSON è stato un grande esempio anche come uomo, fedele ad un’idea, quella della rivoluzione cubana, e ad uno sport, quello popolare come lo intendiamo noi. È in tuo onore che porteremo avanti quelle stesse idee. Un saluto a un grande pugile e prima ancora un grande uomo.
AntifaBoxe, sempre su lo sguardo.

Palestra Popolare AntifaBox Torino

______________________________

Cuba piange Teofilo Stevenson, il fuoriclasse dei pesi massimi che ha fatto sognare milioni di connazionali, orgoglioso simbolo del dilettantismo e della rivoluzione castrista. Il gigante imbattibile è morto la scorsa notte a soli 60 anni, stroncato da un problema cardiaco, e la notizia domina tutti i notiziari, le prime pagine e i discorsi della popolazione, che a Stevenson era particolarmente legata e che il leggendario campione amava a sua volta. I tre ori olimpici e i tre ori mondiali vinti basterebbero a fare di lui quasi un unicum nella storia del pugilato, ma a farlo diventare un simbolo è stato quel “no” che oppose alle sirene del professionismo. Rimane in tutti gli amanti dello sport il dolore per la perdita e rimpianto per non aver potuto assistere ad un incontro tra lui e Muhammad Ali. Quel match rimase nei sogni, perché ai promoter Stevenson rispose: “I soldi non sono nulla confrontati all’amore di otto milioni di connazionali”. “Basta parlare di me – disse anni dopo Stevenson – e della mia mancata sfida con Ali. Io devo tutto a Cuba, ed al mio popolo. E’ della mia gente che si deve parlare, della sua grande umanità, del suo valore. Io ho solo seguito ciò che ritenevo giusto e che mi ha reso un campione. Devo tutto al mio popolo, e di lui, quindi di Cuba, si deve parlare”. Stevenson ha fatto la storia della boxe dilettantistica e fu l’iniziatore di una saga infinita di campioni, quelli venuti fuori seguendone l’esempio, come il suo erede Felix Savon (tre ori olimpici anche per lui), testimonianza infinita della bontà della scuola pugilistica cubana che lui stesso contribuì a perpetuare. La stella di Stevenson cominciò a brillare nel 1971, quando vinse i Giochi Panamericani, ma il suo valore emerse l’anno dopo a Monaco di Baviera, quando vinse la sua prima medaglia d’oro nella categoria dei massimi. Stevenson seppe ripetersi a Montreal 1976 e Mosca 1980, mancando il possibile poker nel 1984 a Los Angeles a causa del contro-boicottaggio degli stati comunisti. Ai Mondiali di boxe, vinse l’oro nei massimi nel 1974 e nel 1978, mentre nel 1986 si impose nella categoria dei supermassimi. Alto un metro e 90, dal peso forma di 93 chilogrammi, il cubano è stato considerato uno dei migliori pesi massimi di tutti i tempi. Una leggenda, capace di vincere 302 dei 321 incontri disputati grazie alla grande tecnica e alla impressionante potenza che si scatenava senza soluzione di continuità nei tre round degli incontri dilettantistici. Tra i pochi a resistergli fu anche un italiano, Francesco Damiani, che lo sconfisse per la prima volta dopo undici anni ininterrotti di imbattibilità ai campionati mondiali di pugilato del 1982. Stevenson sul ring era duro ma leale e molti suoi avversari, Damiani compreso, divennero in seguito suoi amici, apprezzandone il carattere semplice e schietto. A una domanda su quale fosse stato il suo avversario più difficile, una volta rispose: “L’allenamento. Il primo ostacolo è proprio l’allenamento, senza non si vince sul ring. E’ come all’università: se un ragazzo non si prepara, non passerà mai alcun esame. La paura? Sul ring è forte, prima di un incontro, ma bisogna saperla gestire ed affrontare”. Ultimamente Stevenson, che era vicepresidente della federboxe cubana, aveva avuto alcuni problemi di salute. A gennaio era stato ricoverato in terapia intensiva all’Avana per problemi epatici e cardiaci, ma sulle sue condizioni la stampa ufficiale cubana è sempre stata molto evasiva e non si sa se la crisi della scorsa notte sia legata a quell’episodio. Ora Cuba lo abbraccerà per l’ultima volta, con lo stesso amore con cui per tante volte lo aveva festeggiato.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Culture

Palestina, dove si uccide anche la cultura

Come archeologi impegnati nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, sentiamo l’esigenza e il dovere di esprimerci su quanto accade nella Striscia di Gaza e nel resto della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo schianto di un imperialismo straccione

Una rivoluzione che, se aveva fatto scrivere ad una importate testata giornalistica britannica che: «Il capitalismo è morto in Portogallo», aveva avuto però i suoi effetti più sconvolgenti e duraturi in Africa, nei territori un tempo facenti parte dell’”impero” portoghese: Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde.

Immagine di copertina per il post
Culture

Respirando Gaza

Respiro i miei pensieri, non sono io, è un verso di Blessing Calciati, l’ho letto ieri sera ed è perciò che stanotte mi sono svegliato respirando male.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

Immagine di copertina per il post
Culture

Diritto all’abitare, diritto alla città

Il tema dell’abitare ha assunto una centralità paragonabile al tema lavoro, nella definizione delle gerarchie sociali e dei destini individuali, dentro le metropoli tardocapitaliste.

Immagine di copertina per il post
Culture

XXXIII Festa di Radio Onda d’Urto. 6-23 agosto 2025: tutto il programma!

La Festa di Radio Onda d’Urto si tiene da mercoledì 6 a sabato 23 agosto 2025 in via Serenissima a Brescia! Quella 2025 è un’edizione – la numero XXXIII – speciale perché coincide con i primi 40 anni (1985-2025) di Radio Onda d’Urto!

Immagine di copertina per il post
Culture

Vita e morte di Raffaele Fiore, quando la classe operaia scese in via Fani

Raffaele Fiore ha incarnato l’antropologia ribelle, l’irriducibile insubordinazione di quella nuova classe operaia

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza