Finita la sanatoria, Equitalia torna all’attacco
La sanatoria era stata approvata sul finire del 2013 e prevedeva la possibilità di saldare i conti senza interessi per circa sei mesi. Una sorta di “contentino” inserito all’interno della legge di stabilità del 2014 per tentare di indorare l’amara pillola dei debiti che gravano su migliaia di persone e cercare di mettere a tacere le polemiche sullo strozzinaggio legalizzato portato avanti da Equitalia. Basterebbe infatti ripercorrere la cronaca degli ultimi anni per vedere che purtroppo sono stati tanti i casi di suicidio all’arrivo di una cartella esattoriale, presentati sempre come “tragici eventi” ma in realtà conseguenza portata all’estremo di un sistema del debito predatorio e senza scrupoli.
Ora, dal 15 giugno, l’agenzia è tornata a battere cassa e nei prossimi mesi arriveranno decine di migliaia di avvisi e solleciti, ai quali seguiranno poi pignoramenti e decurtazioni di salari e pensioni per chi non avrà la possibilità di onorare i propri debiti con Equitalia.
Che però, fa sapere, non c’è da preoccuparsi: su diversi articoli usciti oggi sulle pagine online dei maggiori quotidiani (che in alcune parti sembrano quasi un volantino informativo di Equitalia), l’agenzia informa che per venire incontro ai contribuenti intensificherà il servizio dello “sportello amico”…. Segue poi l’elencazione delle modifiche introdotte con la mini-riforma dell’ente varata nel 2013, un vano tentativo di dare un volto più “umano” mettendo dei fragili argini alla possibilità di pignorare tutto il pignorabile.
Una ben misera garanzia per chi da qui ai prossimi mesi si troverà ad affrontare il ritorno alla carica di Equitalia, tenuta a freno per qualche mese, e a ritrovarsi stretto nella macchina del debito.
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