InfoAut

Deniz Naki, il curdo cresciuto nella Hafenstraße

Uno di quei momenti in cui la rivalità calcistica supera ogni limite e da vita a scene che mai vorremmo vedere nel calcio, penserete.

Tutto questo se stessimo parlando di un normale calciatore. Tutto questo se non stessimo parlando di Deniz Naki.

Deniz Naki nasce nel luglio dell’89 a Düren, Germania, cittadina sulla E40 a metà strada tra Aachen e Koln. I genitori però non sono originari del posto. Vengono dalla provincia di Tunceli, sarebbe meglio dire Dersim, e sono dei curdi-aleviti.

I problemi per la provincia di Dersim, antico nome curdo del luogo, iniziano con gli anni ’30 del ventesimo secolo. All’epoca Mustafa Kemal Atatürk, primo Presidente della Turchia, disse: “La questione del Dersim è la questione prioritaria della nostra politica interna. E’ necessario che il governo sia dotato di un’autorità ampia e illimitata e per eliminare a ogni costo questa ferita interna, questo repellente ascesso“. Che stava succedendo in quel lembo di terra dimenticato da Dio?

Nel Dersim hanno sempre vissuto svariate etnie in pace ed armonia tra loro. Incontravi curdi, armeni, aleviti, sunniti e cristiani. Tutti con una particolarità: non avevano nessuna intenzione di sottomettersi a qualcuno. Hanno provato ad introdurre la giurisprudenza islamica e la sharia, ma il Dersim disobbediva.

Negli anni 1937/38 l’eliminazione del “repellente ascesso” di cui parlava Ataturk equivalse allo sterminiodi più di 70.000 mila innocenti tra cui donne e bambini e alla deportazione in Anatolia occidentale della maggioranza dei sopravvissuti. Solo uccidendo i suoi abitanti, la sua linfa vitale, riuscirono a far piegare la testa al Dersim.

Tra i primi anni ’80 e l’inizio del ventunesimo secolo il governo turco ha ripreso le armi contro quelle popolazioni con la scusa della lotta al PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, obbligando attraverso torture e distruzioni 30.000 persone a fuggire da quelle terre.

Tra loro c’erano anche i genitori di Deniz, che sfuggì a quell’orrore.

Deniz fin da piccolo riesce a legare le letture di Öcalan al pallone che rientra sul destro per chiuderla sul primo palo e a quindici anni entra a far parte delle giovanili del Bayer Leverkusen, 45 minuti da casa. Con le aspirine ci rimarrà fino al 2009, quando la società lo manda a farsi le ossa a Ahlen tra le fila del Rot Weiss Ahlen, la squadra dei minatori tanto antipatica ad Hitler, al tempo in seconda divisione.

Dopo la felice esperienza con i RWA Deniz fa la cosa più ovvia da fare quando sei un calciatore comunista in Germania.

Stagione 2009, Deniz Naki passa al FC St. Pauli.


Al Millerntorn passerà gli anni più felici, sia calcisticamente che umanamente, della sua vita diventando un leader e un beniamino dei tifosi in soli 3 anni, grazie soprattutto a quella partita contro l’Hansa Rostock.

Il 2 novembre del 2009 al DKB Arena di Rostock in campo ci sono i padroni di casa da una parte e il St. Pauli dall’altra, la squadra degli scarti della società amburghese. Non è una partita come le altre perché alle bandiere antifasciste e ai pugni chiusi degli ospiti si contrappone una tifoserie di estrema destra come quella di Rostock. Prima dell’inizio della partita qualche tifoso è dovuto ricorrere a qualche garza in testa.

Il St. Pauli si porta in vantaggio con Lehmann, ma l’apocalisse arriva con il raddoppio di Deniz. Non ci vede più, è un toro impazzito. I libri di Apo gli hanno insegnato che i veri scarti della società non sono quelli che stanno impazzendo per il suo goal, ma quelli che hanno passato tutta la partita a fischiare Takyi, compagno di squadra ghanese. Deniz è cresciuto odiando i nazisti, che sia dell’Illinois, di Istanbul o di Rostock. Ha il sangue agli occhi e fa un gesto inaspettato e insensato. Va sotto la curva dei tifosi di casa, abbraccia i compagni e festeggia. Poi si volta un secondo verso i tifosi che lo stanno offendendo e si passa il pollice sul collo. “Vi taglio la gola“. A fine partita festeggerà la vittoria andando sotto la sua di curva e piazzando la bandiera con il teschio sul soffice manto erboso del fortino avversario. L’antifascismo ed il St. Pauli avevano vinto, la Federazione squalificherà Naki e la società lo multerà ma dalle parti della tutti girano con la maglia del St. Pauli ed un nome sulla spalle. Naki, 23.

Nel 2012 lascia Amburgo per Padernborn, ma è solo di passaggio dato che nell’estate del 2013 arriva ad Ankara sponda Gençlerbirliği. La prima stagione termina con 20 presenze e un po’ di fatica a trovare spazi e goal, la seconda inizia a malapena. Agli inizi di novembre arriva infatti la notizia che il giocatore tedesco ha rescisso il contratto con la società. Il motivo? C’è scritto all’inizio dell’articolo. Tre ragazzi, probabilmente ultras del Gençlerbirliği, lo hanno avvicinato chiamandolo “sporco curdo” ed offendendolo per le sue frasi anti-ISIS apparse sul suo profilo Facebook e per la solidarietà espressa ai compagni impegnati nella lotta a Kobane. “Mi urlavano “che sia maledetta Kobane, che sia maledetta Sinjar”, racconta in un’intervista, “ho provato a calmarli, ma all’improvviso uno di loro mi ha colpito in un occhio, ho gli ho tirato un pugno per difendermi e sono scappato. Mentre mi stavo allontanando mi hanno urlato “non è stato abbastanza il primo avvertimento? Questo è il secondo e l’ultimo. Lascia il paese, questa città e questa squadra”.

Naki ha immediatamente lasciato il club tornando in Germania precisando però che “Anche se sto andando via, e lo faccio per la sicurezza della mia famiglia, voglio che sappiate che la paura non mi fermerà dal portare avanti i valori in cui credo”.

Dopo qualche mese da svincolato arrivano le prime proposte. All’inizio si pensa ad un romantico ritorno al St. Pauli, sul web si scatenerà anche una mobilitazione dei tifosi amburghesi per riportarlo a casa, ma dalle parti di Diyarbakır, una delle città turche con la maggior presenza curda, nella società di calcio della città, il Diyarbakır Büyükşehir Belediyespor, qualcosa sta cambiando. Senza nessuna autorizzazione infatti il nome viene cambiato in Amedospor SK, vecchio nome curdo della città.

Deniz decide di andare dove c’è più bisogno.

Nel luglio del 2015 Deniz Naki è un nuovo giocatore dell’Amedospor.

settembre 2015

ratto da http://minutosettantotto.altervista.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Difendiamo Franco Costabile e la sua poetica dallo sciacallaggio politico!

Caroselli, feste, litigate e sciacallaggi. Sono quest’ultime le condizioni in cui la città di Lamezia si è trovata ad “onorare” il centenario della nascita del grande poeta sambiasino Franco Costabile.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo Stato razziale e l’autonomia dei movimenti decoloniali

Riproponiamo questa intervista pubblicata originariamente su Machina in vista dell’incontro di presentazione del libro “Maranza di tutto il mondo unitevi. Per un’alleanza dei barbari nelle periferie” di Houria Bouteldja, tradotto in italiano da DeriveApprodi, che si terrà presso l’Università di Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza

E’ uscito da qualche mese La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza, di Marco Boscolo (Eris Edizioni). Ne proponiamo un estratto da Le Parole e le Cose.

Immagine di copertina per il post
Culture

Hillbilly highway

J.D. Vance, Elegia americana, Garzanti, Milano 2024 (prima edizione italiana 2017). di Sandro Moiso, da Carmilla «Nonna, Dio ci ama?» Lei ha abbassato la testa, mi ha abbracciato e si è messa a piangere. (J.D. Vance – Elegia americana) Qualsiasi cosa si pensi del candidato vicepresidente repubblicano, è cosa certa che il suo testo qui recensito non potrebbe […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Kamo, Lenin e il “partito dell’insurrezione”

Emilio Quadrelli, L’altro bolscevismo. Lenin, l’uomo di Kamo, DeriveApprodi, Bologna 2024

Immagine di copertina per il post
Culture

Prefazione di Premières Secousses, il libro di Soulèvements de la Terre

Abbiamo tradotto la prefazione del libro dei Soulèvements de la Terre dal titolo Premières Secousses, uscito ad aprile per le edizioni La Fabrique.

Immagine di copertina per il post
Culture

Festa di Radio Onda d’Urto – Il programma

Da mercoledì 7 a sabato 24 agosto 2024 in via Serenissima a Brescia 18 serate di concerti, dibattiti, djset, presentazioni di libri, enogastronomia, spazio per bambine-i…

Immagine di copertina per il post
Culture

Marx: scomodo e attuale, anche nella vecchiaia

Marcello Musto, professore di Sociologia presso la York University di Toronto, può essere considerato tra i maggiori, se non il maggiore tra gli stessi, studiosi contemporanei di Karl Marx.

Immagine di copertina per il post
Culture

Immaginari di crisi. Da Mad Max a Furiosa

Per quanto diversi siano i film della saga, ad accomunarli è certamente la messa in scena di un “immaginario di crisi” variato nei diversi episodi in base al cambiare dei tempi, dei motivi, delle modalità e degli sguardi con cui si guarda con inquietudine al presente ed al futuro più prossimo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le monde est à nous

Rap e seconde generazioni: dare voce ai senza voce

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera di Anan Yaeesh dal carcere di Terni

Lettera di Anan dal carcere di Terni. E’ stata scritta il 24 settembre. Il 10 novembre si terrà un presidio sotto il carcere di Terni, dalle 14 alle 18

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assassinano padre Marcelo crivellandolo di colpi dopo aver officiato la messa: da sempre ha denunciato l’estrema violenza in Chiapas

Pubblichiamo la traduzione di questo del 20.10.2024 articolo a cura della Redazione di Desinformémonos perchè pensiamo sia prezioso per far conoscere la storie e le lotte portate avanti da padre Marcelo Perez Pérez attraverso le sue stesse parole.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Governo Meloni: tra propaganda e decreti

La decisione del governo italiano di collaborare con l’Albania per la gestione dei migranti si inserisce in un processo di esternalizzazione delle frontiere, oltre che di chiusura delle frontiere, che da decenni va avanti concorrendo a una vera e propria guerra contro i migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Argentina: le lotte studentesche crescono in tutto il paese

Affollate marce con fiaccolate a Buenos Aires e La Plata